#28giugno nel mondo al rovescio creato dai tifosi della guerra, la pace è diventata qualcosa di simile alla pioggia: c'è o ti rassegni. Invece la #pace si costruisce con volontà e tecnica. Questo libro di @elenapasquini ci racconta dove e come è accaduto peoplepub.it/pagina-prodott…
Una pace possibile è fatica, impegno incessante, vigilanza anche quando sembra raggiunta o scontata. E la risoluzione dei conflitti armati, “il più drenante” e logorante dei lavori. È una meccanica lenta con le sue leggi, una meccanica dove la luce non è solo onda o un elettrone
solo una particella, dove la ragione è l’incognita più difficile da definire. È una meccanica di “relazioni” che si muove per approssimazioni, esprimenti, tentativi, soggetta a troppe variabili. Una meccanica che si scopre di fallimento in fallimento grazie alla tenacia
di uomini e donne, negoziatori tra i grandi o mediatori nel silenzio di un villaggio, ma che non si arrendono a un mondo in cui ci si uccide a vicenda. Esiste una meccanica della pace e questo è il suo racconto.
#26giugno c'è grande indignazione su cancellazione del diritto all' #aborto. Purtroppo non c'è una grande analisi sul contesto, tutto viene ridotto ad una vicenda legale e al massimo all'eredità di Trump. Non è cosí ma nessuno pare interessato ad andare al fondo del problema
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Anche in questo la guerra non aiuta perchè dopo mesi in cui ci hanno descritto gli Usa come baluardo della democrazia contro la dittatura russa, oggi le critiche sono chiaramente frenate. Insomma è solo questione burocratica mica ritorno all'800! Del resto poi "se una donna
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vuole abortire si mette in auto fa un paio di migliaia di chilometri e cambia stato cosa sarà mai!" E poi "negli Usa c'è libertà e quindi la politica vincerà sui parrucconi della Corte Suprema!"
Ecco le cose non stanno cosí. Proviamo a ragionarne. Siamo in una fase di
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#25giugno Su #guerra e #pace in #Ucraina#Russia quello che sta accadendo sarebbe curioso se non fosse tragico. Mi riferisco alle camice aperte (in salotto) per mostrare il petto ai cannoni del nemico senza paura e in nome di principi sacri che fanno di noi dei veri uomini
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e dei veri alfieri della civiltà. Non ho mai visto negli ultimi vent’anni sostenere le ragioni di una sola (dico 1) causa in Italia con la stessa veemenza e fede incrollabile. Non è stato fatto sulle morti sul lavoro, sullo sfascio della scuola pubblica, su un Sud che cresce
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meno della Grecia, sul cambiamento climatico e la desertificazione di parti del Mezzogiorno, sulla gerontocrazia, sulla corruzione diffusa, sull’evasione fiscale, sulla crisi della sanità pubblica, sulla fuga dei giovani all’estero, sulla ricerca, sullo sfruttamento nelle
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#24giugno ieri sono stato ospite di @common___home alla @UniLUISS mi sono sentito un astronauta in mezzo a tante donne e uomini d’impresa. Soprattutto perchè parlavo di una cosa che loro conoscono meglio di me, il marketing. 1/6
Sono partito dal tema del mio“Maledetti Pacifisti”, cioè il marketing della guerra. Ho detto che se vogliamo rinsaldare la democrazia nel nostro Paese dobbiamo rendere trasparente il marketing che è attivissimo sul mercato delle idee. 2/6 peoplepub.it/pagina-prodott…
Dobbiamo favorire “consumo consapevole”. Siamo nell’era dell’iperinformazione il cui risultato è che spesso le persone sanno tanto ma capiscono poco. Le scelte finiscono così con il venire orientate dall’emotività (stato che rende le persone facilmente manipolabili).
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#22giugno stiamo entrando nel quinto mese di #guerra e come previsto il conflitto in #Ucraina si è afghanizzato, è cioè un conflitto che si trascina lentamente senza una soluzione militare in vista. La modalità del combattimento è quella tradizionale, forse la più
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tradizionale (artiglieria e fanteria meccanizzata) a cui assistiamo dalla Seconda Guerra Mondiale. Al fianco di questo scenario, sta emergendo quello della guerriglia con l’esplosione di alcune IED nelle zone controllate dai russi. Poche numericamente ma segna inizio trend
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La Nato domenica ci ha avvisato che la guerra potrà durare per anni. Su questo i governi dovrebbero chiedere un minimo di trasparenza all’Alleanza visto che era facilmente prevedibile, cosa è successo? E’ stato un errore? Oppure si è preferito dilazionare la comunicazione
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#14giugno in questo 🧵 faccio il punto sulla situazione sul campo e un ragionamento parallelo sulla vicenda Azovstal, raccontata come una sorta di telenovela bellicista ma che forse merita un’analisi diversa. Non possiamo però non cominciare da @Pontifex_it che anche oggi
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si conferma essere da capo di Stato l’unico politico rimasto all’Occidente e da Pastore di anime l’unica voce con il coraggio della Pace, scelta molto più difficile della guerra. “Dobbiamo allontanarci dal normale schema di Cappuccetto rosso” dice il Papa a @antoniospadaro
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L’intervista anticipata in parte dalla stampa viene pubblicata oggi su @civcatt
Bellissimo questo passaggio che è un sollievo per tutti i veri pacifisti che si sono opposti al #PUB al Pensiero Unico Bellicista e sono stati trattati da filo-putiniani, amici del nemico
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#13giugno Parliamo di grano. Prima un rapido aggiornamento militare la situazione in Donbass è stabile cioè con un continuo, lento, progresso russo e la battaglia di Severodonietsk che mette a rischio un aliquota importante di truppe ucraine.
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Il destino della città è segnato, la resistenza ora serve solo a rinviare il guado del vicino fiume (fallito tragicamente nei mesi scorsi ma che oggi è reso più facile dall’abbassamento estivo del livello delle acque).
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Da segnalare però che a Mellitopol (prima città a cadere sul mar d’Azov per la resa della locale guarnigione) ieri - su ammissione anche della stampa russa - c’è stata un esplosione davanti alla caserma della polizia. L’afghanizzazione del conflitto (da me prevista
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