#15aprile un hashtag non di tendenza ma universale #rifugiati prodotto principe della #guerra assieme alle vittime civili e alla devastazione
Questa foto l'ho scattata a gennaio mentre ero in giro per l'Italia a presentare il mio "Kabul, Crocevia del Mondo"
Come tanti durante
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i drammatici giorni della fuga da Kabul ho provato a dare@una mano. Dopo mesi sono riuscito a trovare amici afghani nell'inconsueto scenario di un paesello italiano. Erano arrivati in 10, ne ho trovato 11 visto che è venuta al mondo la piccola "Luce" (traduco dal farsí) che su
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Padre mi presenta orgoglioso. La mamma di sotto cucinava perchè l'ospite è sacro per gli afghani e devi mettere in tavola per lui tutto quello che hai.
Il papà, intanto, avvertito all'ultimo minuto per via della mia impossibilità di pianificare qualsiasi cosa si era incamminato
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verso un paese vicino, una dozzina di km a piedi, perchè doveva comprarmi dello zafferano come avrebbe fatto se ci fossimo incontrati in Afghanistan. Vado a recuperarlo in auto, ci abbracciamo. È un'emozione che solo chi ha confidenza con la morte può capire. È il sollievo di
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Avercela fatta. Uno dei membri della famiglia ha un braccio rotto, la fasciatura è fresca. Ha dato un pugno nel muro. Sul telefonino la foto di suo fratello, ex-agente del NDS, i servizi della ex-repubblica, filiale afghana della CIA. Qualcuno l'ha rapito e ucciso
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Dicono i talebani ma con i disastri che ha combinato l'NDS in questi anni (arresti illegali, torture, esecuzioni sommarie, caccia al nemico dove nemico non c'era esattamente come il Kan filiale del Kgb di Najibullah e come oggi i talebani con i presunti aderenti all'Isis)
Beh è
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Difficile dire chi sia stato davvero, ogni cambio di regime è cosí: ci sono le rese dei conti ufficiali e poi c'è un vuoto in cui si consumano vendette di ogni segno e natura.
Quel braccio rotto brilla come uno spruzzo di fosforo bianco nella notte stellata della più remota
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provincia afghana. Mi ricorda che le vite che ho davanti sono davvero vite salvate. Oggi, una paio di mesi dopo quell'incontro, ci ripenso e non riesco a smettere di farlo. Quanti afghani abbiamo lasciato indietro? Troppi. Purtroppo.
Cosa ne sarà di loro? Dovranno cavarsela
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Da soli. Già ce li eravamo dimenticati a metà settembre. Ora con la sovrapposizione dell'emergenza profughi ucraini (non è una gara del dolore che va rispettato sempre perchè 1 profugo come 1 morto è sempre 1 di troppo) la situazione è persino peggiorata. Chi può permetterselo
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fugge in Iran dove si moltiplicano le esplusioni con accompagnamento al confine e pestaggi brutali della polizia. Un altro tradimento dopo 20 anni di promesse.
Ma torniamo ai miei amici afghani. elle campagne del centro-nord. Sono stati accolti. Bene
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L'Italia ci ha reso orgogliosi riconoscendo loro in pochi mesi lo status di rifugiati (negli Usa sta andando molto diversamente). Doppio bene. Ma è possibile che si dia loro lezione di italiano una volta alla settimana? È un piccolo esempio per dire che se vogliamo liberare
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Queste energie che potrebbero tornare utili al nostro Paese dobbiamo intervenire sulla loro integrazione. Insegniamo loro l'italiano, è gente in gamba pronta ad andare nei campi per il raccolto o nei magazzini a scaricare pur di trovare una sua normalità e uscire dal limbo
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Dell'assistenza e delle giornate senza tempo. Non vale solo per loro, vale anche per i profughi ucraini che stiamo accogliendo, molti dei quali non torneranno a casa presto, forse non ci torneranno mai. E allora lavoriamo sull'integrazione che è come la ricostruzione dopo il
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Soccorso. Altrimenti ci ritroveremo a breve a passare da "braccia aperte" a "un altro peso per l'Italia" (già i comuni lamentano l'assenza di fondi per accoglienza, cosa che a catena inciderà su tutta la spesa di ogni singolo ente).
In tutto questo ragionamento un riferimento
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Va fatto anche all' ipocrisia politica e all'uso strumentale (domestico, a uso interno) della guerra, vecchio e sempre valido modo per rimontare nei sondaggi e far dimenticare le magagne dei politici.
Quel Johnson della cazzuta passeggiata nel centro di Kyev è lo stesso che
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Si prepara a creare un "hotspot" per migranti in Ruanda, visto che non gli bastava più tenerli bloccati alla frontiera che per un vecchio accordo con la Francia è spostata a Calais. @Reale_Scenari si chiede quale sia il concetto di umanità
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È una domanda complessa e con molti livelli di risposta, io mi limito a parlare di quello che ho visto. Negli ultimi 7 anni a Calais la linea combinata del Regno Unito (soldi per fortificazioni e unità anti-sommossa aggiuntive) e in particolare di Macron
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(Che non a caso nella roccaforte di destra del Pais de Calais ha cominciato sua campagna elettorale per i ballottaggi) si è materializzata in atti di profonda disumanità pur di evitare la ricostruzione della jungla e la "visibilità" dei migranti che cosí hanno preso
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Ad attraversare la Manica come in una Operazione Dynamo ma senza britannici da salvare e con la stessa profezia che pare avveratasi di "Welcome" di Philippe Lioret.
