Due mesi di inferno 🧵
Sono già trascorsi due lunghissimi mesi da quando ha avuto inizio l'eruzione vulcanica più distruttiva che ha colpito una nazione europea dal dopoguerra ad oggi: quella ancora in corso sull'isola di #LaPalma, alle Canarie.
📸Alex Pertuz e Ignacio Izquierdo
Non stiamo parlando di un'eruzione vulcanica particolarmente intensa, ma al contrario di una piccola e debole eruzione che ha colpito un'area dell'isola fortemente urbanizzata.
In appena due mesi infatti, le numerose colate laviche che sono state alimentate dalle bocche presenti lungo la frattura eruttiva hanno ormai travolto e distrutto oltre 2.623 edifici, un numero che continua ad aumentare - seppur molto più lentamente - settimana dopo settimana.
Secondo le analisi satellitari più recenti svolte dal programma Copernicus dell'Unione Europea, in due mesi la lava ha ricoperto una superficie di 1.048 ettari, ovvero poco più di 10 km².
Di questi 1.048 ettari, poco più di 50 sono da attribuire al delta lavico che si è formato al largo della costa tra i mesi di ottobre e di novembre, di fatto quindi si tratta di un fazzoletto di terra completamente nuovo.
Per quanto l'attuale eruzione è da considerarsi come una vera e propria tragedia infatti, l'intera isola di La Palma - così come tutte le isole delle Canarie - si è formata proprio in questo modo nel corso di milioni di anni.
Il numero dei danni e dei disagi provocati dall'attuale eruzione è sicuramente stata aggravata dal fatto che l'area ricoperta dalla lava in questi due mesi è già la più estesa tra tutte e sette le eruzioni vulcaniche che sono avvenute sull'isola dal 1430 ad oggi.
Anno da cui abbiamo fonti piuttosto affidabili e precise rispetto alle eruzioni ancora precedenti. La cosa peggiore è che ancora oggi non sono stati registrati dei veri e propri segnali che ci lasciano intravedere la fine dell'eruzione a brevissimo termine
📸Alvaro Armas.
Dopo sei giorni di dati piuttosto incoraggianti infatti, da martedì il numero dei terremoti giornalieri è tornato nuovamente ad aumentare in maniera molto significativa.
Mercoledì in particolare, l'IGN spagnolo ha registrato e localizzato oltre 300 terremoti in ventiquattro ore, il numero più elevato dall'inizio dell'eruzione.
A ciò c'è da aggiungere che nel corso di questa notte è stato registrato anche il terremoto più forte dall'inizio della crisi vulcanica: un Mw 5.1 avvenuto a 36 km di profondità.
Altri segnali non molto positivi sono arrivati anche dalle stazioni GPS presenti nella zona del cono di scorie. Proprio in questi giorni infatti, un nuovo sollevamento del suolo è stato registrato nei pressi della frattura eruttiva.
La causa più probabile (ma non certa!) di questa nuova intensificazione è l'apporto di nuovo magma all'interno del sistema vulcanico. Questa teoria non è però condivisa da tutti, alcuni credono che i terremoti in particolare siano provocati dallo svuotamento del magma.
Dopo aver provocato l'evacuazione di poco meno di 8.000 persone insomma, l'eruzione in corso sull'isola di La Palma non sembra ancora volersi avviare verso la sua fine.
📸 Antonio González
In questo momento buona parte delle attività economiche presenti nella zona sud-occidentale dell'isola sono completamente paralizzate sia per via delle colate laviche che per la ricaduta di cenere e di lapilli che sta continuando senza sosta.
