Ecco un breve riassunto di quello che emerge dal bollettino settimanale pubblicato dalla sezione Palermo dell'INGV sulle variazioni dei parametri monitorati sull'isola di #Vulcano, nelle isole Eolie. I dati si riferiscono alla settimana che va dal 25 al 31 ottobre. 🧵
La temperatura dei gas emessi dal sistema fumarolico del Cratere della Fossa è aumentata nuovamente raggiungendo valori poco superiori ai 376°C nella zona del bordo del cratere, mentre sul suo fianco interno i valori hanno superato di poco i 220°C.
Purtroppo ancora una volta le condizioni meteo hanno disturbato la qualità dei dati raccolti in modo continuativo dalle stazioni presenti nella zona sommitale del cratere.
Stando al bollettino comunque, la temperatura media registrata nella zona delle fumarole presenti sul versante interno del cratere è leggermente aumenta e ha raggiunto valori di 112°C.
A causa di problemi tecnici che riguardano la trasmissione dei segnali, questa settimana non sono disponibili i dati sull'emissione di Anidride Carbonica (CO2) registrata in modo continuativo nella zona sommitale del Cratere della Fossa.
Gli ultimi dati disponibili, ovvero quelli del 20 ottobre, ci avevano testimoniato un aumento dei flussi che avevano raggiunto valori elevati ben superiori a quelli registrati nell'area craterica nel corso degli ultimi anni.
Al contrario dell'area sommitale comunque, sono invece disponibili i dati sulle emissioni di CO2 nelle aree Faraglione, Camping Sicilia e Rimessa, tre località che si trovano pochi chilometri ad est e ad ovest dell'area abitata di Vulcano Porto.
Ciò che emerge dal bollettino è che negli ultimi giorni della settimana è stato registrato un modesto aumento delle concentrazioni di Anidride Carbonica nei siti di Camping Sicilia e di Rimessa.
Al contrario invece, questa settimana non sono state registrate variazioni significative nell'area di Faraglione, anche se i valori rimangono comunque molto elevati.
Le concentrazioni di Anidride Solforosa (SO2) registrate nell'area sommitale del Cratere della Fossa hanno fatto registrare una lieve stabilizzazione su livelli alti. L'SO2 è un gas che ci testimonia la presenza di un corpo magmatico in fase di degassamento.
I campionamenti svolti all'interno dei pozzi nell'area di Camping Sicilia hanno mostrato un modesto aumento della temperatura dell'acqua e della sua conducibilità, quest'ultima si modifica quando alcuni gas entrano in contatto con la falda acquifera.
Nell'area del pozzo Barbara invece, ovvero a poche centinaia di metri di distanza dalla zona Faraglione, la temperatura dell'acqua è rimasta stabile mentre la sua conducibilità è continuata ad aumentare.
Per quanto riguarda la sismicità invece, i terremoti di piccolissima magnitudo localizzati a poca profondità nella zona del Cratere della Fossa sono leggermente diminuiti rispetto alla settimana precedente.
Anche questa settimana comunque il numero degli eventi è stato influenzato dalle abbondanti precipitazioni che hanno fatto penetrare l'acqua piovana all'interno di un sistema idrotermale molto caldo che la fa evaporare quasi istantaneamente.
Nel corso della settimana la deformazione del suolo ha continuato a non subire nuove variazioni. Il repentino e costante sollevamento del suolo registrato a partire dal 13 settembre si è quindi al momento arrestato circa due settimane fa, il che è sicuramente un dato positivo.
Ancora una volta i dati registrati dall'INGV confermano la fase di unrest - ovvero di agitazione - del sistema vulcanico. Ci teniamo a ricordare, come sempre, che al momento non è in programma alcuna evacuazione.
Questo perché non ci sono evidenze che un'eruzione vulcanica possa iniziare nel brevissimo periodo. Prima che ciò accada infatti, i parametri monitorati dall'INGV dovrebbero subire un ulteriore e importante variazione.
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Una delle domande più frequenti che viene fatta sui social nelle ore successive ad un forte terremoto riguarda la sua durata, si è trattata di una scossa che è durata un paio di minuti? una decina di secondi? 🧵
Leggendo le risposte a questa particolare domanda e ascoltando attentamente un ampio numero di testimonianze, quello che emerge sin da subito è che la durata riportata da una singola persona non combacia quasi mai con quella riportata da altre persone ancora. Il che è normale.
