Quando si sottolineano i presunti pregi di Giorgia Meloni non bisognerebbe perdere di vista quella che è la realtà di Fratelli d'Italia: un partito profondamente contrario a qualsiasi politica che metta al centro i diritti umani
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e il partito che ha collezionato il maggior numero di arrestati per 'ndrangheta. Di Pasquale Maietta, ex tesoriere del partito accusato di essere in rapporti stretti coi Di Silvio, la famiglia sinti imparentata coi Casamonica
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che tiene banco nella criminalità organizzata di Latina e dintorni Giorgia Meloni disse che era "il migliore tra i dirigenti del partito". E vogliamo parlare dei contatti stretti di Fratelli d'Italia con forza nuova e casapound? Di quelli coi sovranisti capeggiati da Bannon?
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Se Meloni e Fratelli d'Italia volano nei sondaggi non è per le capacità eccezionali di Meloni e per la sua sedicente coerenza
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ma perché l'informazione che la esalta, le stende i tappeti ai talk show "dimentica" sempre di raccontare agli italiani il lato oscuro di un partito che ne ha molti ma del quale si preferisce mettere in evidenza solo le presunte capacità politiche della sua leader.
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Capacità racchiuse solo nei soliti quattro strilli contro gli sbarchi e contro qualsiasi idea di normale e civile convivenza.
Quindi no, caro Moni Ovadia, non è da vili suggerire di non esagerare con le lodi a Giorgia Meloni come ha fatto Gad Lerner.
Gabrielli, neo nominato a capo dei servizi segreti e alla sicurezza nazionale è lo stesso che da capo della polizia non aveva niente da obiettare sull'uso indiscriminato delle divise dell'allora 'ministro' dell'interno leghista.
Ed è lo stesso che nel novembre scorso, insieme alla ministra riconfermata al Viminale, firmò la promozione di Pietro Troiani e Salvatore Gava, entrambi condannati in via definitiva per i fatti del G8 di Genova,
il primo per aver introdotto le due molotov all'interno della Diaz per giustificare il massacro sui manifestanti e l'altro per aver testimoniato il falso su quell'episodio.
"Ha fatto bene" perché si è rivolto alla pancia della gente anziché parlare alla testa, proprio come fa salvini che infatti gli ha fatto i complimenti.
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Cosa volete che dicano i proprietari delle attività ferme per la pandemia, che sono contenti se i loro bar, ristoranti, pizzerie continuano a stare chiusi?
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Ma poi c'è la realtà e bisogna tenere conto di quella. Se salvini non l'ha mai fatto non è detto che adesso debbano cominciare anche gli altri.
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Domani, Il Manifesto e Il Fatto sono gli unici quotidiani che da settimane insistono per sollecitare un chiarimento di Renzi. Questo la dice lunga della credibilità di tutti gli altri, 'casualmente' quelli che per due mesi hanno intervistato Renzi tutti i giorni. #italiaviva
E non solo Renzi ma anche Boschi, Bellanova e Scalfarotto. Boschi 4 interviste in 4 giorni, per settimane sui giornali parlava solo #italiaviva perché funzionale alla caduta del governo Conte ma oggi nessuno pensa di dover interpellare Renzi.
"Ho sbagliato quando ho creduto di chiedere proprio a voi di condannare un sistema di arbitrio, di sopraffazione, di violenza.
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Che mortificazione chiedere a chi ha il potere di riformare il potere! Che ingenuità!"
[Giordano Bruno, martire per la libertà - Nola, 1548 - Roma, 17 febbraio 1600]
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Casa Impastato era distante cento passi da quella di "zu Tano" che fece ammazzare Peppino.
Per arrivare a Campo de' Fiori dal Vaticano ce ne vogliono 1700.
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Beh, meglio tardi che mai. Qui c'è chi si è accorto da tempo che la frasetta "qui solo opinioni personali" non giustifica proprio niente.
Gli internauti "qualsiasi" spesso sono molto più responsabili di chi rappresenta qualcosa, che sia la politica o l'informazione.
1) Fra quelli che attaccano volgarmente quel che resta dei diritti sociali ce ne fosse mai uno che alza gli occhi verso i veri predatori del bene pubblico.
2) Non li vedi mai discutere di grandi evasori, dei bonus finiti nelle tasche di non ha avuto nessun peggioramento dalla crisi, anzi quelli li hanno difesi perché la legge è uguale per tutti, dunque anche per i farabutti che chiedono il bonus ma non gli serve,
3) né, tanto meno li abbiamo visti scrivere una riga sui 243.000 che hanno fatto profitto ai danni dello stato, cioè di tutti noi, chiedendo la cassa integrazione e continuando a far lavorare i dipendenti in nero.