#8luglio 1960. A Palermo la polizia carica con le camionette i manifestanti e, quando i dimostranti rispondono a sassate, gli agenti sparano sulla folla con mitra e pistole. I caduti sono 4: Giuseppe Malleo 16 anni, Andrea Cangitano 14, Francesco Vella 42. Rosa La Barbera 53,
raggiunta da uno dei tanti colpi sparati all’impazzata, mentre si apprestava a chiudere la finestra di casa. 40 i feriti.
Nello stesso giorno a Catania in piazza Stesicoro, la polizia non risparmia raffiche di mitra e manganellate contro i manifestanti.
osservatoriorepressione.info/catania-8-lugl…
Salvatore Novembre, 19 anni, disoccupato, è massacrato a morte a manganellate. 7 i feriti.

"La polizia italiana, insomma, si configura quasi come l'esercito di una potenza straniera, installata nel cuore dell'Italia. Come combattere contro questa potenza e questo suo esercito?
Io, per me, sono alieno dalla violenza: e spero, lo ripeto, che mai più si debba scendere in piazza, a morire. Noi abbiamo un potente mezzo di lotta: la forza della ragione, con la coerenza e la resistenza fisica e morale che essa dà. È con essa che dobbiamo lottare, senza
perdere un colpo, senza desistere mai. I nostri avversari sono, criticamente e razionalmente, tanto deboli quanto sono poliziescamente forti: non potranno mentire in eterno. Dovranno pur rispondere, prima o poi alla ragione con la ragione, alle idee con le idee, al sentimento
col sentimento. E allora taceranno: il loro castello di ricatti, di violenze e di menzogne crollerà: com'è crollata la legge-truffa, com'è crollato il governo Tambroni. Gli Italiani, per una parte, sono ingenui e politicamente immaturi: ma sono naturalmente intelligenti e si
stanno lentamente rendendo conto da che parte sta la ragione. Le nuove leve di giovani lo dimostrano."
(PPP - I morti di ReggioEmilia - Vie Nuove n.33 20 agosto 1960

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