#26luglio i miei amici soldati mi hanno insegnato: attacca solo se hai via di fuga. La Russia ha cominciato questo guerra ma i governi europei hanno abbracciato l'idolo della guerra, unica soluzione alla guerra. Senza pensare ad exit strategy che non fosse un'impossibile vittoria
I commenti della serie "e quale sarebbe" "ma la guerra l'ha cominciata la Russia" sanciscono come il bellicismo abbia ormai minato il dibattito. Sarebbe bastato poco a leggere il mio tweet e a commentarlo nel merito ma si sceglie sempre la propaganda e il ditino puntato
Rispondente nel merito: l'Europa ha scelto di essere cobelligerante senza avere un contingency plan (ha avuto otto anni per preparalo) nè sull'energia nè sull'economia in genere. Le armi europee sono spiccioli rispetto a forniture Usa Uk ma ci hanno impedito di essere mediatori
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#30luglio la narrazione bellicista (guidata da PR 🇺🇦) punta a convincere che le armi occidentali possano portare ad una vittoria sul campo dell'Ucraina. Prima era il javellin (trasformato in santa e in giocattolo) ora gli HIMARS ma non sono abbastanza! ce ne vogliono di più!
1/11
E quando ne arriveranno altri si dirà che non vanno bene perchè limitati ad 80km (in realtà lo si sta già dicendo) "ci vogliono quelli a pieno raggio!"
Lo abbiamo già visto in Afghanistan: non abbiamo abbastanza truppe dicevano generali 🇺🇸 mentre gli alleati chiedevano le
2/11
Dotazioni giuste. Per esempio, gli italiani volevamo i droni e quando li hanno avuti, si lamentavano non fossero armati. Lo sforzo americano e britannico di portare gli M142 e M270 in UKR è enorme, immaginatevi dei "pod" (caricatori) da 2,5 tonnellate per ogni batteria
3/11
#16luglio la #crisidigoverno è anche una fotografia impietosa dell'opinionismo, quel fenomeno tipicamente italiano per cui una serie di personaggi possono parlare di tutto (guerra, covid, politica, esteri, ricetta della scapece, calciomercato) anche se in realtà
1/16
non hanno competenze per farlo. Un tempo in Italia c'erano gli intellettuali, da Pasolini che commentava cariche della polizia a Valle Giulia ad Alfonso Gatto che raccontava il Giro d'Italia passando per Flajano che smontava i sepolcri imbiancati
Oggi gli opinionisti...sigh
2/16
In questa crisi di governo gli opinionisti stanno dando il peggio di sè santificando #Draghi (che è 1000 volte meglio di questi signori che lo sostengono) manganellando #Conte e chiunque osi ricordare che in democrazia andare alle urne ci sta.
Posizioni legittime certo ma
3/16
#14luglio sui rischi di fornire armi all' #Ucraina ho dedicato molte pagine di "Maledetti Pacifisti" e diversi 🧵 tweet che mi sono costati al solito insulti, provocazioni, minacce e l'accusa standard di volere la resa dell'aggredito
Bene i dubbi dei pacifisti erano fondati
1/12
Sul @Corriere di oggi, anche sulla base di fonti di stampa internazionali, il solitamente ben informato (oltre che competente) @guidoolimpio racconta che gli alleati stanno provando a tenere traccia delle armi temendo il contabbando
2/12 corriere.it/esteri/22_lugl…
L'aveva già detto il capo dell'Europol e Lavrov aveva parlato (pur senza dare prove) di armi che stavano finendo in Siria. Io oltre al terrorismo temo anche un attacco con javellin a portavalori su autostrada italiana (UKR e RU sono Paesi con una discreta presenza mafiosa)
3/12
#10luglio Parliamo di #disinformazione#guerra
In Italia eravamo abituati alle liste di prescrizione (roba talmente italica da proteggere con la DOCG) ma si sa non c’è più la mezza stagione e allora siamo passati alle liste di proscrizione. Queste non solo segnano una delle
1/30
pagine più buie del giornalismo italiano, non solo sono un danno alla democrazia ma ci dicono anche altre cose molto preoccupanti: siamo in pessime mani, non siamo protetti contro la disinformazione anzi non abbiamo nemmeno capito cosa sia disinformazione. Roba da brividi
2/30
Partiamo da un caso di scuola, quello della Brexit. Ci sono ampie analisi e rapporti che ci dicono che il voto per lasciare la UE venne condizionato dalla disinformazione che è cosa ben diversa dalla propaganda. La confusione nasce dal termine russo “dizinformatia”.
3/30
#1luglio l'ex-presidente degli USA sapeva di aver perso le elezioni? Sapeva che erano bugie le sue quando parlava di furto elettorale? Il 6/1 Sapeva che suoi sostenitori (che aveva appena sobillato) stavano per dare l'assalto al Congresso? Intorno a queste 3 domande
1/20
Ruota quelle che potrebbe essere il caso giudiziario più clamoroso della storia americana e potrebbe portare in carcere Trump. Per capire come stanno le cose dobbiamo perô partire da un punto: il caso giudiziario non esiste (ancora?). Al lavoro c'è una commissione inchiesta
2/20
Esattamente come le nostre commissioni parlamentari. Deve essere il ministero alla Giustizia, eventualmente, ad aprire un'inchiesta penale quindi un processo. Lo farà? A mio avviso pare inevitabile anche se sul punto (all'apparenza) c'è una valutazione politica
3/20
#28giugno nel mondo al rovescio creato dai tifosi della guerra, la pace è diventata qualcosa di simile alla pioggia: c'è o ti rassegni. Invece la #pace si costruisce con volontà e tecnica. Questo libro di @elenapasquini ci racconta dove e come è accaduto peoplepub.it/pagina-prodott…
Una pace possibile è fatica, impegno incessante, vigilanza anche quando sembra raggiunta o scontata. E la risoluzione dei conflitti armati, “il più drenante” e logorante dei lavori. È una meccanica lenta con le sue leggi, una meccanica dove la luce non è solo onda o un elettrone
solo una particella, dove la ragione è l’incognita più difficile da definire. È una meccanica di “relazioni” che si muove per approssimazioni, esprimenti, tentativi, soggetta a troppe variabili. Una meccanica che si scopre di fallimento in fallimento grazie alla tenacia