Nelle ultime due settimane sono state adottate sanzioni contro la cerchia di #Putin. In Occidente si pensa che così facendo, potremmo assistere ad un regime change a #Mosca per mano degli alti ranghi. Perché questo potrebbe non succedere mai? (1/8)🧵
1) Innanzitutto è necessario definire a quale gruppo di fedelissimi ci si riferisce. Ad oggi, gli #oligarchi (intesi come “businessmen”) sono stati soppiantati dall’establishment nell’ambito della sicurezza, i cosiddetti #siloviki.
Se Putin riesce a controllare i siloviki, non dovrà poi preoccuparsi così tanto degli uomini d’affari. Questo non significa che figure come Roman #Abramovič non contino niente, ma che è più sensato far pressione più sui siloviki che su un Oleg #Deripaska.
2) Anche se poniamo di voler mettere in ginocchio i siloviki stessi, questi non sono un monolite. Piuttosto, competono tra di loro per avere influenza nel Cremlino e Putin beneficia di questa lotta intestina. È dunque difficile che riescano a fare fronte compatto.
3) La sua cricca è fortemente anti-occidentale e spesso più radicale dello #Zar stesso. Tra questi personaggi, per lo più ex funzionari del #KGB, si annida il risentimento verso il crollo dell’#URSS e il rimodellamento dello status della #Russia sull’arena internazionale.
Nikolaj #Patrušëv, segretario del Consiglio di sicurezza, è abbastanza noto per il timore verso le cospirazioni occidentali e per aver additato Naval’nyj come un burattino nelle mani dell’#Occidente.
Altri esempi: Aleksandr #Bortnikov è a capo dell’#FSB, l’agenzia accusata di coinvolgimento negli omicidi di #Litvinenko e della giornalista Anna #Politkovskaja. Bortnikov è già stato sanzionato per l’avvelenamento di Naval’nyj, ma non si è mai sollevato contro Putin.
Umiliazioni pubbliche a parte, queste figure non sono vittime del sistema, sono il sistema. Nessun uomo politico governa un paese totalmente da solo e questi uomini sono stati scelti proprio perché hanno un determinato passato e una determinata forma mentis.
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Il 16 marzo la #Lettonia non commemorerà il giorno della memoria dei legionari lettoni per non fornire ai media controllati dal #Cremlino un ulteriore pretesto per accusare il Paese baltico. Due parole sulla questione, scottante perché legata alla “#denazificazione” (1/9)🧵
La #Legione lettone è sempre stata decisamente controversa, dal momento che questi uomini erano formalmente un’unità delle Waffen-#SS. La Russia ha dunque sempre visto questa commemorazione come un tentativo di lodare il #nazismo.
Da parte lettone, invece, la visione è diversa: la Legione non avrebbe mai commesso crimini di guerra, ma avrebbe invece combattuto contro l’Armata rossa che aveva occupato i #Baltici nel 1940.