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I dati sull'#astensionismo sono preoccupanti. Su will, ne abbiamo parlato con una mappa ben chiara. Al Sud risultano il 13% in meno che nel resto d'Italia, vuoto per pieno. Facciamo due calcoli:
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Stando ai dati del libro bianco sull'astensionismo (Dip. Riforme Istituzionali) tra Sud e Isole votano circa 15.2 milioni di persone. 55% di #Affluenza fa 8.4.
Hanno votato circa in 8.4 milioni. La media delle altre regioni italiane è un 68% di affluenza.
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Per raggiungere il 68% (media altre regioni) manca dunque un 13%, ovvero 2 milioni di persone tra Sud e Isole che non si sono presentati ai seggi.
Rispondiamo alla domanda: i #fuorisede possono colmare questo vuoto?
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Innanzitutto un piccolo disclaimer. Analisi mia basata su dati ufficiali. Fidandovi dei numeri vi fidate della mia capacità di usare Excel.
Per Sud e isole si intende da Campania e Molise in giù (incluse) + Sardegna
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Sempre secondo il libro bianco, i #fuorisede in queste regioni sono circa 1.5 milioni di persone, di cui la maggioranza (0.9 milioni circa) dista più di 4h dal suo seggio.
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Ammettendo che tutti gli #elettori fuorisede non siano tornati a casa per votare, questi pesano il 10% dell'affluenza delle regioni del Sud e Isole.
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Ammettendo (più ragionevolmente) che SOLO gli #elettori che distano più di 4 ore dal loro seggio di appartenenza non siano tornati a casa, questi pesano per circa il 6% dell'affluenza delle regioni del #Sud e #Isole
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Aggiungiamo ora un altro tassello. Il voto fuorisede è una piaga che colpisce sia il Sud che le altre regioni.
E di questo dobbiamo tenerne conto, per non rischiare di storpiare i numeri. Concentriamoci sugli spostamenti maggiori di 4 ore.
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Nel resto d'Italia i fuorisede distanti più di 4h sono il 3.1%, contro il 6% di Sud e Isole. Ammettendo che tutti i fuorisede più distanti non tornino a casa, dobbiamo necessariamente fare la stessa ipotesi anche per le altre regioni.
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Quanto pesa il voto fuori sede per il Sud e le Isole, se comparato anche con la situazione del resto d'Italia? A conti fatti, potremmo parlare di circa una diminuzione di affluenza del 2.9% (la differenza tra i due) che il Sud paga per il suo maggior numero di #fuorisede
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Da questi 4 calcoli, sembra che il 13% di differenza tra l'affluenza del Sud e Isole rispetto al resto d'Italia non sia giustificata dal voto fuori sede, ma piuttosto da altri problemi (sicuramente più strutturali).
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Non fraintendetemi. Il voto "distante più di 4h" conta circa l'8.8% dell'affluenza nazionale. Che sia una piaga questo è certo.
👉In allegato uno screen, per fare due calcoli
👉Qui invece trovate l'Excel, se volete anche voi giocare con i dati we.tl/t-FKhdJkDt0d
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1/n Satira allo stato puro.
Ma aldilà della polemica -tante volte sbagliata e polarizzante- vale la pena dare una ragione al perchè, qualsiasi dato si guardi, l'Italia è sempre divisa in due.
Ci provo, parlando di quello che mi riesce, le infrastrutture:
Un thread di dati 🧵👇
2/n Disclaimer
Il mio thread si basa su uno studio della Banca d'Italia. Nota metodologica alla fine
Non voglio polarizzare, bensì far aprire gli occhi su problematiche strutturali del nostro paese, così che chi guarda le statistiche dei voti non faccia finta di cadere dal pero
3/n La dotazione stradale e ferroviaria italiana nel mezzogiorno è la metà (51%) del centro-nord.
Per accessibilità stradale e ferroviaria si intende la media ponderata dei tempi necessario per raggiungere le destinazioni di interesse
Viaggiare per credere 😇
1/n Ma che è successo con #Nordstream e #NordStream2 ? E cosa succederà?
Vi do un paio di strumenti per farvi la vostra idea
A thread👇🧵
2/n Vi presento #Nordstream, 4.1 cm di spessore di acciaio, ricoperto da 6-11cm di spessore di calcestruzzo armato
Ogni sezione pesa 11 tonnellate, 24 circa se consideriamo anche il calcestruzzo. Tosto da rompere.
(immagini Javier Blas)
3/n Ad essere danneggiato è stato anche il #NordStream2. Dalle zone segnalate dalla marina Danese, le chiusure dello spazio navale per i danni ai gasdotti son distanti 75km l'una dall'altra.
Sicuramente non un'ancora, una rete da pesca, una frana sottomarina.
1/n
Problemi al #Nordstream (Mar Baltico) dove un guasto (?) al gasdotto ha causato questa enorme bolla di gas, da 1km di diametro. La Germania inneggia al sabotaggio, la Russia è "preoccupata". Aldilà del rumore della notizia, c'è un solo dato che occorre guardare: il prezzo.
2/n
Un pelino di contesto:
Il Nord Stream è il più grande gasdotto che connette Russia ed Europa. Il più grande (55bcm di capacità circa) e l'unico che ha tenuto nel tempo volumi di fornitura bene o male costanti
3/n Questi i dati di capacità nel tempo (ISPI, dati di Luglio). Tra tutti i gasdotti, è quello che può tagliare veramente le forniture. Il mercato lo sa, e il prezzo è salito del 12% in giornata (Bloomberg).
1/n La gran parte della domanda di gas è per il nostro riscaldamento.
Se la #Russia taglia tutto definitivamente, abbiamo deficit per 28bcm. La IEA ci dice che per ogni grado in meno del nostro #termostato in inverno risparmiamo 10 bcm di #gas.
2/n Ridurre i nostri termostati di 3 gradi (fino a 19 gradi, se parliamo dell'Europa in toto) colmerebbe questo deficit senza ulteriori rotture di scatole.
No prezzi alle stelle, no sussidi alle bollette, no ulteriore #deficit
3/n Siamo disposti? Uno studio del '82 certifica che, nel '78, in UK la temperatura media di un abitazione in inverno fosse 16 gradi. 19 gradi mi sembra un buon compromesso, considerata la situazione attuale