🇵🇱 🇧🇾È molto tardi, o è molto presto a seconda dei punti di vista. Quella di ieri è stata una giornata dai risvolti drammatici, che ha segnato una svolta nella crisi migratoria al confine tra #Polonia e #Bielorussia che perdura ormai da diversi mesi. (Thread) 1/
Tutto è cominciato domenica 7 novembre, quando ha cominciato a diffondersi la voce che un consistente gruppo di migranti aveva deciso di lasciare #Minsk e di dirigersi verso il confine polacco. 2/
Il tam tam ha trovato conferma nella mattinata dell'8 novembre. Circa un migliaio di persone è apparso sulla strada che portava al confine di #Kuźnica, nel nord est della Polonia. Sul posto era già presente un cordone di soldati polacchi, pronto a sbarrare il passaggio 3/
Dietro i migranti, le milizie bielorusse, che li avevano scortati fin lì. Da mesi il regime di Aleksandr #Lukashenko esercita pressione sulla Polonia (ma anche Lituania e Lettonia), trasportando sul confine persone fatte arrivare via aereo da diversi paesi del Medio Oriente. 4/
In questo caso la maggior parte dei richiedenti asilo è di etnia curda, arrivati in aereo dall'Iraq. Quella tra le città irachene e Minsk è una delle rotte più utilizzate. 5/
Per un paio d'ore la situazione è rimasta tranquilla, poi un gruppo dei migranti ha cercato di sfondare la barriera di filo spinato. I soldati polacchi hanno risposto lanciando gas lacrimogeni. 6/
La situazione è rimasta molto tesa per tutto il pomeriggio. Ci sono stati altri tentativi di forzare il passaggio, con l'ausilio di cesoie e tronchi d'albero. Verso sera è tornata la calma. 7/
Sul posto è sorto un accampamento di tende. È presumibile che tra poche ore ci saranno nuovi tentativi di superare il confine. Secondo fonti governative confermate anche dai media polacchi, altri gruppi di migranti starebbero arrivando in zona. 8/
Secondo una fonte riportata dal giornale investigativo OkoPress l'idea di assaltare in massa il confine non sarebbe nata all'interno delle forze bielorusse, ma all'interno del gruppo di migranti, frustrati da mesi di tentativi non andati a buon fine. 9/
I boschi del #Podlaskie, la regione della Polonia confinante con la Bielorussia, si sono trasformati in una trappola per molti di loro. 10/
Da inizio settembre lungo tutta la fascia confinaria con la Bielorussia, è in vigore lo stato di emergenza, con pesanti restrizioni che impediscono ad attivisti e giornalisti di svolgere il loro lavoro. 11/
Finora i dati ufficiali dicono che in questi mesi sono morte 10 persone, ma si stima che siano molte di più. Fa freddo nel #Podlaskie. In questo momento a Kuźnica ci sono due gradi sotto zero. 12/
Il confine polacco è in questo momento una delle zone più presidiate d'Europa. Il ministro della Difesa Błaszczak ha parlato oggi di 12mila soldati. A questi vanno aggiunti i corpi volontari delle milizie territoriali e la guardia di frontiera. 13/
Gli eventi di oggi hanno fatto levare un coro unanime di condanna nei confronti del regime di Lukashenko, che usa gli esseri umani come carne da cannone per perseguire i suoi scopi politici. 14/
Dall'altra parte fa specie che l'Unione europea si volti dall'altra parte davanti alla pratica del push back che la Polonia (ma non solo) sta mettendo in atto da mesi. 15/
Quella del confine polacco è una situazione delicata, complessa e per certi versi inedita, che in questo momento richiederebbe diplomazia e umanità per essere risolta, o perlomeno affrontata. 16/
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