Il 27 agosto di 138 anni fa avveniva una delle eruzioni vulcaniche più potenti e distruttive della storia dell'umanità. Stiamo parlando della terribile eruzione del vulcano #Krakatoa, uno stratovulcano nato all'interno di una caldera vulcanica in Indonesia.
L'eruzione del 1883 era iniziata nel corso del mese di maggio con delle sporadiche ma intense esplosioni che si sono susseguite per interi mesi, un fenomeno che aveva stupito e affascinato moltissimi marinai locali.
Questa serie di esplosioni, secondo i racconti dell'epoca, generava delle colonne eruttive che raggiungevano anche i 9-10 km di altitudine, tanto da provocare una ricaduta di materiale vulcanico piuttosto intensa in tutta l'isola di Krakatoa (ovviamente disabitata).
Nonostante la popolazione locale fosse molto entusiasta di questa particolare fase eruttiva - pensate che vennero addirittura organizzate delle vere e proprie feste per ammirare e celebrare il vulcano - la vera eruzione del Krakatoa doveva ancora avere inizio.
Poco più di tre mesi dopo l'inizio dell'eruzione, nel corso della mattinata del 26 agosto, il vulcano produce la sua prima intensissima esplosione. Una colonna eruttiva alta oltre 24 km si eleva in pochi minuti al di sopra dell'edificio vulcanico
mentre un'intensa ricaduta di cenere, lapilli e bombe vulcaniche interessa gran parte delle navi presenti lungo lo Stretto della Sonda. Poco meno di ventiquattro ore dopo, l'eruzione del Krakatau raggiunge il culmine con quattro fortissime esplosioni
che distruggono in modo permanente almeno due terzi della parte centrale dell'isola. Questa serie di esplosioni ha generato il suono più forte mai registrato dall'uomo, pensate che il boato provocato dall'esplosione è stato udito fino in Australia e fino alle Mauritius.
Un suono così potente ha provocato l'esplosione dei timpani di tantissimi passeggeri delle navi presenti in un'area di circa 60-80 km dall'edificio vulcanico, mentre i barografi di tutto il mondo ne hanno registrano la propagazione nell'atmosfera per diversi giorni.
Il collasso dell'edificio vulcanico ha generato una serie di tsunami che hanno interessato gran parte dell'Oceano Indiano, con i maggiori effetti che si sono registrati ovviamente sulle isole di Giava e di Sumatra. Secondo alcune stime, le onde più alte hanno raggiunto i 40 metri
di altezza e hanno seminato morte e distruzione in oltre 165 villaggi dell'Indonesia. Moltissime delle navi presenti ancora lungo lo Stretto della Sonda sono state letteralmente scagliate per oltre un chilometro nell'entroterra, uccidendo così centinaia di marinai.
L'imponente colonna eruttiva prodotta dalle esplosioni del 27 agosto oscurarono il sole fino a 400 km di distanza dal vulcano per oltre tre giorni, mentre una modesta ricaduta di materiale vulcanico è stata registrata fino a 6.000 km di distanza, in particolare verso nord-ovest.
I flussi piroclastici prodotti dal collasso della colonna eruttiva hanno poi percorso oltre 40 km sulla superficie del mare ad una velocità ben superiore ai 100 km/h. L'eruzione del 1883 è stata classificata come VEI 6 su una scala che va da 0 a 7, ovvero quasi il massimo.
In particolare, si stima che furono emessi oltre 45 km cubi di materiale vulcanico, un numero impressionante. L'anidride solforosa emessa durante l'eruzione del 1883 fu talmente elevata che il clima terrestre subì un raffreddamento medio di circa 0,5°C.
L'anidride solforosa è infatti un gas molto importante per il clima terrestre, se viene emesso in grandi quantità, salendo verso la stratosfera si converte in acido solforico che porta alla formazione di piccoli aerosol che aumentano la capacità di riflettere la radiazione solare
il che provoca un conseguente raffreddamento a breve termine della troposfera. Nel 1883 in particolare, le temperature medie tornarono alla normalità soltanto cinque anni dopo l'eruzione.
In più, oltre alle temperature, il materiale vulcanico presente in atmosfera unito all'anidride solforosa, innescarono un aumento drastico delle piogge in California.
Il materiale vulcanico presente per anni all'interno dell'atmosfera terrestre cambiò perfino l'aspetto delle albe e dei tramonti in tutto il mondo, rendendoli più spettacolari e colorati.

L'eruzione del Krakatoa provocò oltre 36.000 vittime.

