Non capita spesso che un'attrice e cantante sia di ispirazione per scienziati, astronauti e attivisti per i diritti civili. È il caso di Grace Dell Nichols, in arte #NichelleNichols, il tenente Uhura di @StarTrek. /1
Nasce nel 1932. Inizia la carriera come attrice, ballerina. e cantante nelle orchestre di Duke Ellington e Lionel Hampton. Recita in un episodio della serie televisiva di Gene Roddenberry The Lieutenant, incentrato sulla discriminazione razziale e mai trasmesso in televisione. /2
Ma è in un’altra serie tv ideata e prodotta da Roddenberry, #StarTrek, che raggiunge la celebrità nel 1966. Interpreta il tenente #Uhura (dallo swahili "uhuru", libertà) ed è una delle prime volte che una donna di colore interpreta un personaggio di rilievo. /3
Whoopi Goldberg racconterà molti anni dopo che quando la vide in televisione per la prima volta chiamò sua mamma: «Vieni subito! C'è una signora nera in TV e non è una cameriera!» /4
Alla fine della prima stagione di Star Trek, insoddisfatta del ruolo, accetta un'offerta da Broadway. Va nell'ufficio di Roddenberry e si dimette. Lui cerca invano di dissuaderla, poi le chiede di pensarci nel weekend e se il lunedì sarà ancora di quell'idea la lascerà andare. /5
Quel fine settimana Nichelle Nichols partecipa a una cena organizzata dalla @NAACP, un’associazione per i diritti civili, dove viene informata che un fan ci tiene tanto a incontrarla. /6
Il “fan” è Martin Luther King. Rimane deluso quando lei gli annuncia che vuole lasciare la serie e le spiega che la sua presenza ha un effetto incalcolabile sulla percezione pubblica dei neri. È l'unico programma televisivo che permette ai suoi figli di guardare. /7
Il giorno dopo Nichelle comunica a Roddenberry che ha cambiato idea. Lo sceneggiatore prende da un cassetto la sua lettera di dimissioni e gliela consegna. Era già strappata. /8
Il 22 novembre 1968 Nichelle Nichols bacia @WilliamShatner (il capitano Kirk), in uno dei primi baci interrazziali della tv americana. In Gran Bretagna la BBC decide di non trasmettere l'episodio. /9
Uno dei consulenti di Star Trek è l'ingegnere tedesco della #NASA Jesco Von Puttkamer, che parla spesso di spazio con Nichols.
Dopo che Star Trek viene cancellata dalla NBC nel 1969, Nichols inizia a denunciare la mancanza di astronauti donne e di colore alla NASA. /10
Nel 1977 Von Puttkamer le chiede di aiutare la NASA a cambiare questa situazione. In 4 mesi arrivano 8000 richieste. Tra gli altri ci sono Sally Ride, la prima astronauta donna, Guion Bluford, il primo di colore, e Frederick Gregory, futuro vice amministratore della NASA. /11
Nel 1976, insieme ad altri membri del cast di Star Trek, Nichols assiste all’atterraggio su Marte della sonda Viking-1, nonché all’inaugurazione del primo prototipo di Shuttle (che non volerà mai), chiamato Enterprise come l’astronave della serie TV. /12
Il fratello minore, Thomas, fa parte della setta Heaven's Gate e muore il 26 marzo 1997 nel suicidio di massa che coincide di proposito con il passaggio della cometa Hale-Bopp. /13
Nel 2015 vola sullo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy, un Boeing 747 modificato per osservazioni astronomiche condotte a 12 km di quota.
