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12 Nov, 15 tweets, 4 min read
Il Senato ha approvato, in sede di conversione, un emendamento al DL 127 che permetterà ai dipendenti di poter consegnare il Green Pass al datore, per evitare di dover essere controllati ogni giorno. Oggi tocca alla Camera.

Passa come "semplificazione", ma è l'esatto contrario.
Come sottolineava stamattina @vitalbaa, questa nuova possibilità potrebbe invece causare degli oneri aggiuntivi per le imprese, oltre a rischi per le persone.

I motivi sono diversi, ma tutto ruota intorno alla normativa privacy. Cerco di fare una sintesi estrema in pochi punti.
1) Un problema è il consenso dei dipendenti: è sempre viziato per definizione. Lo dicono la Cassazione e le Autorità europee. Il motivo riguarda il rapporto di subordinazione.

Se il consenso è viziato, l'azienda che riceve i GP commette un illecito.
L'azienda non ha altra base giuridica per trattare quei dati. La legge infatti non è prescrittiva, e non può essere richiamata.

La normativa europea, che sarebbe violata, è gerarchicamente superiore a quella italiana. Le aziende potranno quindi essere sanzionate per questo.
Nella pratica, succederà quello che spiega bene @prevenzione: i dipendenti saranno cortesemente invitati (leggi: obbligati) a consegnare il GP e sarà molto difficile rifiutarsi (benché legittimo).

(leggere tutto il thread per altre implicazioni pratiche)
2) Consegnare il GP significa che non sarà più controllato. Ma ora i GP possono essere revocati, e dovrebbero esserlo, quando qualcuno si ammala di covid.

Ma se non ci sono controlli, cade tutto l'impianto di "sicurezza sul lavoro". Il GP diventa onere burocratico senza valore.
3) Sarà trasparente lo stato vaccinale dei lavoratori. In barba allo Statuto dei lavoratori e a tutto ciò che ci siamo detti negli ultimi mesi.

Il rischio di discriminazione e mobbing, non solo da parte del datore, ma anche da parte dei colleghi, crescerà a dismisura.
4) Il green pass contiene dati sanitari. La legge prevede che questi vengano trattati con particolari tutele, sia tecniche che organizzative.

Quindi maggiori oneri per l'azienda. Oppure minori tutele per le persone, se l'azienda non protegge adeguatamente questi dati.
In caso di furto di green pass le persone corrono gravi rischi: ad esempio furto d'identità ed estorsione.

Ma anche disattivazione del green pass e conseguente sospensione dal lavoro in attesa di nuova emissione (con tutti i rischi connessi derivanti dall'efficienza della PA).
E infine, in quanto dati sanitari, le aziende saranno tenute a sottoporre il trattamento a valutazione d'impatto (DPIA) ai sensi dell'art. 35 GDPR.

È un onere molto rilevante per le piccole aziende, che però in mancanza corrono il rischio di sanzioni anche molto elevate.
Ancora una volta, dopo il DL Capienze, anche con il DL 127 il governo italiano non fa altro che creare disagi e problemi, sia alle persone che alle aziende.

Vogliono semplificare un sistema grottesco creato da loro stessi, ma non fanno altro che peggiorare le cose.
L'emendamento è l'esatto contrario di ciò che aveva previsto il Garante Privacy.

La mia impressione è che sia tutto pensato a tavolino per cancellare l'autorità che il Garante ha costruito nell'ultimo anno.

Una violazione by design della normativa privacy da parte del governo
Aggiungo una postilla per i giuristi: il consenso art. 9 GDPR (dati particolari) è diverso dal consenso art. 6. Deve essere infatti "espresso", e quindi documentato e documentabile. La semplice consegna del GP, in quanto azione concludente, non sarebbe sufficiente a legittimarlo.
Anche il Garante segnala al Presidente della Camera tutte queste criticità.
Le audizioni le hanno inventate apposta, forse sarebbe meglio se ascoltassero chi sa invece di ignorare e far danni incredibili.
garanteprivacy.it/home/docweb/-/…
Questo è particolarmente importante, perché pur se non cogente, la risoluzione del CoE fin da subito avvertiva del rischio di discriminazione sui vaccini.
Non so se è peggio pensare che il Parlamento non ne abbia tenuto conto per negligenza o per volontà.

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10 Nov
Continua il teatro dell'assurdo.

Un emendamento al DL 127 prevede che il dipendente possa consegnare copia del GP al datore, che quindi non dovrà più controllarlo per tutta la sua durata.

Come per il DL Capienze anche qui si parla di "semplificazione", ma... Image
... la semplificazione si traduce anche in questo caso in meno tutela per i dei diritti delle persone.

