#Variante ni, visto che si sente di tutto. Il clamore deriva dalla preoccupazione degli esperti (veri) per la quantità e qualità delle mutazioni che rende molto probabili maggiore contagiosità e capacità di evadere l'immunità data non solo dai vaccini, ma anche da guarigione 1)
Il fatto che sia cresciuta rapidamente in Sudafrica e sia già diffusa in tante altre parti del mondo significa poco, come per altre che non avevano mai destato tanto allarme. Studiare i genomi del virus ci permette di riconoscerne le caratteristiche prima di vederle all'opera 2)
Quel che sappiamo oggi è che nel suo genoma leggiamo le caratteristiche che temevamo di più: maggiore trasmissibilità e resistenza agli anticorpi. NON SAPPIAMO invece se la malattia che provoca sia più grave e se la protezione data dall'immunità cellulare potrà compensare 3)
Quel che certo è che non è "just another variant", non è una come tante. L'allarme è assolutamente giustificato, anche se per ora riguarda le istituzioni, non i cittadini, per cui continuano a valere le solite raccomandazioni. Il panico non aiuta. Mai 4)
L'emergere di questa variante non è poi in nessun modo una buona ragione per non vaccinarsi o non fare il richiamo. Primo, perché, se anche fosse, ci vorranno comunque settimane per spazzare via la delta. Nel frattempo vale la pena contrastare la seria minaccia che c'è ora qui 5)
Secondo, perché non sappiamo con certezza se e quanto l'efficacia dei vaccini attuali sarà ridotta. Se anche ci salvassero solo la pelle, mi accontenterei. Terzo, perché se anche arriveranno nuovi prodotti, aver fatto questi non ci impedirà di proteggerci contro la nuova
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L'#ObbligoVaccinale previsto dalla legge non riguarda solo medici e infermieri in prima linea, ma TUTTE le categorie sociosanitarie/assistenziali allargate la cui vaccinazione prioritaria ha impedito di proteggere i più fragili e fa sì che oggi manchino le dosi per gli anziani 1)
Ora la campagna vaccinale è costretta a tornare indietro a dare dosi a tutti i farmacisti, i giovanissimi volontari delle ambulanze, o i tanti medici che hanno fatto covid e hanno ancora altissimi titoli anticorpali e chissà quanti altri 2)
Chi ha qualche timore davanti all'obbligo aumenta la sua percezione del rischio, e potrebbe accettare una riduzione di stipendio, che non protegge i pazienti da eventuali infezioni. Vaccinati o no, questi sanitari obbligati non parleranno certo bene ad altri del vaccino 3)
I giornalisti politici parlano di politica anche se non sono mai stati eletti, quelli economici fanno inchieste complesse senza aver mai gestito un fondo, quelli sportivi giudicano il gioco anche se non fanno sport. I giornalisti scientifici no, devono far solo da amplificatori1)
Alla stampa libera si chiede di fare le pulci al potere, di verificare se fa gli interessi del pubblico, di porre domande scomode, di tirar fuori verità nascoste. I giornalisti scientifici no. Devono tacere anche davanti all'evidenza, perché gli scienziati detengono la VERITÀ 2)
Non contano i fatti, i dati, il metodo, la scienza stessa. Se uno scienziato diventa una star mediatica può dire qualunque cosa. I fatti non contano più. I loro fan voterebbero che Ruby è nipote di Mubarak. Uguale. E nessuno può chiedere prove delle loro affermazioni 3)
Misure così dure si possono accettare solo se si rispiega e si ribadisce con chiarezza PERCHE' si chiedono, a quale scopo, qual è l'alternativa. Lo ricordo qui facebook.com/lavillasenzavi…
e non sarà una volta per sempre. dopo aver fatto abbassare la testa al virus, si rialzerà. l'unico modo per gestire questa situazione di convivenza che dovremo portare avanti a lungo è calibrare con cura intensità e tempismo delle misure di contenimento
Più a lungo ci si illude che l'epidemia possa estinguersi da sola, che il virus sia clinicamente morto, che i casi sono meno e meno gravi, che il carico sui servizi sanitari è solo parziale, che la curva è lineare quando comincia a crescere, più dure saranno le misure da prendere
Grazie dei commenti (a parte certi toni) sulla nomina da parte di @andreamartella alla cosiddetta "task Force anti fake news", brutta definizione, ne convengo, di quel che si vuol fare. Condivido molte preoccupazioni, che avevo espresso al sottosegretario prima di accettare 1)
Per chi non avesse voglia di leggere tutto, chiarisco alcuni punti: 1) davanti all'intenzione di istituire un'unità del genere mi sono sentita in dovere di accettare l'invito (a titolo DEL TUTTO GRATUITO, senza nemmeno rimborsi spese) per poter dare il mio contributo