Thread by @ProspettivaSoc1

La libertà è uno dei pilastri della società occidentale.

Ma abbiamo pensato che fosse quella negativa. L’assenza cioè di interferenze dello Stato nella realizzazione del singolo.

Questa interpretazione estrema ha fatto da sottofondo al neoliberismo.

Un'interpretazione che ha portato a quella famosa massima di Gordon Gekko “l’avidità è buona”. E si è configurata come un “perché io so’ io e voi siete un cazzo”.

L’inadeguatezza di questa visione è ormai evidente: la libertà di andare al ristorante durante una pandemia, incurante degli effetti sulle morti. La libertà di girare con il SUV mentre il pianeta brucia.

La libertà negativa sta distruggendo le fondamenta stessa della nostra società, anche perché come diceva Thatcher “non esiste la società, ma individui e famiglie”

E invece la società, non curante delle sciocchezze ideologiche, esiste in tutta la sua crudeltà. La crudeltà della povertà che si trasmette di padre in figlio, ad esempio.

Non è poi tanto dissimile dai no vax, come hanno scritto @NicoLacetera e @mardelgiu . Anche i no vax vogliono essere liberi di fare ciò che vogliono, fregandose beatamente della società in cui sono immersi. editorialedomani.it/fatti/no-vax-l…

Questa narrazione ha evidentemente una matrice fortemente anti statalista. Eppure è stato proprio lo Stato, attraverso il welfare state o beni pubblici e infrastrutture, a garantire benessere e prosperità all’occidente.

Ora viviamo nell'era del New Public Management. Fare di più con meno: ovvero preferire gli interessi privati ai pubblici. Il risultato? Uno stato svuotato di capacità sociali come fa notare @RosieCollingto theguardian.com/commentisfree/…

Quello che una certa parte politica chiama libertà è quindi l’arricchimento e la realizzazione della classe dominante e lo spregio nei confronti del bene pubblico, vendendole come efficienza e razionalità. Conviene, si dice. Sì, ma ai soliti noti.