Partiamo col dire che la durata di un terremoto può essere intesa in due modi diversi. La prima fa infatti riferimento alla durata del terremoto dal punto di vista della percezione umana, ovvero quanto a lungo è stato avvertito dalla popolazione quel determinato evento sismico.
Il 27 agosto di 138 anni fa avveniva una delle eruzioni vulcaniche più potenti e distruttive della storia dell'umanità. Stiamo parlando della terribile eruzione del vulcano #Krakatoa, uno stratovulcano nato all'interno di una caldera vulcanica in Indonesia.
L'eruzione del 1883 era iniziata nel corso del mese di maggio con delle sporadiche ma intense esplosioni che si sono susseguite per interi mesi, un fenomeno che aveva stupito e affascinato moltissimi marinai locali.
Questa serie di esplosioni, secondo i racconti dell'epoca, generava delle colonne eruttive che raggiungevano anche i 9-10 km di altitudine, tanto da provocare una ricaduta di materiale vulcanico piuttosto intensa in tutta l'isola di Krakatoa (ovviamente disabitata).
Nel corso delle ultime settantadue ore, i sensori dell'osservatorio vulcanologico delle Hawaii hanno iniziato a registrare una serie di cambiamenti all'interno del sistema vulcanico del #Kīlauea, uno tra i vulcani più attivi al mondo insieme all'Etna e allo Stromboli.
In particolare, dal tardo pomeriggio di lunedì, la zona meridionale della caldera vulcanica è stata interessata da una modesta sequenza sismica ancora tutt'ora in corso. Fino a questo momento sono stati registrati circa 250 terremoti in poco più di tre giorni.
Il terremoto più forte ha avuto una magnitudo di 3.4. La stragrande maggioranza delle scosse invece ha avuto una magnitudo inferiore a 2, di conseguenza si tratta comunque di eventi piuttosto piccoli per il momento.
Esattamente cinque anni fa, nel cuore di una tranquilla notte di fine estate, un fortissimo #terremoto di magnitudo 6.0 dà inizio ad una delle sequenze sismiche più importanti per il nostro paese da diversi decenni a questa parte. #Amatrice
La scossa, che ha avuto un ipocentro ubicato ad 8 km di profondità, semina morte e distruzione in ben quattro regioni: il Lazio, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo.
La zona epicentrale viene fin da subito ricondotta alla provincia di Rieti, nel Lazio, una zona molto famosa per i suoi borghi storici ubicati all'interno di un paesaggio montuoso quasi fiabesco: i Monti della Laga.
Nel corso dell'ultima settimana l'attività eruttiva del vulcano La #Soufrière è ulteriormente diminuita sia d'intensità che di frequenza. Le esplosioni maggiori stanno ora avvenendo ad intervalli sempre più lunghi, l'ultima nello specifico è avvenuta venerdì scorso.
Grazie a questi importantissimi miglioramenti, sono tantissime le persone che nel corso degli ultimi giorni hanno lavorato quasi ventiquattro ore al giorno per cercare di ripulire il più possibile le strade, i canali e i tetti degli edifici della zona rossa e della zona arancione
Purtroppo però, anche se queste operazioni richiederanno mesi e mesi di lavori continui, proprio tra ieri e oggi l'isola sta vivendo un'altra situazione di emergenza molto seria.
Un #terremoto di magnitudo 4.6 è avvenuto alle ore 21:27 davanti alle coste ragusane (#Ragusa) ad una profondità di 30 km.
Il sisma è stato avvertito in maniera forte in tutto il ragusano e in maniera moderata/debole in tutto il resto della #Sicilia e #Malta.
Questo lo shakemap realizzato dall'INGV.
Si nota chiaramente come la zona in cui il terremoto è stato avvertito di più è stata quella del ragusano/siracusano.
Addirittura si registrano scuotimenti pari al VI-VII grado della scala Mercalli.
La zona è posta in una fascia di pericolosità sismica bassa.
Come abbiamo già detto tante volte pericolosità bassa NON vuol dire che qui i terremoti non possono avvenire, non esistono zone asismiche.
Un terremoto fino a Mw 5.0 può avvenire ovunque in Italia.