Vediamo corpi e fisici pazzeschi, muscoli e atlete e atleti straordinari.
Vediamo potenza e velocità e mira e grazia e destrezza.
(3/8)
Mikhail Astashov ha le braccia amputate, ma non le vediamo.
Pedala in velodromo mulinando due protesi, ma sembrano gambe.
Per noi sono gambe.
(4/8)
Bebe Vio si muove al ritmo di un colibrì, va sempre e solo a segno.
È davvero la fenice risorta, racconta angosce incredibili con l’ironia che disarma pure noi.
E noi vediamo solo una giovane donna e tutto quello che una giovane donna può e potrà fare.
(5/8)
Zahra Nemati scocca un dieci perfetto alla freccia decisiva, toglie l’oro all’Italia, fa un sorriso tenue.
Anche lei mira solo al centro, è ambasciatrice Unesco per i diritti umani, una gigante.
E anche la sua carrozzina è sparita.
(6/8)
E a noi è venuto il sogno di un mondo fatto così.
Un mondo dove la disabilità c’è ma non si vede. E non si vede perché è inclusa e supportata e voluta all’interno della società, non nascosta e reietta e ai suoi margini.
(7/8)
Questa di #Tokyo2020 è stata la mia prima Paralimpiade, non è finita e già lo so: questo sogno non mi passerà più.
Il sogno di un mondo dove la disabilità c’è, ma non si vede.
Vorrei che fosse contagioso, vorrei che lo sognaste anche voi.
Un’Olimpiade nella bolla. Il 17 luglio partirò per #Tokyo2020 e queste sono tutte le regole che i miei colleghi ed io dovremo seguire
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Per i Giochi covid-free la bibbia sono i Playbook: i manuali compilati dal CIO e dal comitato organizzatore per ogni categoria. Un preciso set di regole e calde raccomandazioni. Siamo arrivati alla versione 3, quella definitiva (fino a nuovo ordine)
Si inizia due settimane prima di partire: ogni giorno è necessario prendere la temperatura e inserirla in un’app che si chiama OCHA. In caso di sintomi COVID nei 14 giorni precedenti al proprio viaggio verso il Giappone, game over. Anche per chi è vaccinato (io lo sono)
Nel mondo del pattinaggio c'è una meravigliosa follia: si chiama #Elfstedentocht, in questi giorni nei Paesi Bassi non si parla d'altro e vi spiego perché (thread)
Intanto il nome: #Elfstedentocht significa "Giro delle undici città".
È infatti una maratona di 199 chilometri che abbraccia undici città nella Frisia, regione nell'estremo nord dei Paesi Bassi... ovviamente maratona su pattini, che si disputa su canali, fiumi e laghi gelati
La condizione essenziale perché l'#Elfstedentocht abbia luogo è evidente: canali, fiumi e laghi devono essere gelati a dovere.
C'è una misura di questo: il ghiaccio dev'essere spesso almeno 25 centimetri
L'antidoto al "zitta e ascolta" è facile: gli psico-trogloditi da radio, i maschilisti fuori tempo, i buzzurri da salotto televisivo non si invitano più. Mai. Da nessuna parte. Si lasciano nella loro medesima merda
E aspetto il giorno in cui dovrete rendere conto del veleno intellettuale che una certa televisione ha sparso, offrendo al pubblico le idee più becere, le false verità, il discorso villano e sguaiato, il contraddittorio violento fine a se stesso. Tutto per un punto di share
Prendere i peggiori, solo perché sono telegenici. Scegliere i disonesti, solo perché funzionano. Dare autorevolezza a chi non conosce sfumature, per l'incapacità di spiegarle. Una certa tv ha creato dei mostri, ha inquinato il dibattito pubblico, ha responsabilità enormi. Enormi
Ieri è stata anche la giornata dei tanto attesi protocolli @UCI_cycling per la ripresa delle gare di #ciclismo: li trovate a questo link, ma adesso provo a spiegarvi i punti principali
Prima di tutto: nel protocollo UCI ci sono regole obbligatorie e raccomandazioni. Si applicano a tutte le gare su strada, maschili e femminili. E si specifica che, in ogni caso, le leggi locali e nazionali sono sempre prevalenti (1/x)
NON viene esclusa da principio la presenza di spettatori a bordo strada. La valutazione delle condizioni in cui svolgere una gara, tuttavia, è parametrata e calcolata in base a un paio di tabelle come questa, in linea con le raccomandazioni OMS (2/x)