Fourier, Tyndall e Arrhenius tra il 1824 e il 1896 dimostrarono, rispettivamente, che senza la CO2 la temperatura del pianeta sarebbe stata molto più fredda, che esistevano gas serra e che le emissioni di CO2 di origine antropica avrebbero potuto riscaldare il clima terrestre;
Tra il 1920 e il 1925 si cominciano a sfruttare industrialmente i giacimenti di petrolio negli USA e negli stati del Golfo Persico, inizia l’era dell’energia a basso costo per tutti;
Anni ‘30: si osserva un riscaldamento simultaneo in diverse aree del pianeta (in prevalenza nord emisfero);
1938: Callendar sostiene che il riscaldamento osservato è correlato all’aumento di concentrazione di CO2 causato dalle attività umane;
1945: più fondi per la ricerca scientifica, in parte destinati allo studio dei cambiamenti climatici (fino a pochi anni prima l’attenzione era rivolta soprattutto alle cause scatenanti le glaciazioni);
1955: Phillips produce un calcolatore capace di far girare un modello che fornisce stime realistiche sulla temperatura terrestre: General Circulation Model (GCM)
Nel 1956 Plass mostra che un aumento della CO2 comporta una modifica del bilancio energetico terrestre;
1958: si scopre l’effetto serra di Venere (nasce il concetto di pianeta come Warmhouse e Hothouse)
1960: Keeling per la prima volta misura accuratamente la concentrazione globale di CO2 mostrandone inequivocabilmente l’aumento (315 mm, temperatura globale 13,9 °C);
1961-1970: ulteriori studi sull’aumento delle T e l’incremento della CO2; effetto amplificazione causato dal contributo del vapore acqueo, nuove proiezioni sul raddoppio di CO2 indicano un aumento della temperatura di 2 °C. Prime misure da satellite, nasce il NOAA (1970)
Anni ‘70: nonostante la curva della temperatura globale rimanga stabile rispetto agli anni ‘50-’60 e alcuni episodi di freddo rimarchevoli, la comunità scientifica rimane preoccupata per un riscaldamento del clima piuttosto che per un raffreddamento;
Migliorano ulteriormente le simulazioni che indicano un probabile aumento delle temperatura terrestri (1,5-2 °C). Si scopre che il Metano (CH4) può contribuire significativamente al riscaldamento globale.
Negli anni ‘80 si crea il dibattito (scientifico e politici) tra coloro che credono nel cambiamento climatico indotto dall’uomo e gli scettici;
1981, 1983, 1987, 1988 e 1990 risultano gli anni più caldi della serie storica e si osserva un trend al marcato aumento, aumento che non si interromperà più dei decenni successivi.
Conferenza di Villach (1985): il riscaldamento è inevitabile, bisogna tagliare le emissioni. 1988: viene creato l’IPCC; 1989 Glocal Climate Coalition (GCC); 1990 primo report dell’IPCC;
Anni ‘90: Conferenza di Rio (1992), conferme sulla sensibilità del clima alla CO2, 1995 secondo report IPCC, 1997 Conferenza di Kyoto sul clima (trattato vincolante per i ratificatori), 1998 super NINO,
Anni 2000: terzo report IPCC (2001), il cambiamento climatico che osserviamo è senza precedenti dalla fine dell’ultima glaciazione. fallisce la conferenza di Copenaghen (2009). Il 2005 e 2010 superano il 1998 come anno più caldo di sempre (+0.6 °C)
2011-oggi: Si fissa in 1.5 °C la soglia entro la quale contenere il riscaldamento climatico entro il 2030. La CO2, nel 2020, raggiunge le 412 ppm, la più elevata da almeno 4 milioni di anni, la T della Terra raggiunge i 14,8 °C, probabilmente la più alta degli ultimi 125000 anni
2021: 6° report IPCC, anche se dovessimo azzerare le emissioni entro brevetempo, la temperatura globale aumenterebbe ancora per i prossimi 20-30 anni per poi stabilizzarsi; altri effetti, come l’innalzamento del livello medio degli oceani, continuerebbero invece per molto tempo
Arriva il..."caldo".
