Non ho visto i dati di ieri sui ricchi che non pagano tasse - non ho ragione di dubitarne - elusione a quei livelli è purtroppo facile ... ma la retorica che associa le (poche) tasse agli (enormi) capital gains non realizzati ammazza l’argomento ...
Tassarli i capital gains non realizzati è difficile e fondamentalmente sbagliato - discutibile il mio giudizio, ci mancherebbe, mi basta argomentare che non è ovvio il contrario:
Vogliamo tassare l’aumento di valore di una casa prima che sia venduta? Come valutare l’aumento di valore di un negozio o una attività industriale non quotata? E anche le attività finanziarie, come implementare rimborsi fiscali durante una crisi?
Difficile (non impossibile, ma difficile di sicuro) e sbagliato (secondo me). Ci piacerebbe una tassa così applicata a noi poveracci?
Ma noi lo vogliamo fare solo ai ricchi ... lo sento già l’argomento ...
Non vale l’argomento ricchi: il fatto che siano ricchi può essere (è) una buona ragione per tassarli tanto non per tassarli male (con una tassa che troveremmo ingiusta nella forma se applicata a noi poveracci)
Resta che è difficile tassarli i ricchi ricchi - perché hanno avvocati ed eludono ... razionalizzare il sistema aiuta ma non è un toccasana ...
Dimenticavo: questa non è elusione, nessuno è tassato su capital gains non realizzati, anche senza un avvocato dietro le spalle
Ultimo punto: occhio alla doppia tassazione, i capital gains da attività mobiliari sono in parte (semplifico) profitti reinvestiti, già tassati quando realizzati dalla società. Lo stesso per le attività immobiliari che generano reddito - ad es. un affitto.
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Ed ecco che la discussione sulla tassa di successione è diventata battaglia tra chi è a favore e chi (è accusato di essere) contro la redistribuzione.. questo è effetto diretto della formulazione in termini di “restituire” - e in questo la confusione e la disonestà intellettuale
di cui parlavo ieri.
Ormai - e per colpa di questa formulazione (subito accettata e ampliata da pessimi economisti di riferimento) - nessuna discussione intelligente sulla sostanza è più possibile.
Ma vorrei cmq articolare come si potrebbe costruire una discussione sensata:
L’Ita ha prima di tutto un pb di crescita - se fosse necessario scegliere tra politiche di crescita o di distribuzione - bisognerebbe andare con le prime.
(L’ossessione con le seconde è causa primaria del declino).
Analisi politica (che non so fare, capisco poco o nulla ma mi ci diverto):
1. Il governo è incompetente ed irresponsabile - ha fatto malissimo. Ma, 2. la situazione è molto difficile - molti altri governi hanno fatto male. Difficile distinguere quindi e, forse per questo,
3. l'opinione pubblica in maggioranza valuta bene Conte. 4. Ma, l'emergenza Covid finirà a breve - mese più mese meno - e ci lascerà 4. il giro dello stadio in trionfo di Conte, con 200 miliardi da gettare al pubblico urlante.
5. Da questo il paese uscirà in ginocchio e a fatica. Ma, 6. Questo è quello che Matteo Renzi vuole fermare, secondo me. 7. Forse lo vuol fermare solo perché non sopporta non essere lui in trionfo. Ma le motivazioni sono irrilevanti: può essere cosa buona fermarlo. Però,
Caro Luigi, ho letto e ora commento brevemente. 1. Concordo totalmente sul giudizio rispetto a questo governo - fallimentare nei risultati e nel metodo. (Il metodo - incompetente, autocratico, incapace di ogni pianificazione, ... è importante perché toglie ogni giustificazione
In termini di emergenza ai risultati fallimentari).
2. Concordo che il timing del vs sganciamento rispetto all’emergenza sanitaria non sarebbe fondamentale - in principio - se non fosse che non si capisce comunque perché ora è non tre mesi fa o tra tre mesi -
il governo ha fatto schifo costantemente e continuerà fino a che non sarà fermato.
3. Il punto che secondo me non capisci è che il vero pb è Renzi (ed il fatto - scusami - che voi sembriate completamente dipendenti dai suoi movimenti emotivi). Renzi non è credibile
where you can find a brief discussion of all the chapters in the book ... and more:
Historical Economics was born arguably in the 1960s, with the so-called Cliometric revolution. Now, arguably, a second revolution is unfolding, as the field is attracting the renewed interest of economists.
Alcuni amici (e anche alcuni simpaticoni in rappresentanza delle truppe cammellate sovraniste ) mi chiedono di discutere la mia reazione alla proposta di @DavidSassoli - che ha tanto eccitato @peppeprovenzano - di cancellazione del debito da parte della BCE.
Naturalmente ci sono ragioni legali, nel senso di vincoli imposti dai trattati, e ragioni di contabilità che rendono la strada impraticabile o difficilmente praticabile.
Ma io preferisco discutere la proposta in termini di logica economica - per ovvie ragioni di competenza.
La proposta suona così (ad un economista):
Ho avuto una nuova idea, stampiamo moneta che così creiamo ricchezza dal nulla. Anzi, sai che c’è? E se lo facessimo pagare ai tedeschi il debito? ... Questa si’ che è idea nuova.