Dopo averlo letto e studiato con un po' di attenzione, e averne chiacchierato online insieme a @SimoneFana, @PeppeMontalbano e Sergio Cecchi (), penso che alla fine il problema con PNRR sia uno: che non è un piano. 1/9
Non è un piano, non ha una logica di piano, non indica una direzione di sviluppo. Elenca una serie di investimenti, in termini vaghissimi, e di riforme, in termini ancora più vaghi. Il contenuto del piano è che spenderemo dei soldi e faremo i compiti a casa. Poco altro. 2/9
Non significa che il PNRR non abbia una forte impronta ideologica. Ce l'ha eccome: vi compare 189 volte la parola "imprese", 77 "mercato", 84 "competitività", 44 "concorrenza". La parola "diseguaglianze", per capirci, compare 5 volte. L'impronta ideologica c'è, ed è liberista.3/9
Il problema è che il combinato disposto di quest'impronta ideologica, di un governo senza visione e di una maggioranza arlecchino ha fatto in modo che non ci sia alcuna direzione di trasformazione della società e dell'economia italiane. Non è un piano perché non pianifica. 4/9
Il PNRR dice fondamentalmente che daremo soldi a imprese. Ma a quali imprese, in che settori economici e geografici, e per quali obiettivi di interesse generale, non c'è scritto. Altro che "nulla sarà come prima": l'impressione è che finanziamo il sistema economico di prima. 5/9
Da questo punto di vista, lamentarsi che non ci sono abbastanza fondi per il sud è una tautologia: se va finanziato il sistema produttivo che c'è, invece di cambiarlo, allora i soldi andranno alle aziende dove ci sono, cioè al nord. Il sud ha bisogno più di altri di un piano. 6/9
Le riforme, poi, sono cambiali in bianco. Si promette una riforma che abolisca le classi pollaio senza dire come e senza mettere un euro nell'assunzione di insegnanti o nell'edilizia scolastica (a parte quella sportiva): palla lanciata al prossimo governo, all'italiana. 7/9
Idem sull'università: tanta retorica sulla carenza di ricercatori e sulla necessità di trattenere i giovani, e zero assunzioni di ricercatori programmate. Solo un piano una tantum di grant: cosa sicuramente positiva, ma ennesima soluzione italiana, niente di strutturale. 8/9
In generale, non voglio demolirlo, ci sono tante misure davvero positive, penso agli asili nido, e penso che in generale sia sempre meglio che l'investimento pubblico ci sia, quindi bene. Ma pensate a cosa si poteva fare davvero con quei soldi. Che clamorosa occasione persa. 9/9

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16 Mar
A prescindere dai punti di vista sul vaccino AstraZeneca, possiamo dirci che l'Aifa che contemporaneamente blocca il vaccino perché teme che non sia sicuro, e dichiara ufficialmente "chi l'ha già fatto stia tranquillo, il vaccino è sicuro" è un fail clamoroso? 1/5
Ed è legato alla stessa strategia politica e comunicativa burioneggiante che ci portiamo dietro da anni su questo tema, con l'idea che la gente vada spaventata e rassicurata a comando, e non informata correttamente, che vada difesa l'idea della Scienza-come-Certezza-Assoluta. 2/5
L'idea che condividere la realtà del dubbio, dell'incertezza e anche degli interessi materiali che caratterizzano la scienza come qualsiasi altra attività umana sia un tabù. Una crociata ideologica che ha fatto solo danni, ignorando la crisi reale di fiducia nella scienza. 3/5
Read 5 tweets
15 Mar
Oggi è una giornata molto importante per la sinistra spagnola. Pablo Iglesias si è dimesso da vicepresidente del governo per candidarsi alla presidenza della regione di Madrid contro la contestatissima Isabel Díaz Ayuso del PP. Ciò comporta diversi elementi importanti. 1/8
Unidas Podemos era in grossa difficoltà a Madrid dopo la scissione di Más País (ex sindaca di Madrid Manuela Carmena e Íñigo Errejón), rischiava di non entrare in consiglio, la candidatura di Iglesias restituisce iniziativa. Ha proposto a Más País un'alleanza per le regionali.2/8