Le ultime emissioni modellistiche indicano, nei prossimi giorni, il progressivo assorbimento del vortice sul Mediterraneo e il probabile rinforzo su gran parte d'Europa di un vasto anticiclone. Rinforzo ben visibile dall'animazione sottostante. 1/n
Cosa comporta? L'anticiclone si formerà a causa di un flusso d'aria subtropicale che prima si porterà verso il nord Atlantico e successivamente si distribuirà sull'Europa centrale. Correnti calde in quota e compressione manterranno le T ben al di sopra della norma.
Faranno ovvia eccezione le zone di valle interessate da inversione termica.
Tramonto sul vortice e su una nuova perturbazione.
A sud del golfo del Leone il vortice ormai in fase di completo dissolvimento, sulle Isole Britanniche la saccatura che domani (sabato) si porterà sulle Alpi e successivamente (domenica/lunedì) sul Mediterraneo...occidentale! 1/n
La saccatura attesa per domani, infatti, favorirà la formazione di un cut-off (vortice isolato in quota) sull'Europa centrale (sx) che anziché portarsi verso ovest si getterà in moto retrogrado verso il Mediterraneo occidentale (dx).
Ancora una volta la causa dell'isolamento del vortice va ricercata nel rinforzo di un'alta pressione tra isole britanniche e Mare del Nord, a sua volta "figlia" di una circolazione occidentale fortemente disturbata.
Secondo @CopernicusECMWF l'estate 2021, in Europa, è stata la più calda della serie (1979-2021). Ad eccezione del settore centro-occidentale, tutte le restanti aree hanno registrato anomalie marcatamente positive, in particolare Scandinavia, stati orientali e centro-sud Italia.
Sopra le anomalie rispetto alla climatologia 1981-2010, sotto rispetto al nuovo riferimento 1991-2020.
Seppur di poco, l'estate appena trascorsa è risultata, a livello continentale, più calda del 2010, 2018 e 2003.
Esempio: sx 2003, dx 2021. Diversa distribuzione delle anomalie, nel 2003 ad esempio valori inferiori la norma sul l'area più orientale.
Fino al 11-12 settembre attesi valori di "pressione in quota" più bassi del normale sul Mediterraneo orientale. Ciò significa, per il Sud Italia (Sardegna compresa), instabilità con rovesci. Possibile peggioramento più organizzato tra il 10 e l'11 settembre. 1/n
Di seguito le anomalie di pioggia previste fino al 13 settembre. Si nota l'area verde (precipitazioni superiori la norma) tra Sardegna e Sicilia. Altrove (centro-nord) precipitazioni scarse o assenti.
A partire dal 12-13 settembre, tuttavia, si conferma il possibile cambio di circolazione di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa. Le alte pressioni dovrebbero infatti migrare verso Nord, favorendo l'ingresso di correnti umide e instabili di matrice atlantica e mediterranea.
Intensa ondata di calore in arrivo in Italia (thread). Vediamo come e perché. A partite da lunedì sul Mediterraneo centro-occidentale si consoliderà un anticiclone di matrice subtropicale-desertica. La fase di alta pressione potrebbe durare dai 7 ai 10 giorni. Vediamo “come”.
L’ondata di caldo si dovrebbe dividere un due fasi: fino a mercoledì maggiormente interessate le regioni meridionali, con temperature spesso superiori ai 40 °C nelle zone interne di Sardegna, Puglia, Sicilia, Basilicata e Puglia (punte di 43-45 °C non escluse).
Minime molto elevate, in particolare sulle coste dell’estremo sud (24-27 °C). Caldo anche al Nord (32-35 °C) e al centro (35-39 °C).
Nei prossimi 7 giorni è atteso un marcato gradiente termico (e barico) in Europa.
Temperature in media, o inferiori ai valori tipici del periodo nord e a ovest, ben superiori la norma a sud e a est. 1/n
La novità, rispetto all'ultimo mese e mezzo, riguarda soprattutto la Scandinavia, dove l'anticiclone di blocco si è definitivamente "sgonfiato". Anticiclone responsabile, lo ricordo, del raggiungimento di temperature eccezionalmente alte, soprattutto sugli stati baltici.
Sul resto del continente, invece, canovaccio invariato: Europa centro occidentale ancora alle prese con una "non estate" (frequenti piogge) e comparto balcanico e orientale interessati dall'ennesima ondata di calore. E l'Italia?