#Bologna, non a caso soprannominata Bofogna, è ormai diventata una città di merda, non più orientata alle esigenze dei giovani universitari (che l'hanno nutrita di soldi e intelligenza nei secoli), ma a quelle dei reparti geriatrici.
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hanno cominciato negli anni '80 a derubare degli spazi di socializzazione la cittadinanza.
Mentre la merda televisiva invitava a "correre a casa in tutta fretta, che c'è Canale5 che ti aspetta", venivano promulgate ordinanze idiote, che vietavano di sedersi sui gradini di
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SanPetronio.
Si faceva di tutto per sgomberare Piazza Maggiore dalle migliaia di esseri umani che la invadevano ogni sera dalla notte dei tempi.
Per l'«austerity» si obbligavano i locali a chiudere a mezzanotte.
Imbecilli!
C'erano un sacco di locali a Bologna che aprivano
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dopo mezzanotte, come Romeo, la birreria di via Amendola.
Chi cazzo poteva essere così cretino da decretare che non potevi più andare a mangiare tonno, fagioli e cipolla da Lamma alle 2 di notte (all'una chiudeva la cucina, quindi solo piatti freddi nelle ore piccole).
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Vogliono trasformare Bologna in una di quelle stupide città in cui alle 9 di sera non trovi più un bar aperto e gente per strada.
Che i pochi che vedi camminano stretti e in fretta, impauriti "che non si sa mai".
Mentre qua, una volta c'era più gente fuori di notte che di
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giorno (che di giorno si deve lavorare, ma poi si esce) e le donne si sentivano sicure, anche sole, con intorno la folla.
Impossibile, allora, a Bologna dare un appuntamento a qualcuno per prima delle 11 (cioè 23), che prima uscivano solo i parvenue.
Ci si trovava in Piazza,
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tanto lì c'era il mondo e poi, forse, s'andava in qualche locale.
Nessuno si lamentava se qualcuno suonava la chitarra o i bonghi.
Faccio un po' fatica parlare del massacro di #SantaMariaCapuaVetere.
Se ci penso comincio ad agitarmi, come ogni volta che sento parlare di pestaggi in carcere.
Per capirci, non guardo film ambientati in galera.
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metabolizzato 40 anni fa e, invece, (sarà la vecchiaia) da un po' di tempo mi tornano fuori prepotentemente.
Nel 2018, al Festival #AltaFelicità#NoTav in #ValSusa, sono dovuto scappare da un monologo di Ascanio Celestini, che raccontava di un ragazzo, arrestato per futili
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motivi, che dalla questura esce morto, massacrato di botte (Quante ne conosciamo di queste storie?!).
A metà racconto tremavo come una foglia.
Ma poi vedo tweet e dichiarazioni idiote e allora tocca farsi forza e intervenire.
Gente che finge che le
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Ignoranti che covano idiozie.
(potrei farci una nuova rubrica.🤔)
Ultimamente si è diffuso anche in Italia l'uso del neologismo #covidiota, nato in Inghilterra lo scorso anno, che indica tutti coloro che hanno un comportamento irrazionale nei confronti della pandemia.
Come
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esempi, lo "Urban Dictionary" cita chi ignora le avvertenze mediche sui comportamenti (mascherine, distanziomenti, etc.) e chi, paventando scenari catastrofici, acquista scorte inverosimili di merci.
(avete presente quelli che in USA hanno raddoppiato gli acquisti di armi?).
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Più restrittivo il "Cambridge Dictionary", che focalizza principalmente il comportamento di chi nega la pandemia e rifiuta le prescrizioni.
Anche in Italia la Treccani affronta il neologismo in due articoli, offrendo la stessa interpretazione dello "Urban".
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Il tweet chiude suggerendo come chiave di lettura, che "se un’impresa ..." allora per i cattivi anticapitalisti "tutte le imprese diventano ..." (caso mai il lettore non capisse).
In quel pezzo di articolo che si legge (col cazzo che compro Il Foglio), Capone si lamenta
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che gli altri quotidiani accusino "la sete di profitto" e, quindi, si getta in una strenua difesa del capitalismo.
Ora ve li immaginate i discorsi bolshevichi dei quotidiani di Agnelli e di Libero? 😅
Infatti, parlano tutti di "sete di profitto" (davanti agli occhi del
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Ne ho le palle piene di questo liberismo d'accatto, per cui ogni volta che c'è un morto, un incidente o un'altra grave schifezza, tutti a dire che "si tratta di singoli criminali", che "non bisogna incolpare tutti gli imprenditori", che "il tessuto è
> #PrenditoriaItaliana
onesto", etc.
Io lo so che ci sono tantissimi imprenditori onesti e seri (son stato un piccolo imprenditore anch'io), ma appena uno dice "rafforziamo i controlli", "miglioriamo le norme sulla sicurezza", "aumentiamo le pene a chi mette a rischio i
> #PrenditoriaItaliana
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lavoratori", etc., ecco risuona il coro dei difensori del "crimine organizzato", che urla ai comunisti, al default economico, a Soros che vuole comprarsi le nostre aziende, e altre idiozie simili.
Lezioni brevi di Social Network:
Argomento: "Come discute un troll"
Il troll (per stupidità propria o perché aizzato da una qualche "bestia") attacca un utente (in questo caso @martafana).
Attenzione: non discute mai nel merito del tweet, ma sputa la sua
> #BastaTroll
Vuoi dire che i liberali de' noantri non s'aggrappano alle idiozie deluchiane per dare addosso ai lavoratori e cercare deprimere ulteriormente i salari?
Questi fautori dello schiavismo non spiegano che il
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bracciante stagionale spesso lavora per 4-500 euro per un mese o due e poi sta mesi senza lavoro e con reddito zero.
Non ti raccontano che su di lui viene scaricato il "rischio d'impresa", che si dovrebbe assumere il datore di lavoro.
Non ti dice che in altri paesi
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d'Europa, come la Germania, esiste il salario minimo, mentre in Italia esistono contratti nazionali (che comunque prevedono tariffe più basse), ma non è obbligatorio applicarli.
Non sa (?) che puoi recarti sul posto e non venire pagato perché piove,
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