L’invidia sociale è una brutta bestia, peggio della mafia. Perché la crescita deriva dalla ricerca del proprio tornaconto, come sosteneva già Adam Smith. Ed è giusto, come diceva Thatcher, che i vostri figli volino più in alto, se ne hanno la possibilità. Ma è davvero così?👇👇👇
In questi anni abbiamo assistito a disuguaglianze e ingiustizie. Durante la pandemia il patrimonio dei miliardari è addirittura aumentato mentre molte famiglie hanno fatto fatica a sostentarsi.
Queste disuguaglianze, come ha rilevato l’OCSE, sono dannose per la crescita. Perché sono le disuguaglianze a spezzare le gambe che ci permetterebbero di saltare in alto: non solo la povertà non è una colpa, ma addirittura una trappola. oecd.org/social/Focus-I…
Non basta, come diceva Tony Blair, istruzione, istruzione, istruzione. Come sostengono economisti non di certo marxisti come Saez, Zucman e Rodrik non c’è prosperità senza inclusività. theguardian.com/politics/2001/…
Per raggiungere questa prosperità il ruolo dello Stato, con la politica industriale, beni pubblici, tassazione è fondamentale. Lo stesso Adam Smith non voleva un capitalismo libero dallo Stato, ma dalla rendita.
Quella che oggi viene chiamata invidia sociale è in realtà la lotta per un sistema più inclusivo, che attacchi senza esclusione di colpi la rendita, il monopolio, la ricchezza ereditata. E rimetta al centro le persone: it's so damn simple
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La libertà è uno dei pilastri della società occidentale.
Ma abbiamo pensato che fosse quella negativa. L’assenza cioè di interferenze dello Stato nella realizzazione del singolo.
Questa interpretazione estrema ha fatto da sottofondo al neoliberismo.
Un'interpretazione che ha portato a quella famosa massima di Gordon Gekko “l’avidità è buona”. E si è configurata come un “perché io so’ io e voi siete un cazzo”.
L’inadeguatezza di questa visione è ormai evidente: la libertà di andare al ristorante durante una pandemia, incurante degli effetti sulle morti. La libertà di girare con il SUV mentre il pianeta brucia.
Il candidato di Calenda con un orologio da migliaia di euro è davvero una vittima dell'odio sociale? O è l'esempio di un odioso classismo?
Parliamone: 👇👇👇
Il consumo non è mai stato solo legato alla sopravvivenza, da quando una parte degli esseri umani ha avuto, tramite le sue qualità e lo sfruttamento degli altri, un surplus maggiore di quanto necessario a vivere sempre.
I beni accessori sono diventati il messaggio per esternare al mondo la propria appartenenza di classe.
Un articolo di fact-checking di @PagellaPolitica mostra che l'attacco di @ItaliaViva e @marattin al RdC si basa su un uso strumentale dei dati. Dispiace perchè Luigi è (era?) un prof. di economia
A tal riguardo, rimane sempre valida la nota rilasciata quasi un anno fa dal direttore generale dell'INPS Daniele Checchi le cui conclusioni sono inequivocabili. Perchè polemizzare dopo mesi su cose già ampiamente chiarite?
In questo articolo di Boeri e Perotti, riguardante la riforma fiscale, mostrerebbero i limiti del RdC. Nonostante una sua riforma sia necessaria, l'argomentazione ha almeno 3 problematiche:
2. Non ci sono dati che mostrano come RdC disincentivi il lavoro. Il mondo è più grande rispetto a trade off tra lavoro e tempo libero: il lavoro ha impatto sull'autostima e sul ruolo sociale dell'individuo; hqlo.biomedcentral.com/articles/10.11…
Interessante articolo di @NicolaMelloni che recensisce il volume di Alessandro Carrera. Il volume parla degli Stati Uniti e dell'ascesa di Trump, ma ci può dire qualcosa anche per il nostro paese?
Per anni il mantra è stato "Non esiste la società, esistono individui e famiglie", nota frase di Margaret Thatcher. L'individualismo sfrenato, lo yuppismo degli anni '80 alla Patrick Bateman, la Milano da Bere. E poi i giorni nostri, dove la libertà individuale è sopra ogni cosa
Il virus ci ha fatto capire che questo era semplicemente folle. I processi di diffusione ci fanno capire quanto la struttura che ci sta sotto sia altrettanto importante rispetto all'individuo. Le mie influenze sugli altri non sono l'eccezione, ma la norma.
Ci sono ragioni per essere ottimistə guardando i dati ISTAT sulla crescita, ma non è tutto oro quello che luccica. La situazione è a tinte chiaro-scure. Vediamo perché:
Il documento parla di una variazione acquisita del 4.8%. Che cosa significa? Come spiega nel glossario l'Istat la variazione acquisita è la crescita annua qualora la variazione congiunturale dovesse essere nulla.
Una variazione acquisita nella prima metà dell'anno del 4.8 non significa una crescita annuale del 9.6. Secondo le più recenti stime dell'IMF il nostro paese crescerà del 4.9% nel 2021 e del 4.2% nel 2022. Il Pil resta però al di sotto del livello del 2007.