Umanità? Sembra torni in mente solo quando serve a giustificare la disumanità ma di sicuro mi sbaglio...
19 fine
#17aprile#BuonaPasqua con il grande @maurobiani che, come sempre, riassume lo stato delle cose ma risarcisce anche uno strappo, l'attenzione "distorta" data ad uno dei momenti+toccanti della via crucis, la partecipazione di due donne, due amiche, una russa, l'altra ucraina
1/10
Distorta perché se n'è parlato sí - correggetemi se sbaglio - ma non per suo valore spirituale, in quanto oggetto di polemica tra dell'Ucraina (le tv di quel Paese non hanno trasmesso la via crucis) e Santa Sede. Una polemica che ha raggiunto livelli a mio avviso tristi
2/10
Prendo ad esempio, tweet di un ex-diplomatico ucraino che dice del Papa: "Hai un solo lavoro nella vita: tracciare una linea tra bene e male e non lo fai!". La colpa di Francesco? Non aver indicato Putin come colpevole delle sofferenze dei profughi ucraini e siriani.
3/10
#16aprile La guerra è orrore. Punto. Epicizzarla, renderla romantica, ammantarla di giustizia è una pericolosa mistificazione. Leggete questa storia.
Un'azienda americana sta fornendo all'Ucraina un sofisticato (ma non infallibile) sistema
1/11 washingtonpost.com/technology/202…
di riconoscimento facciale. Tra le altre cose, viene utilizzato per identificare i soldati russi caduti. Il software scannerizza il volto, poi richiama fonti aperte (tipo social media) e un database interno (sulla cui legittimità si dibatte da tempo negli Usa) riuscendo così
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a dare un nome ai soldati russi caduti. L'articolo racconta come, fatta l'identificazione, vengano contattate le famiglie a cui arrivano le foto dei corpi (fatti a pezzi da una mina, carbonizzati da un'esplosione, mutilati dai proiettili).
Gesto umanitario? No PsyOps
3/11
#12aprile#Russia#Ucraina Ovvero come tutto puó sfuggire di mano.
La visita a Mosca del cancelliere austriaco è fallita. Nehammer (non favorito nemmeno dal suo ministro degli esteri e da polemiche interne) torna a casa con un nulla di fatto. L'Austria è in una posizione di
1/15
Vulnerabilità verso la Russia (dipende all'80% dal suo gas) ma ha potuto sedersi al tavolo con Putin perchè è Paese UE ma non Nato. In Ucraina ha inviato equipaggiamento non letale (protezioni balistiche non armi che ammazzano russi). Al fallimento della visita ha
2/15
Contributo anche (indirettamente, chiaro) l'alto rappresentante della politica estera UE Borrell con la sua frase: la soluzione in Ucraina è sul campo di battaglia; oltre alla sua enfasi sulla lista di armi da inviare a Kyev. Infatti poche ore prima dell'arrivo di Nehammer
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#11aprile#Russia#Ucraina oggi avrei voluto fare uno di quei thread che piacciono a tutti e non attirano commenti del tipo "è difficile dire che c'è un aggressore e un aggredito" (migliore delle ipotesi rispetto ai soliti insulti) cioè avrei voluto raccontarvi la situazione 1/30
nel "calderone" cioè in quell'area dell'Ucraina sud-orientale dove si deciderà il destino del conflitto, il ministero alla Difesa russo la definisce fase due e qui le interpretazioni si biforcano ma ne parlerò domani. Si perchè oggi lascio da parte mappe e
2/30
"carriarmatini" tipo risiko per rispondere ad una domanda che molti di voi mi avete fatto commentando i mie thread e alla quale non ho risposto perché si ripete talmente tante volte che ho preferito rispondere in una soluzione unica. Come si raggiunge la pace?
3/30
#10aprile#Russia#Ucraina#Ukraine la guerra dura da oltre un mese e mezzo, non c'è alcuna soluzione militare in vista (vittoria, tema del thread), unico dato certo al momento sono devastazione di città e infrastrutture (si impiegherà anni a ricostruire) e le vittime civili 1/25
Secondo Onu: 1766 morti (452 uomini, 284 donne, 27 bambine, 43 bambini più 69 minori e 891 adulti il cui sesso non è noto)
2,383 feriti (di questi 45 bambine, 44 bambini, 126 minori)
2/25 ukraine.un.org/sites/default/…
Alla tragedia delle vittime civili si somma quello dei rifugiati sono 4,441,663 gli ucraini costretti a lasciare il proprio Paese dove non sanno quando e se potranno tornare. A loro si devono sommare 7 milioni di IDP (sfollati interni).
3/25 data2.unhcr.org/en/situations/…
#8aprile#Russia#Ucraina cosa accade sul fronte domestico? Mi riferisco all'Italioa?
Spoiler: niente di buono, il Pensiero Unico Bellicista è sempre più aggressivo, si offende e si dileggia chi prova ad articolare il dubbio, la pace è ridotta a roba da nemici della patria
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Ma andiamo con ordine. Prima di tutto, denunciamo il gravissimo episodio intimidatorio ai danni di Muratov, premio nobel della pace e direttore di Novaya Gazeta, giornale indipendente e di opposizione, colpito da un gruppo di sconosciuti mentre era in treno.
2/20
Gli hanno lanciato addosso della vernice rossa gridando “questo è per i nostri ragazzi”. Una chiara rivendicazione pro-guerra in un Paese dove la libertà di stampa è fortemente ristretta.