Il DL capienza Garante Privacy è anche un attacco al parlamento e un cambio di ideologia da parte del governo.
Il DL abroga un articolo del Codice Privacy, che dal 2018, per scelta del parlamento, prevedeva la possibilità di intervento preventivo del Garante. (segue)
Nel 2018 il legislatore ha deciso di dare questo potere al Garante. Non era obbligatorio.
L'Autorità ha esercitato questo potere da "watchdog" in molte occasioni.
Negli ultimi 2 anni questo ha creato molti attriti con il governo, sfociati in campagne politiche contro il Garante.
Oggi il governo ha deciso, con un decreto, di annullare la decisione del parlamento del 2018, togliendo questo potere al Garante Privacy.
Perché il governo ha tolto oggi ciò che il legislatore reputava ragionevole nel 2018? Cosa è cambiato in questi due anni? Qual è l'obiettivo?
Precisiamo una cosa.
Spesso usati come sinonimi, #privacy e #protezione dei dati personali, sono concetti diversi.
Il DL riaperture ("capienze") modifica alcune norme per la protezione dei dati. Ci sono conseguenze anche per la "privacy", ma non solo. [segue]
La normativa per la protezione dei dati nasce nel 1981, con la Convenzione di Strasburgo.
Lo scopo era proteggere le persone dai rischi derivanti dal trattamento automatizzato di dati personali.
I rischi possono essere diversi: dalla libertà d'espressione all'incolumità fisica.
La privacy è un'altra cosa.
Privacy è confidenzialità. È protezione della vita privata da ingerenze altrui (comprese quelle statali). Privacy è libertà di essere liberi.
Un breve thread per spiegarvi in modo semplice cosa cambia per la #privacy in Italia dopo il Decreto sulle riaperture ("decreto capienze").
Il DL ha modificato alcuni articoli del Codice Privacy che hanno ad oggetto l'attività della PA e i rapporti tra PA e Garante Privacy.
Per prima cosa, il DL crea una sorta di "nulla osta" per la pubblica amministrazione.
Dall'11 ottobre PA e società partecipate potranno giustificare il trattamento di dati personali e deciderne le finalità anche senza una legge di autorizzazione.
In modo totalmente arbitrario.
Non solo, ogni ente della pubblica amministrazione potrà anche comunicare liberamente tutti i dati trattati ad altre amministrazioni.
L'unico paletto è che il trattamento di dati sia necessario per perseguire un "pubblico interesse". Ma come dire, è tautologico.
29 settembre - YouTube inizia a censurare ogni video con affermazioni "negative" sui vaccini
7 ottobre - YouTube inizia a censurare i "climate deniers" (un'altra parola inventata ad hoc, dopo "novax")
L'emergenza climatica è la prossima tappa del piano WEF per il "great reset".
Non è complottismo, basta vedere alle dichiarazioni di diversi esponenti politici in giro per il mondo.
La scelta di censurare determinate opinioni è squisitamente politica. Di clima si parla da decenni.
Ora però qualcuno ha inventato la categoria dei "climate deniers".
Non c'è mai stato alcun vero interesse per il clima fino ad oggi. Trump uscì dagli accordi di Parigi. Qualcuno parlava di climate deniers all'epoca?
Greta Thunberg è passata dall'essere una ragazzina ignorata da ogni politico del mondo a candidata per Nobel per la pace.
Il grande reset pensato dal World Economic Forum è letteralmente la Road to Serfdom di Hayek.
Propaganda fondata su ideali di equalità globale, sostenibilità e trasformazione del capitalismo che benché molto belli su carta, porteranno inevitabilmente ad un risultato: fascismo.
Ma perché adesso? È colpa del covid? No, ma è stata una buona occasione per cercare di preparare gli Stati per il prossimo decennio.
Chi segue i mercati e le politiche monetarie lo sa: una crisi peggiore di quella dello scorso secolo è praticamente inevitabile.
La nuova keyword è stakeholder capitalism. Il valore di un'azienda si misura su nuovi KPI non finanziari => environmental, social, governance.
Ma le "aziende" non esistono (come la collettività). Esistono le persone. Per cambiare le aziende bisogna prima cambiare le persone.
Clearview AI è un database di foto segnaletiche di ultima generazione. Ogni foto è analizzata per creare dati biometrici che permettono l'identificazione delle persone da telecamere e software ovunque nel mondo.
In questo database, probabilmente, ci sei anche tu. Io ci sono.
Ho scoperto di esserci a marzo, dopo aver esercitato il mio diritto di accesso al loro db.
Nello stesso periodo, con @privacynetwork_, abbiamo chiesto al Garante di intervenire contro questo database illegale di dati biometrici (ad oggi conta più di 3 miliardi di foto).
Tra le richieste c'era quella specifica di rendere noto i soggetti che in Italia avevano accesso a questo database.
A marzo il Garante ci comunicava di aver aperto un'istruttoria, ma non ci è arrivata più alcuna notizia in merito. privacy-network.it/iniziative/cle…