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25 Aug
Nel corso delle ultime settantadue ore, i sensori dell'osservatorio vulcanologico delle Hawaii hanno iniziato a registrare una serie di cambiamenti all'interno del sistema vulcanico del #Kīlauea, uno tra i vulcani più attivi al mondo insieme all'Etna e allo Stromboli. Image
In particolare, dal tardo pomeriggio di lunedì, la zona meridionale della caldera vulcanica è stata interessata da una modesta sequenza sismica ancora tutt'ora in corso. Fino a questo momento sono stati registrati circa 250 terremoti in poco più di tre giorni. Image
Il terremoto più forte ha avuto una magnitudo di 3.4. La stragrande maggioranza delle scosse invece ha avuto una magnitudo inferiore a 2, di conseguenza si tratta comunque di eventi piuttosto piccoli per il momento. Image
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24 Aug
24 Agosto 2016 - Ore 03:36:32

Esattamente cinque anni fa, nel cuore di una tranquilla notte di fine estate, un fortissimo #terremoto di magnitudo 6.0 dà inizio ad una delle sequenze sismiche più importanti per il nostro paese da diversi decenni a questa parte. #Amatrice
La scossa, che ha avuto un ipocentro ubicato ad 8 km di profondità, semina morte e distruzione in ben quattro regioni: il Lazio, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo.
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30 Apr
Nel corso dell'ultima settimana l'attività eruttiva del vulcano La #Soufrière è ulteriormente diminuita sia d'intensità che di frequenza. Le esplosioni maggiori stanno ora avvenendo ad intervalli sempre più lunghi, l'ultima nello specifico è avvenuta venerdì scorso. Image
Grazie a questi importantissimi miglioramenti, sono tantissime le persone che nel corso degli ultimi giorni hanno lavorato quasi ventiquattro ore al giorno per cercare di ripulire il più possibile le strade, i canali e i tetti degli edifici della zona rossa e della zona arancione ImageImage
Purtroppo però, anche se queste operazioni richiederanno mesi e mesi di lavori continui, proprio tra ieri e oggi l'isola sta vivendo un'altra situazione di emergenza molto seria. ImageImage
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22 Dec 20
[DATI UFFICIALI]

Un #terremoto di magnitudo 4.6 è avvenuto alle ore 21:27 davanti alle coste ragusane (#Ragusa) ad una profondità di 30 km.

Il sisma è stato avvertito in maniera forte in tutto il ragusano e in maniera moderata/debole in tutto il resto della #Sicilia e #Malta.
Questo lo shakemap realizzato dall'INGV.
Si nota chiaramente come la zona in cui il terremoto è stato avvertito di più è stata quella del ragusano/siracusano.

Addirittura si registrano scuotimenti pari al VI-VII grado della scala Mercalli.
La zona è posta in una fascia di pericolosità sismica bassa.
Come abbiamo già detto tante volte pericolosità bassa NON vuol dire che qui i terremoti non possono avvenire, non esistono zone asismiche.
Un terremoto fino a Mw 5.0 può avvenire ovunque in Italia.
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22 Dec 20
[STIMA PROVVISORIA]

Un #Terremoto forte è appena avvenuto in #Sicilia in zona/provincia #Ragusa.
La stima al momento è di magnitudo tra 4.9 e 5.4.

Attendiamo a minuti i dati INGV.
Questi i dati PRELIMINARI delle varie agenzie sismiche mondiali.
Forse la magnitudo 5 è stata solo sfiorata, a breve lo sapremo... comunque il sisma è stato avvertito in quasi tutta la Sicilia e a Malta.
Questa la scossa registrata dal sismografo di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), ancora non sappiamo magnitudo esatta, profondità e epicentro.

Smentiamo assolutamente legami con l'eruzione dell'Etna, sono due cose totalmente distinte.
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22 Dec 20
Un nuovo parossismo è avvenuto questa mattina all'alba sull'#Etna.

Si tratta del terzo evento di questo tipo dopo quello del 14 dicembre e quello di ieri mattina.
Quello di questa mattina è probabilmente il più spettacolare dei tre.

Foto: @etnaboris
Il tutto è iniziato nel cuore della notte quando il tremore vulcanico, l'attività infrasonica e le deformazioni del suolo hanno subito diverse variazioni.

Poi verso le 3:50 è aumentata anche l'attività stromboliana alle due bocche del cratere di sud-est.
Alle 4:20 poi l'attività stromboliana è evoluta in spettacolari fontane di lava che hanno alimentato due flussi lavici: uno in direzione sud-ovest nella zona del Monte Frumento Supino, e l'altro verso est all'interno della Valle del Bove.

Foto: Luigi Risiglione
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