🧵/🧱🇩🇪 1. Venerdì #27maggio 1988, intorno a mezzogiorno, due robuste berline Mercedes-Benz provenienti da occidente si affacciano al valico di Wartha-Herleshausen, lungo il confine di Stato fra Bundesrepublik e DDR.
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2. I poliziotti della Germania comunista le immettono su una corsia preferenziale. In meno di tre minuti un colonnello delle truppe di frontiera riconsegna timbrati i passaporti ai viaggiatori.
A bordo della sua auto, Helmut Kohl ringrazia.
3. Il cancelliere della Repubblica Federale Germania è in visita segreta oltrecortina. Al seguito la moglie Hannelore, il figlio Peter, l’autista «Ecki» Seeber, e un paio di collaboratori – seguiti a distanza da agenti che scivolano sotto il naso dei colleghi dell’Est.
4. Prima e unica visita privata di un capo di governo tedesco-federale nell’altra Germania. Viaggio tenuto fuori dall’attenzione dei media, concordato l’anno prima in occasione della visita di Stato del leader tedesco-orientale Erich Honecker a Bonn.
5. Dell’escursione sono al corrente i servizi segreti di Bonn, Mosca e Washington + gli apparati DDR.
Per la Stasi è l’Operazione Historiker (Storico), omaggio alla disciplina in cui Kohl si laureò nel '58 con dissertazione sulla rinascita dei partiti nel Palatinato post-1945.
6. Tre giorni di libera uscita, senza programma fisso...
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🧵Dice Lucio Caracciolo a @OttoemezzoTW:
Oggi #Putin in modo molto teatrale ha drammatizzato la crisi con il riconoscimento delle due repubbliche separatiste del #Donbass.
Gli obiettivi di #Putin: impedire che l’Ucraina possa entrare mai nella Nato; dividere gli americani dagli europei e gli europei da altri europei; ridiscutere l’assetto dell’Europa.
Il primo obiettivo è stato raggiunto. L’#Ucraina ora non ha possibilità di entrare nella Nato.
Senza sparare un colpo oggi, i russi hanno destabilizzato l’Ucraina in modo definitivo.
🇷🇺🦠🧠#nuovoLimes
"Occorre soffermarsi infine sul ruolo che l’informazione ha svolto nell’agenda Covid-19 all’interno della coscienza nazionale russa.
Oggi quest’agenda è parte integrante della nuova guerra fredda tra l’Occidente e Mosca.
Si tratta di una guerra ibrida...
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...che include uno scontro anche nell’ambito dell’informazione.
In Russia si sa da tempo che l’Occidente odia la patria di Putin e che questo sentimento si estende – non in minima parte – al paese in generale e ai suoi cittadini.
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Sulla base delle dichiarazioni di politici, politologi e media occidentali, che vengono riprese e tradotte, è evidente che del problema del coronavirus in Russia se ne parla con lo stesso grado di ostilità.
Ovvero, come di un grande fallimento...
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La Commissione Europea ha presentato un pacchetto di strumenti per affrontare la crisi economica causata dal coronavirus che vale complessivamente 2400 miliardi di euro.
Il piano è pure più ambizioso di quanto proposto la scorsa settimana da Francia e Germania.
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Si compone di 3 elementi.
540 mld già approvati: Mes, cassa integrazione europea e prestiti dalla Bei.
Un bilancio settennale da 1100 mld, leggermente inferiore alla proposta del 2018 ma superiore alle richieste degli Stati membri.
Un fondo specificamente pensato per la ripresa.
Questo fondo si chiamerà Next Generation Eu. Valore 750 mld: 500 di trasferimenti, 250 di prestiti.
Il piano è vantaggioso per l’Italia, che può allontanare il principale rischio riportato alla luce dal virus: la bancarotta o comunque un periodo di seri dubbi sulla solvibilità.
🇭🇺
I 3 SEGNALI DI ORBÁN [thread]
Anticipazione de "Il mondo oggi", via @stefanobottoni1
Il parlamento ungherese ha approvato a maggioranza qualificata un pacchetto legislativo che conferisce pieni poteri all’esecutivo di Viktor Orbán per l’intera durata dello stato d’emergenza.
Perché conta: Il mandato è incondizionato e a tempo indeterminato. Spetterà al governo calendarizzare la fine dell’emergenza. Il provvedimento non prevalica la Costituzione, la Corte costituzionale mantiene formalmente un ruolo di controllo sull’esecutivo, ma...
...la verticale di potere creata da Orbán [Orban] negli ultimi 10 anni gli garantisce ormai un potere quasi assoluto.
Il primo ministro ha approfittato dell’emergenza per mandare un triplice segnale.