I vaccini funzionano con la variante #Delta? (Spoiler: sì!)
È una delle paure più grandi, no? Una variante che renda i vaccini inefficaci e ci lasci a mani nude nella lotta a un virus che sta diventando più contagioso e, quindi, pericoloso. Per fortuna non sta accadendo, anzi. 1
Vediamo la situazione nei dettagli, come sempre con i dati a disposizione, in questo caso provenienti dai Paesi più avanti con la campagna vaccinale e nei quali la variante delta si è già ampiamente diffusa. 2/
I dati UK ci tranquillizzano: l’efficacia su #COVID19 sintomatica si riduce rispetto alla #variante alfa ma resta alta, raggiungendo l’88% con #Pfizer e il 60% con #AstraZeneca. Attenzione, i valori si riferiscono al ciclo completo: con singola dose l’efficacia crolla (33%). 3/
Sempre da UK si conferma l’altissima efficacia di entrambi i vaccini sulle ospedalizzazioni, con valori superiori al 90%. Altri dati, da Scozia e Canada, vanno nella stessa direzione, evidenziando un’ottima protezione verso la malattia severa con ciclo vaccinale completo. 4/
Ieri sono stati diffusi anche dati da #Israele - molto preliminari - su Pfizer: l’efficacia su infezione (anche asintomatica) sembra calata al 64% (dal 95% su variante alfa). Ma anche qui l’efficacia su ospedalizzazioni, con doppia dose, si mantiene alta, ben oltre il 90%. 5/
Una domanda che ci si potrebbe porre è: perché i dati di Paesi diversi possono variare un po’? Per rispondere, anzitutto, teniamo a mente che abbiamo a disposizione vaccini sicuri e efficaci, sperimentati in rigorosi studi clinici, e su questo mettiamo un punto certo. 6/
Una volta sperimentati e autorizzati, quando vengono somministrati a milioni di persone, i vaccini continuano a essere studiati per monitorarne, oltre alla sicurezza, anche l’efficacia “nel mondo reale” (in gergo tecnico si parla di effectiveness), 7/
per vedere che funzionino come negli studi clinici, anche quando somministrati nella vita di tutti i giorni, fuori dal contesto sperimentale (non significa, bene ripetere, che sono farmaci sperimentali: la sperimentazione è già stata fatta, anche parecchio bene, come detto su) 8/
Questo tipo di analisi diventa, però, più complicato: ci sono fattori che potrebbero confondere un po’ i risultati e che spesso sono difficili da controllare, mentre nella sperimentazione clinica vengono tenuti strettamente a bada. 9/
Es: chi sceglie di non vaccinarsi può esser portato a sminuire il rischio, vivendo situazioni dove è più facile contagiarsi. O gli anziani, più vaccinati, possono avere più difficoltà a combattere una variante aggressiva. Può esser difficile, quindi, confrontare vaccinati e non.
Quindi è normale che ci sia un po’ di variabilità negli studi di questo tipo. Tale fatto ci deve, molto semplicemente, portare a valutare sempre i dati nel loro insieme, mettendo un mattoncino sopra l’altro e costruendo, così, delle evidenze scientifiche più solide. 11/
In questo caso con i dati che abbiamo c’è da essere felici, se ci vacciniamo tutti: nessun elemento ci fa pensare che i vaccini non funzionino, anzi: è esattamente il contrario. Tutti i dati, poi, concordano su altissima efficacia su forme gravi e ospedalizzazioni. 12/
Potrebbero esserlo un po’ meno, con la variante delta, nel tenere a bada la trasmissione del virus (motivo in più per vaccinarsi!), ma comunque la riducono. Ma, come d’altronde abbiamo sempre saputo, la doppia dose è fondamentale. 13/
La conclusione - indovinate un po' - rischia di essere noiosa: non c’è altro da dire se non ripetere che vaccinarsi salva la vita a se stessi e agli altri, soprattutto ora che c’è una variante virale (la delta) contagiosissima e pericolosa, che sta prendendo il sopravvento. 14/14
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Storia di una (piccola e forse insignificante, anche se di significato per me ne ha avuto parecchio) esperienza personale.
Spesso il week end metto a disposizione qualche ora per la campagna di vaccinazioni e lo faccio in un grande hub vaccinale. 1/
Domenica mattina, per esempio, ho vaccinato dalle 8 alle 14 e – nella mia piccola esperienza di un singolo turno di vaccinazioni – più persone intorno ai 50 anni mi hanno portato il consenso informato (quello per Pfizer, data la fascia d’età) dove non si limitavano a 2/
firmare il consenso al vaccino Pfizer ma ci tenevano a firmare anche la riga relativa al rifiuto, esplicitando che avrebbero rifiutato AstraZeneca. Una cosa inutile, dal momento che i moduli di consenso informato sono specifici per ogni singolo vaccino 3/