Nel mercato del lavoro per un giovane la cosa più importante è trovare una occupazione coerente col percorso formativo compiuto in modo da arricchire il proprio CV. lastampa.it/economia/2021/…
2/ Accettare invece primi lavori poco qualificati può far cadere nella trappola della precarietà continuata. Bisogna quindi sapere e POTERE aspettare le giuste occasioni. Ma chi può permetterselo? Ecco che la libertà di non dover dipendere dal reddito diventa essenziale.
3/ Questo provoca quindi un perpetuarsi delle diseguaglianze: oltre a quelle già presenti nella dotazione di capitale culturale, le classi elevati possono accedere a studi migliori, e relazionale oltre che economico:
4/ da una parte chi ha una famiglia che può sostenerlo economicamente nel mentre che aspetta la giusta occasione lavorativa, magari fornita da un conoscente di papà, dall'altra chi deve preoccuparsi di doversi mantenere e quindi accetta i primi lavori che gli capitano.
5/ Chi quindi invece di preoccuparsi di limitare e appianare il più possibile queste diseguaglianza esorta a metterle da parte in nome di un non precisato "mettersi in gioco" in realtà auspica solo che queste permangano.
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1/ Il problema dei salari è strettamente legato alla produttività del lavoro in Italia, dove i valori sono entrambi fermi dagli anni '90.
(Stipendi lordi medi mensili, fonte Eurostat 2019)
2/ La teoria economica "classica" da libro di testo dice che i salari devono seguire la produttività, ma diversi studi più evoluti mostrano come il rapporto di causa-effetto non sia affatto scontato.
3/ Del resto se si considera il lavoro come uno dei fattori della produzione, prezzi ed incentivi hanno indirizzato il mercato verso un migliore sfruttamento dei fattori stessi.
2/Il “piano di investimento per l’università” che la ministra stessa considera inedito per l’Italia passerà praticamente tutto attraverso il Fondo italiano per la Scienza mur.gov.it/it/news/gioved…
3/Ciò significa, in altri termini, che non verrà gestito secondo i canali ordinari di finanziamento delle istituzioni universitarie. Negli ultimi 20 anni del resto, non è la prima volta che nuove risorse per la ricerca subiscono questo destino