In alcuni punti la cenere accumulata ha ormai raggiunto i 20 metri di altezza, un valore spaventoso che sarà molto complicato da gestire nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
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Sono state annunciate delle importanti restrizioni per gli abitanti di Vulcano Porto, la città più importante dell'isola di #Vulcano. Si tratta di una sorta di allontanamento della popolazione locale concentrato maggiormente nelle ore notturne, ma partiamo dall'inizio 👇🧵
Nel corso dell'ultimo mese e mezzo abbiamo parlato molto spesso di Vulcano, il famoso sistema vulcanico delle Isole Eolie che a partire dal mese di luglio ha iniziato a far registrare una serie di variazioni geochimiche e geofisiche
concentrate principalmente nella zona sommitale del Cratere della Fossa, il cratere principale del vulcano. Queste modeste variazioni sono continuate in modo ancora più marcato anche nei mesi di agosto e di settembre
Le complicate operazioni di monitoraggio del vulcano Askja, in Islanda. 🧵
Nel corso del mese di agosto di quest'anno, un modesto rigonfiamento del suolo era stato registrato nella zona occidentale della caldera vulcanica di #Askja, un particolare sistema vulcanico dell'Islanda.
Poco più di un mese dopo, ovvero durante la prima settimana di settembre, l'Ufficio Meteorologico Islandese ha comunicato che tale sollevamento aveva raggiunto valori poco superiori ai 7 cm, un valore piuttosto significativo per un periodo temporale così ristretto.
Dopo varie riunioni ed analisi, le autorità islandesi avevano dichiarato che l'attuale inflazione era da attribuire ad una probabile intrusione magmatica che stava interessando l'area occidentale della caldera ad una profondità di circa 2-3 km.
Tra febbraio 2020 e ottobre 2021, l'Istituto Geofisico dell'Ecuador ha registrato un importante sollevamento del suolo lungo il fianco nord-orientale del vulcano La Cumbre, un vulcano a scudo situato sull'isola di #Fernandina, la più giovane dell'arcipelago delle Galapagos. 🧵
Ma facciamo un passo indietro: le isole Galapagos sono un arcipelago di origine vulcanica nato a causa di un "hot spot", ovvero di una specifica zona in cui è presente una risalita di magma proveniente direttamente dal mantello terrestre profondo.
Questo specifico meccanismo per esempio, è lo stesso che ha originato anche i vulcani delle Canarie, delle Hawaii e dell'Islanda oltre che di altri arcipelaghi meno conosciuti.
Una delle domande più frequenti che viene fatta sui social nelle ore successive ad un forte terremoto riguarda la sua durata, si è trattata di una scossa che è durata un paio di minuti? una decina di secondi? 🧵
Leggendo le risposte a questa particolare domanda e ascoltando attentamente un ampio numero di testimonianze, quello che emerge sin da subito è che la durata riportata da una singola persona non combacia quasi mai con quella riportata da altre persone ancora. Il che è normale.
Partiamo col dire che la durata di un terremoto può essere intesa in due modi diversi. La prima fa infatti riferimento alla durata del terremoto dal punto di vista della percezione umana, ovvero quanto a lungo è stato avvertito dalla popolazione quel determinato evento sismico.
Ecco un breve riassunto di quello che emerge dal bollettino settimanale pubblicato dalla sezione Palermo dell'INGV sulle variazioni dei parametri monitorati sull'isola di #Vulcano, nelle isole Eolie. I dati si riferiscono alla settimana che va dal 25 al 31 ottobre. 🧵
La temperatura dei gas emessi dal sistema fumarolico del Cratere della Fossa è aumentata nuovamente raggiungendo valori poco superiori ai 376°C nella zona del bordo del cratere, mentre sul suo fianco interno i valori hanno superato di poco i 220°C.
Purtroppo ancora una volta le condizioni meteo hanno disturbato la qualità dei dati raccolti in modo continuativo dalle stazioni presenti nella zona sommitale del cratere.
Il 27 agosto di 138 anni fa avveniva una delle eruzioni vulcaniche più potenti e distruttive della storia dell'umanità. Stiamo parlando della terribile eruzione del vulcano #Krakatoa, uno stratovulcano nato all'interno di una caldera vulcanica in Indonesia.
L'eruzione del 1883 era iniziata nel corso del mese di maggio con delle sporadiche ma intense esplosioni che si sono susseguite per interi mesi, un fenomeno che aveva stupito e affascinato moltissimi marinai locali.
Questa serie di esplosioni, secondo i racconti dell'epoca, generava delle colonne eruttive che raggiungevano anche i 9-10 km di altitudine, tanto da provocare una ricaduta di materiale vulcanico piuttosto intensa in tutta l'isola di Krakatoa (ovviamente disabitata).