L’alfabetizzazione digitale a scuola o è impossibile o inutile o nociva, sicché è un pretesto dietro cui si cela un inganno e un esproprio.
Impossibile perché per saper costruire hardware o ideare programmi ci vuole una laurea.
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Inutile perché consisterebbe nel rendere materia scolastica navigare in Rete o giocare con Word. Nel primo caso, lo san già fare. Nel secondo, il corsivo e la propria scrittura sono elementi decisivi per la formazione di un pensiero critico e lo sviluppo di capacità logiche.🔽
È nocivo perché mentre finge di alfabetizzare al futuro, cancella le fondamenta che questo futuro lo hanno creato, il corsivo, l’orale, il metodo, la ricerca della perfezione, la precisione, il confronto con i modelli classici.🔽
È pericoloso, poi, perché implica che alla penna e al foglio si sostituirà ex lege uno strumento il cui potere supera e oltrepassa il dominio dell’uomo, che lo può usare ma non padroneggiare.🔽
È iniquo, anche, perché mentre a tutti è possibile imparare e padroneggiare intieramente e liberamente il corsivo, così non è con la mediazione di un pc, che implica una dipendenza fisica e infine anche intellettuale ad un sistema esterno.🔽
L’inganno è quindi far credere che la alfabetizzazione informatica affianchi quella umanistica, quando invece si mira a sostituirla, eliminando la formazione e le discipline tradizionali.🔽
L’esproprio è quello perpetrato da un sistema di istruzione prono alle provinciali e assurde idee dell’aziendalismo e dell’utilitarismo angloamericano contro una società, una comunità, le sue giovani leve, la sua storia. Confiscano il passato per imporre il loro squallido futuro.
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Tutti coloro che hanno frequentato università inglesi e americane sanno per propria esperienza che il carico di studio, il sapere e i testi richiesti per gli esami nelle facoltà dell’università italiana sono nettamente superiori e più difficili.
Vale lo stesso per la scuola.
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Eppure questi stessi che conoscono la mediocrità non formativa delle università angloamericane, ne promuovono la diffusione di modelli e metodi qui da noi.
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Il solo elemento che avvantaggia queste università è la capacità di costruire una fitta rete con il mondo del lavoro, che impedisce dispersione o spaesamento post-laurea. Tolto ciò, la ricerca è mediocre, lo studio è blando, la formatività poca. 🔽
Colleziono libri di testo di Letteratura italiana per i Licei. Un declino inarrestabile: la lingua sempre più sciatta, la complessità del discorso azzerata, le cornici storiche di riferimento confuse, superficiali e approssimative, il numero di autori e testi ridotto all’osso.🔽
Poi, però, pagine e pagine zeppe di esercizî superflui; capitoli politici di indottrinamento alla cittadinanza, alla sostenibilità e ad altri programmi che fanno della letteratura una ancella della politica e delle ideologie del nostro tempo; in più, prezzi sempre più alti.🔽
A questo si sommano, per dei liceali cui l’approccio ordinato e storiografico, prima che ideologico è necessario e naturale, apparati e impostazioni tematiche assurde, elementi di narratologia,semiotica,ermeneutica del testo comprensibili solo a chi padroneggia già la disciplina.
L’esame di Terza Media del 2021 non avrà prove scritte.
Non ci saranno il Tema, il compito di Matematica, il compito di Lingua straniera.
La domanda da porsi è perché. Se le Medie e le Elementari sono rientrate in classe, i rischi per queste fasce sono nulli e addirittura (sentenza del Consiglio di Stato) le mascherine vanno vietate dai 6 ai 12 anni, perché si è dovuto togliere tutta la parte scritta dell’esame?
Il sospetto è o che stiano procedendo alla cancellazione dell’esame di III, dopo aver cancellato l’esame della V Elementare, oppure che non vogliano correre il rischio (con una commissione comunque interna) di trovarsi di fronte la verità della catastrofe scolastica.