Ayuso è una Susanna Ceccardi spagnola: giovane, di ultradestra, becera. E ha gestito la pandemia in maniera crimimale. La destra è forte a Madrid, ma Iglesias nei dibattiti sarebbe un'arma forte per mettere in difficoltà la presidente uscente. Riapre i giochi elettorali. 3/8
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29 Jan
Mattarella ha detto una cosa chiara: c'è una maggioranza politica, la stessa di prima, ma non c'è un accordo sul presdelcons, perché (sottinteso) Iv su quello ha traccheggiato. Fico gestirà di fatto un tavolo di maggioranza, da cui dovrà uscire l'accordo per un incarico. 1/6
So che sembra cervellotico dare un incarico esplorativo a un presidente della Camera per verificare le condizioni per formare un governo tra forze politiche che già sostengono il governo uscente, con presdelcons in pectore lo stesso presdelcons uscente. 2/6
Però questa è la situazione generata dalla bizzarra iniziativa politica di Italia Viva, che ha aperto una crisi di governo senza contenuti se non la volontà, chiarissima a tutti ma sempre negata pubblicamente, di silurare il presidente del consiglio. È 'st'acqua qua. 3/6
Read 6 tweets
27 Jan
Sto provando a immaginarmi se questa cosa di prendere soldi da un governo straniero, peraltro uno dei più reazionari, autoritari, oscurantisti del mondo, e noto sostenitore del terrorismo in varie parti del pianeta, l'avesse fatta B. qualche anno fa, oppure un grillino. 1/4
Invece l'ha fatta il senatore Renzi, e quindi sui quotidiani se ne trova a malapena traccia. Altro che "dieci domande", non se n'è ancora vista neanche una. L'establishment economico e mediatico italiano crede di avere ancora bisogno di lui, evidentemente. 2/4
Cosa che segnala anche la debolezza di quell'establishment. Ma resta uno schifo. Qualcuno dovrebbe chiedere a Renzi di dimettersi, o quanto meno di rendere conto pubblicamente di quanto è avvenuto. Ci facciamo un bel dibattito parlamentare? 3/4
Read 4 tweets
21 Dec 20
THREAD SU CONTE E LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Ci tornerò sopra con calma nei prossimi giorni, e mi rendo conto che sembri triviale mentre contiamo i morti a centinaia al giorno, ma: stiamo facendo l'ennesima crisi di governo sulla figura del presidente del consiglio. 1/11
Lo so, probabilmente c'è ben altro dietro: Renzi che vuole un ruolo maggiore, la spaccatura dentro ai 5S, i partner europei e atlantici che vogliono un interlocutore che considerano più affidabile, la necessità di un rapporto meno conflittuale con opposizioni e regioni, ecc.2/11
Però poi alla fine si finisce sempre a parlare di questo: Conte ha una sua struttura a Palazzo Chigi con cui pretende di gestire il Recovery Fund, Conte si tiene relazioni e deleghe, Conte considera governo e parlamento dei passaggi formali, e così via. 3/11
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9 Aug 20
Su #BattellI.
Non c'è niente di male che un commesso finisca in parlamento, e chi la pensa diversamente è un borghese classista.
Ciò che è male è che un commesso finisca in parlamento senza rappresentare nessuno e non avendo dietro nulla che dia senso e valore alla sua presenza.
Giuseppe Di Vittorio era un bracciante e divenne deputato. Lo divenne all'interno di un movimento, quello socialista, di uomini e donne come lui, che ne aveva valorizzato saperi ed energia, e che aveva come obiettivo l'emancipazione dei braccianti.
Mio nonno aveva la terza elementare, era contadino e fu vicesindaco, con un partito, la Dc, che ambiva a rappresentare i contadini e dar loro dignità (non senza ambiguità). Uomini che nella politica trovavano istruzione e alla politica portavano i saperi popolari.
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