Il GP è un documento che contiene dati sanitari. Questi dati possono essere usati dal datore per discriminare tra chi è vaccinato e chi invece no.

In caso di data leak...
...questi dati possono essere rubati. Sappiamo che c'è un mercato nero di green pass fiorente.

Farsi rubare il GP significa che verrà poi disattivato, e la persona rimarrà senza fino a nuova emissione. Col rischio di essere sospesa dal lavoro. Senza contare il furto d'identità.
Read 7 tweets
9 Nov
Privacy Network (@privacynetwork_) nasce da un'idea semplice: portare privacy e diritti digitali fuori dai circoli degli accademici e degli esperti.

L'idea ci è venuta dopo aver partecipato all'ennesimo convegno inutile in cui si parlava tanto, ma c'era ben poco di concreto. Image
Inizialmente voleva essere solo un progetto di divulgazione. Nel tempo però abbiamo capito che potevamo, e dovevamo, fare di più.

Oggi Privacy Network si è conquistata un posto tra le organizzazioni più rilevanti in Italia per la difesa di privacy e diritti digitali.
Il 2021 è stato un anno importante. Nel nostro piccolo siamo riusciti a portare alcuni temi importanti nel dibattito pubblico, anche in sedi istituzionali e politiche.

La strada è in salita, basta vedere le ultime involuzioni normative. Ma per questo bisogna fare sempre meglio.
Read 4 tweets
5 Nov
Tra chi grida al fascismo e alla dittatura, da una parte e dall'altra, non si capisce più niente. Il motivo è che questi sono concetti obsoleti, figli del loro tempo.

Oggi il modo di esprimere il Potere non è quello del 1920. L'information technology ha cambiato tutto.
Viviamo nella società dell'informazione, una società cioè basata sui dati e sui flussi informativi. Oggi tutto converge lì.

La realtà non viene plasmata a forza di manganellate e omicidi, ma con algoritmi, propaganda automatizzata, e censura online.
Non è un caso che tutta la normativa degli ultimi anni abbia a che fare con i dati e con il rapporto tra manipolazione dell'informazione e libertà d'espressione.

Anche leggi che apparentemente non c'entrano nulla, come quella sul copyright, hanno una grande influenza su questo.
Read 8 tweets
4 Nov
"Decreto capienze" e sorveglianza di massa nascosta. Il rischio c'è, ed è concreto. Prendiamo un caso pratico, di questi giorni.

L'uso di sensori a Verona per monitorare il traffico pedonale attraverso la scansione dei dispositivi in un determinato luogo e tempo.
Sorvoliamo un attimo sulla liceità di questa attività, ci torno dopo.

Col decreto capienze ogni PA potrebbe riempire le strade di sensori di questo tipo, che acquisiscono centinaia di migliaia di dati,senza bisogno di una legge, e quindi senza alcuna trasparenza.
Non solo. Il Decreto prevede anche la possibilità di comunicare a terzi (altre PA, polizia, intelligence, fornitori) i dati senza norma di legge. Basta la decisione di un dirigente.

Ugualmente, anche altri enti possono richiedere questi dati. Tipo il Ministero dell'Interno.
Read 9 tweets
4 Nov
The company falsified data, unblinded patients, employed inadequately trained vaccinators, and was slow to follow up on adverse events reported in Pfizer’s pivotal phase III trial.
Staff who conducted quality control checks were overwhelmed by the volume of problems they were finding. After repeatedly notifying Ventavia of these problems, the regional director emailed a complaint to the FDA. Ventavia fired her later the same day
bmj.com/content/375/bm…
In Pfizer’s briefing document submitted to an FDA advisory committee meeting to discuss Pfizer’s application for emergency use authorisation of its vaccine, the company made no mention of problems at the Ventavia site. The next day the FDA issued the authorisation of the vaccine
Read 5 tweets
2 Nov
Oggi ho cercato di spiegare alla commissione Affari Costituzionali il motivo per cui il decreto capienze, che ha modificato il Codice Privacy, rischia di fare danni se passasse così com'è.

Una breve sintesi dell'intervento =>
Le modifiche al Codice sono una sorta di rinvio “in bianco”, che definiscono come legittimo ex ante qualsiasi trattamento di dati svolto nel pubblico interesse o nell’esercizio dei pubblici poteri, senza alcun processo legislativo.

Questo crea molti problemi, perché =>
Ogni ente locale e società a controllo pubblico statale potranno acquisire, trattare e diffondere dati personali in modo arbitrario, di volta in volta in base alle considerazioni del singolo ente.

I cittadini, e la stessa PA, rischiano di perdere il controllo sui dati.
Read 9 tweets

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