Nel 2018 le viene diagnosticata la demenza senile. /14
Anche @MaeJemison, la prima astronauta nera della storia, è stata ispirata da lei, e nel 1993 è la prima astronauta ad apparire in un episodio di Star Trek. Nichelle Nichols ha davvero aiutato l'umanità ad arrivare coraggiosamente là dove nessuno è mai giunto prima. /15 - fine
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Sono la più piccola di quattro bambini. I miei genitori, che sono induisti, sono emigrati in India dopo che il territorio in cui vivevano è diventato il Pakistan a maggioranza musulmana. /1
Vivrò in India fino all’università. Da queste parti l’istruzione è considerata un lusso superfluo per le ragazze, ma mia mamma non la pensa così e si preoccupa di mandarci tutte a scuola. /2
Da bambina i miei genitori non mi hanno dato un nome ufficiale e mi chiamano con il soprannome “Mantu”. Un giorno mia zia mi porta all’asilo e il direttore mi chiede come mi chiamo. /3
L’Italia ha costruito buona parte dei moduli pressurizzati della Stazione Spaziale Internazionale ed è coinvolta sia nella prossima stazione lunare sia in quella privata Axiom. Ma come è cominciato tutto? Per scoprirlo bisogna tornare indietro nel tempo di più di mezzo secolo. /1
Nel 1969 il programma Apollo sta per terminare e si comincia a pensare a un nuovo progetto: lo #SpaceShuttle. Questa volta gli Stati Uniti si aprono alla collaborazione internazionale e l’amministratore della #NASA compie una serie di visite esplorative in Europa. /2
Le nazioni europee sono divise: se Germania e Italia sono favorevoli al progetto, Francia e Gran Bretagna sono molto più dubbiose e richiedono in cambio la disponibilità di razzi americani per il lancio di satelliti europei. /3
“Questo è l’obiettivo: rendere abitabili tutti i mondi ora inabitabili, e ogni vita significativa.” Sono parole di Hermann Oberth, uno dei padri dell’astronautica con Ciolkovskij e Goddard, e l’unico dei tre a vivere abbastanza da vedere realizzate le proprie idee. /1
Hermann Oberth nasce nel 1894 in una famiglia tedesca emigrata in Transilvania, in una cittadina alla periferia dell’impero austro-ungarico (oggi in Romania).
Ammalatosi di scarlattina a 11 anni, nella convalescenza legge i libri di Verne e si appassiona alla fantascienza. /2
A 14 anni inizia a pensare a razzi per lanciare oggetti nello spazio.
A 18 anni si iscrive alla facoltà di medicina dell’università di Monaco per seguire le orme del padre, ma i suoi studi sono interrotti dalla prima guerra mondiale, dove presta servizio come medico. /3
Geostazionaria, eliosincrona, areocentrica: le orbite dei satelliti artificiali hanno nomi strani e complicati. Proviamo a capire qualcosa di più sulle loro caratteristiche. /1
Cominciamo dall’altitudine. Fino a 2000 km di altitudine si parla di orbita bassa o LEO, dall’inglese Low Earth Orbit. È l’orbita a cui è più facile arrivare, perciò i primi satelliti come lo Sputnik 1 erano tutti in orbita bassa. /2
Sono in orbita bassa la Stazione Spaziale Internazionale e molti satelliti di osservazione terrestre, che così possono studiare la Terra da vicino. A questa quota, i satelliti fanno un giro intorno alla Terra in circa 90 minuti. È l’orbita più affollata e inquinata da detriti. /3
Ha formato le matematiche che hanno permesso agli Stati Uniti di vincere la corsa allo spazio e ha contribuito a uno dei razzi di maggior successo della NASA, ma da viva era sconosciuta al pubblico. Si chiama Dorothy Vaughan ed è la prima manager nera nella storia della NASA. /1
Dorothy Jean Johnson nasce a Kansas City nel 1910. È una studentessa fuori dal comune e dopo il diploma riceve una borsa di studio per studiare matematica in un'università dell’Ohio riservata agli afroamericani. Nel 1932 emigra in Virginia con il marito Howard Vaughan. /2
Nel 1941 Roosevelt vieta la segregazione nell’industria militare. Molti uomini sono impegnati al fronte e c’è bisogno di aumentare la produzione di aerei da guerra, così entrano in fabbrica sempre più donne, anche di colore. /3
Mary Jackson nasce nel 1921 a Hampton, in Virginia, sede di una base aerea e un centro di ricerca dell’ente aeronautico statunitense, la NACA. Dopo essersi diplomata con il massimo dei voti, nel 1942 si laurea in matematica e fisica, sempre in istituti riservati ai neri. /1
Dopo la laurea passa da un lavoro all’altro, finché nel 1951 viene assunta dalla NACA nella sezione dei cosiddetti “computer umani”: matematiche che svolgono a mano complessi calcoli necessari per i progetti aeronautici. /2
La sua responsabile è Dorothy Vaughan e tra le sue colleghe c’è Katherine Jackson: nel 2016 la storia delle tre donne sarà resa famosa dal film “Hidden Figures”. /3