La situazione dei docenti è semplice ed a suo modo abbagliante, in DAD come in classe: c'è chi lavora con dedizione ed abnegazione e ci sono imbarazzanti scansafatiche.
I secondi si notano molto più dei primi.
I docenti che lavorano seriamente non lavorano soltando durante le ore di lezione: fanno laboratori, formazione, preparano lezioni, correggono compiti e ne preparano, hanno incarichi dentro a scuole ed università, fanno riunioni ed incontrano le famiglie.
Anche in DAD.
I Dirigenti Scolastici hanno ben pochi strumenti per sanzionare gli scansafatiche. Informatevi, ogni Preside ha sulla cabeza varie denunce di sindacati confederali e no, che son sempre pronti a salvaguardare il nullafacente di turno.
Con ogni mezzo e non solo nella scuola.
Relativamente all'orario della DAD alla primaria ed alla secondaria di primo grado tenere i ragazzi cinque ore davanti al computer e fare lezioni frontali, non ha senso: oltre un certo tempo l'attenzione cade.
Ho dubbi anche per la secondaria di secondo grado.
Quindi in DAD oltre a lezioni frontali trovo opportuno inserire compiti di realtà, attività laboratoriali e lavori di gruppo (da remoto) per i ragazzi. Organizzare tutto questo richiede un lavoro di progettazione e preparazione.
L' ora di lezione è un momento di questa attività.
Quindi un insegnante va visto in una prospettiva complessa e non bidimensionale. Quanto alla realtà della PA in Italia è evidente come sia urgente un lavoro che ne potenzia un output qualitativo più omogeneo e dia ai dirigenti più poteri decisionali e di indirizzo.
Concludo con un dato. Italia è paese che ha tenuto scuole chiuse + a lungo in Europa, senza averne alcun giovamento in termini di contagi e decessi. Anzi..
Un sistema mediatico serio si farebbe qualche domanda in proposito.
PS: so che alla primaria ed alla secondaria di I° non si fanno 5 ore di DAD. Ho scritto che non hanno senso 5 ore per farlo presente a chi contesta orario di lezione dei docenti, sostenendo che se la spassano.
Personalmente alleggerirei anche la secondaria di II°.
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Ritroviamo un intellettuale di sinistra, un pensatore restio ai pessimi social, da sempre interprete delle pulsioni e delle ragioni della sinistra descritte con partecipazione, immedesimazione, empatia, vicinanza e attenzione.
Oltre all'inconfondibile arroganza.
Essendo un giornalista, preciso, attento e documentato avrà sicuramente analizzato con scrupolo la situazione negli altri stati UE prima di scrivere i soliti pensierini? Ne possiamo esser certi!
Saprà l'illustre giornalista dalle preziose e telegrafiche opinioni, cosa accade fuori dall'Italico suolo? Perché mai perder tempo a documentarsi? Meglio dar voce a sensazioni, idee che saltano in testa, momenti di consapevolezza bovina e altri ululati!
Il motore della giustizia sociale e del superamento delle diseguaglianze è in Italia un pessimo arnese di fabbricazione ignota e che funziona un giorno sì e tre no, inceppando continuamente l'ascensore sociale. Cos'è?
Semplice: l'invidia!
L'invidia è il motorino scassato a cui affidiamo il nostro arrampicarci verso l'alto, non l'istruzione, il merito, la formazione continua, i sacrifici.
Naturalmente dandogli altri nomi: invidia suona male.
Lotta di classe suona molto meglio di invidia e ora con il ritorno del vintage è anche di gran moda.
Le case editrice Italiane fanno a gara per avere autori infiammati dalla "lotta di classe", dall'odio giusto e opportuno.
Scusi @PLCastagnetti a lei sembra un linguaggio accettabile? Le parole hanno un senso o le possiamo utilizzare come coriandoli o pietre indifferentemente?
Qui non si tratta affatto di parteggiare per una fazione o per l'altra, ma si tratta di non trasformare il confronto politico, anche quello serrato, in caciara populista alla Trump.
Dove portino le parole utilizzate come pietre non lo abbiamo visto negli USA?
Come semplice e trascurabile cittadino mi aspetto critiche PUBBLICHE e non mugugni di corridoio a queste affermazioni, ad un'analisi politica che indica negli avversari politici "mandanti e sicari".
Spero che altri "semplici e trascurabili" cittadini ne comprendano l'importanza.
"I tell you what freedom is to me: no fear." Nina Simone e la sua battaglia contro la paura ha qualcosa da dirci qui e ora?
Mr #PianPiano con @ceranto cucina playlist e rapidi ascolti.
Conte Giuseppe va alla fin fine dov'è il posto di Conte Giueppe. Non tra i Cavour o gli Aldo Moro.
Nel M5s ad applaudire i vari Beppe Grillo.
La sua identità politica non è europeista, non è atlantista, ma populista ed è in una forza populista ed opportunista come il M5s (partito disposto ad allearsi con chiunque al di là di qualsiasi programma) che lo ritroviamo.
Non è un caso.
Il partito che raccoglieva le firme per uscire dall'euro, della decrescita felice spacciata per ambientalismo, delle purghe e delle espulsioni per chi dissente, dei vertici non eletti (chi ha legittimato Grillo e Casaleggio?), dell'opaca piattaforma Rousseau.