in primis, l'annuncio viene contestualizzato come una prova di forza tra l'Europa e la Russia; prova dalla quale, secondo la Von Der Leyen, l'Europa risulterà vincitrice;
un tale incipit lascia trasparire una forte preoccupazione della presidentessa
della commissione europea: di fatto l'UE si appresta di lavorare in condizioni di inimicizia (i.e. guerra fredda)
Il primo punto riguarda la necessità di ridurre i consumi di energia; non è ancora chiaro però come si intenda farlo. Improbabile che l'Unione trovi su questo un
punto di incontro, tra paesi industrializzati (Germania ed Italia, ad esempio) e paesi orientati ai servizi (Olanda, Lussemburg, ad esempio)
Probabile che rimanga un punto privo di una implementazione e dunque, di fatto, privo di effetti
Tetto al prezzo del gas russo: essendo al momento sostanzialmente nulla l'importazione di gas russo, la misura ha più carattere politico che economico,ma potrebbe avere una sua utilità nel lungo periodo,se la Russia si trovasse costretta a vendere nuovamente il suo gas all'Europa
Aiutare famiglie ed imprese vulnerabili con gli introiti delle compagnie energetiche:
in primis si noti l'uso della parola revenues e non margin (ovvero ricavi e non utili);ritengo che si tratti di un abuso di linguaggio; ci si riferisce alla volontà di tassare gli extraprofitti
per una descrizione di cosa sono, vi rimando a questo articolo:
Sulla loro efficacia, si dovrebbe tenere di conto la difficoltà che l'amministrazione Draghi sta avendo nel recuperare questi introiti (1mld vs 10mld previsti); l'esperienza italiana
potrà essere utile nel fornire un riscontro sulla viabilità pratica dell'intervento, che sembra essere molto bassa
Supporto ai produttori di elettricità in difficoltà: questa direttrice sembra scritta appositamente per le aziende tedesche, le più in difficoltà dati i rapporti
strutturali che esse avevano con Gazprom e Mosca
Nel complesso, le parole della Von Der Layen non sembrano indirizzare a interventi che possano avere un effetto strutturale (o anche solo mitigatorio) della crisi;le prospettive in vista del vertice del 9 Settembre sono al momento
piuttosto negative, soprattutto se alle parole della Von der Leyen affianchiamo gli interventi unilaterali che Germania, Italia, Svezia, Francia, Finlandia stanno già mettendo in campo
Resto a vostra disposizione per ogni eventuale chiarimento o approfondimento,
In primis, come nell'ultimo comunicato, Von der Leyen attribuisce specificamente la crisi energetica alla Russia
Il messaggio si configura, in termini di struttura e registro linguistico, come una comunicazione di carattere patriottico, a rimarcare lo stato di crisi in essere
1. Il primo punto programmatico riguarda la riduzione dei picchi di consumo energetico. Perché parla di picchi e non di riduzione in genere?
Perché è nei picchi che viene maggiormente utilizzata l'energia prodotta con il gas
Approfitto della notizia di ieri, che le amministrazioni di Svezia e Finlandia si siano rese disponibili a supportare le aziende energetiche con sussidi, per una rapida analisi del rischio che tali azioni, svolte in modo disordinato,
Il gas liquefatto, GNL, unico sostitua attualmente disponibile al gas Russo, è soggetto ad un incremento di domanda notevole, permanendo invece la sua offerta costante
Ogni volta che un governo europeo procede, in modo autonomo, ad acquistare nuovo gas
dando mandato o sovvenzionando l'industria energetica) aumenta la domanda e conseguentemente, i prezzi globali
Sarebbe opportuna una direzione europea che pianifichi gli acquisti, in modo tale da ridurre, laddove possibile la domanda, e diminuire le fluttuazioni di mercato
Le proposte di instaurare un tetto al prezzo del gas si moltiplicano in queste ore; per rendere di più facile fruizione il dibattito riporto in questo 🧵i temi chiave
Tetto al prezzo del gas russo: l’idea è quella che, essendo difficile per la Russia vendere il proprio gas ad attori terzi rispetto all’Europa, imponendo un tetto al prezzo del gas si costringerà mosca a vendere più gas, a meno prezzo, all’UE
Il ragionamento ha una sua base
Mercantilistica, ma non tiene conto degli interessi geopolitici di Mosca: rendere il conflitto molto costoso all’UE, in modo che gli Stati Uniti siano più propensi ad una tregua o accordo
Improbabile quindi che funzioni: notizia di ieri la chiusura a tempo non determinato del
Il prezzo elevato della corrente penalizzerà i miner in genere (coloro che eseguono l'algoritmo decentralizzato delle cripto); a subire un maggiore rincaro saranno i miner di cripto ad alta consumo energetico (quali, a titolo di esempio, il #bitcoin)
vi è la possibilità concreta che in genere il settore cripto risenta degli aumenti del costo energetico, questo potrebbe portare ad una riduzione duratura della richiesta di chip utilizzati per il mining; questo potrebbe creare un nuova effetto frusta per l'industria
La tensione interna all’UE tra paesi che vogliono mantenere un legame con la Russia (guidati dalla Germania) e il blocco polacco/baltico/scandinavo si fa sempre più evidente
Conscio del supporto statunitense e della difficoltà della Germania di gestire le relazioni
Con la Russia stante il conflitto in essere, il blocco polacco/baltico/scandinavo cerca di prendere più possibile potere e dettare l’agenda UE (di questi giorni la decisione della sospensione del visto facilitato ai cittadini russi per l’ingresso in Europa)
Questa frattura
rappresenta l’ennesimo cambio di paradigma per l’Europa a guida Tedesca, che aveva investito notevolmente nei paesi orientali (la Polonia riceve oltre 10 miliardi di euro di contributi netti dalla UE)