Non vi racconto dell'invenzione del frigorifero ma, per raccontare questa storia, bisogna partire da lì.
Nel 1931, l'ammoniaca, usata fino ad allora come refrigerante, venne sostituita da miscele di clorofluorocarburi, decisamente più efficienti.
Fu proprio per il tentativo di trovare la miscela "giusta" che, nel '38, Roy Plunkett lamentava continui difetti su alcune bombole di tetrafluorene. A dispetto del peso, che segnalava la presenza di altro gas, le sue bombole non ne facevano più uscire, rovinando i suoi test.
Non serviva aprire totalmente la valvola e persino toglierla: durante lo svuotamento sembrava restasse parecchio gas nelle bombole.
Alla fine, ne prese una e la segò in due.
All'interno era presente un rivestimento dalla consistenza di una cera estremamente viscida.
Decise di indagare le sue proprietà e scoprì che risultava insolubile a qualsiasi agente chimico, anche agli acidi più aggressivi.
Non degradava nemmeno col calore dell'attrito, come facevano le altre cere. Di più: non degradava persino se messa direttamente a contatto col calore.
La cera fu brevettata nel '41 come cera lubrificante e commercializzata nel 1945 con il nome commerciale di "Teflon".
Nel '54, un francese (Marc Gregoire), stanco delle rimostranze della moglie che non riusciva a staccare le uova dal fondo di una pentola senza romperle, ebbe l'intuizione di rivestirle di Teflon.
I risultati andarono oltre le sue aspettative e iniziò a commercializzare pentole rivestite con questo materiale, fondando un'azienda tutta sua: la Tefal.
La richiesta di Teflon aumentò notevolmente (aveva e ha tutt'oggi utilizzi anche in ambito spaziale e militare).
Il mercato era tale da convincere l'americano Wilbert Lee "Bill" Gore, ad aprire una fabbrica e lanciarsi nella produzione di fogli di Teflon.
Cercava, ovviamente, di produrre una superficie più grande possibile a parità di peso, per trarne un maggior guadagno.
Sul finire degli anni '60, suo figlio Robert "Bob" ebbe una intuizione: stirare il Teflon con una pressa rotativa calda, così da renderlo sottilissimo.
Il materiale risultante, tuttavia, era un Teflon invendibile: troppo sottile, con una consistenza simile al tessuto e non era nemmeno più scivoloso.
Facendo esperimenti, Bob vide che, in più, questo materiale lasciava passare il vapore ma era impermeabile all'acqua.
Nel 1976, Bob e Wilbert brevettarono il Gore-tex.
Roy J. Plunkett ricevette la John Scott Medal della città di Filadelfia e, nel 1973, venne inserito nella National Inventors Hall of Fame. Morì di cancro nel 1994.
Il Teflon è ancora oggi uno dei prodotti di punta della DuPont (fatturato del gruppo: 21 miliardi di dollari).
Il gruppo a cui appartiene oggi la Tefal (SEB) fattura quasi 7 miliardi di dollari all'anno.
Nel 2006, Bob e Wilbert Gore vennero inseriti nella National Inventors Hall of Fame ma nessuno dei due ha potuto partecipare alla cerimonia.
Bill era morto nel 1986 e Bob nel 2005.
La loro azienda fattura oltre 3 miliardi di dollari all'anno.
La storia è stata lunga e spero che qualcuno mi abbia seguito fin qui.
Ma penso fosse utile unire tre #svagaiature collegate così strettamente tra loro.
Siamo pur sempre "nani sulle spalle di giganti" (attribuita a Bernardo di Chartres).

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30 Mar
Oggi vi racconto la storia di una donna che è stata determinante nell'eradicazione della polio, nello sviluppo di moltissimi vaccini, nella ricerca sul cancro, negli studi di genetica e nella microbiologia spaziale.
Il suo nome è Henrietta Lacks e, come i suoi antenati schiavi, lavorava nelle piantagioni di tabacco della Virginia.
Madre di cinque figli, una famiglia in assoluta povertà, a 31 anni ha avuto un malore a causa di un imponente sanguinamento vaginale.
In quegli anni erano pochi gli ospedali che fornivano assistenza gratuita a neri indigenti.
Tra questi c'era il Johns Hopkins Hospital, a Baltimora, dove Henrietta fu portata. Fu presa in cura dal dottor George Otto Gey che, tuttavia, non poté fare nulla.
Read 14 tweets
29 Mar
Fino a dopo la seconda guerra, la maggior parte delle case americane avevano un riscaldamento basato su stufe a carbone. Così esisteva un ampio mercato di prodotti per la pulizia della carta da parati dai residui lasciati dalla combustione.
Quando iniziò a diffondersi il riscaldamento "moderno", una serie di aziende produttrici di questi prodotti andarono in crisi e chiusero.
Tra questi prodotti c'era una specie di stucco, una pasta morbida, piuttosto efficace, creato negli anni'30 da Noah McVicker.
Noah non voleva chiudere la fabbrica ma non riusciva a trovare il modo di adeguarla ai tempi. Per questo pensò che un giovane potesse avere idee migliori e chiamò in aiuto suo nipote Joe.
Read 8 tweets
29 Mar
A volte, un errore non è dannoso ma può salvare delle vite.
Ne sa qualcosa Wilson Greatbatch che all'epoca stava facendo la sua specializzazione all'università di Buffalo. Era il 1956 e stava studiando un sistema per usare i transistor per rivelare aritmie cardiache.
In uno dei suoi esperimenti, stanco delle continui test, sbagliò a installare una resistenza, misurando valori in uscita completamente inattesi.
Si rese conto che il suo circuito non stava più misurando ma stava creando pulsazioni elettriche identiche a quelle di un cuore vero.
Il 22 luglio 1960 depositò il brevetto per un pacemaker innovativo: piccolo, affidabile, impiantabile.
Pesava circa 90 grammi e poteva essere contenuto, batteria inclusa, nel petto del paziente.
Read 6 tweets
13 Oct 20
Nel 1998, il radiotelescopio dell'Osservatorio di Parkes, in Australia, iniziò a captare (quasi ogni giorno) misteriosi segnali radio nella frequenza 1,4 GHz, della durata di pochi millisecondi.
Gli scienziati si interrogarono per anni sulla natura di queste radiazioni.
Furono chiamate "perytons", dal nome di una creatura mitologica immaginata dallo scrittore argentino Jorge Luís Borges, metà cervo e metà aquila.
Gli studi accademici pubblicati, nel corso degli anni, dagli astrofisici australiani, ipotizzavano che i perytons fossero dovuti a
una una stella di neutroni prossima al collasso in un buco nero, in una lontana galassia.
Non mancavano altre spiegazioni: eruzioni solari di tipo sconosciuto, fenomeni elettromagnetici dell'atmosfera e persino messaggi inviati da una civiltà aliena.
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15 Nov 18
In Francia ci sono alcune zone interdette a qualsiasi essere umano. Sono le zone rosse: aree in cui, dopo la prima guerra mondiale, si è constatata una distruzione e una contaminazione tale da renderle impossibili da bonificare.
Ancora oggi conservano tonnellate di ordigni inesplosi, spesso caricati con gas velenosi come cloro e arsenico. In diversi punti, in queste aree non attecchisce nemmeno l'erba.
Il governo francese recupera, ogni anno, parte di questi territori. La bonifica permette di disinnescare decine di tonnellate di esplosivi e si stima che ci vorranno 700 anni perché queste zone tornino alla normalità.
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