Il #redditodicittadinanza è fra gli argomenti più discussi di questi giorni.
Ma anche il #Fascismo volle creare una misura di sostegno per i meno abbienti che si potesse direttamente intestare: la Befana Fascista.
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Il welfare destinato ai cittadini più poveri è storicamente gestito fin dal medioevo dalle Opere Pie religiose. Il Regno d'Italia le pone sempre più sotto il controllo statale e indirizza le loro elargizioni tramite Congregazioni di Carità controllate dalla giunta comunale.
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Ma nonostante la "statalizzazione" delle Opere Pie, trasformate in enti pubblici (IPAB) da Crispi e coordinate centralmente da Giolitti poi, il partito fascista ha bisogno di qualcosa che lo leghi direttamente ai più bisognosi senza il diaframma della burocrazia statale.
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L'idea viene al segretario Augusto Turati che propone al Duce la Befana Fascista, ulteriore rito nella costruzione di una religione politica (di cui parleremo in futuro), utilizzando nell'operazione le nuove organizzazioni dei Fasci Femminili e Opera Nazionale del Dopolavoro.
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Ecco così che alle federazioni provinciali del PNF viene dato il compito di sollecitare le classi benestanti a dare donazioni in beni e denaro, in pieno stile capitalismo compassionevole, che poi i Fasci Femminili suddividevano in pacchi da essere distribuiti tramite le OND.
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Iniziata nel 1928 la Befana Fascista ha subito successo anche perché l'impegno statale verso i non abbienti era rimasto fermo alle dimensioni e logiche ottocentesche.
Mussolini la trasforma nel 1934 in Befana del Duce, altro tassello nella concezione totalitaria dello Stato.
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Il particolare più interessante è che anche nel dopoguerra della Repubblica la tradizione rimane viva presso vari dopolavoro categoriali, in specie pubblici, compreso quello della RAI, e come manifestazione di un partito a cui, evidentemente, il passato piace parecchio.
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Oct 1
La contesa fra l'impero marittimo ed industriale più avanzato al mondo, il #RegnoUnito, e quello terrestre, agricolo ed arretrato, la #Russia zarista, domina tutto l'800 e i motivi che la scatenano rimangono attuali ancora oggi.
Questa è la #storia de The Great Game.
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"L'unica nazione in Europa che tenta di ingrandirsi a spese dei suoi vicini è la Russia. La sola Russia minaccia di rovesciare troni, sovvertire imperi e sottomettere nazioni finora indipendenti. (...)
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L'integrità e l'indipendenza della Persia sono necessarie alla sicurezza dell'India e dell'Europa; ogni tentativo di sovvertire l'una è un colpo inferto all'altra, un atto inequivocabile di ostilità verso l'Inghilterra." 3/19 Image
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Sep 25
Le #ElezioniPolitiche del novembre 1919 sono uno spartiacque nella #storia contemporanea d'Italia: sono le prime con suffragio universale maschile, le prime con sistema proporzionale di lista e quelle che sanciscono la fine del sistema politico liberale nato dal Risorgimento
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La situazione politica ed economica con la quale si va al voto è grave e complessa. La fine della guerra comporta un forte aumento della disoccupazione. I prezzi sono saliti 4 volte rispetto al 1913. Scioperi e proteste per il pane e per la terra scuotono il paese.
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Le novità del suffragio universale, esteso anche ai combattenti di minore età (che allora era 21 anni) e del proporzionalismo non derivano in Italia, al contrario di altri paesi europei, da una mobilitazione popolare. Sono proposte che vengono dai politici liberali.
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Sep 22
"Quello a cui stiamo lavorando qui è una situazione in cui avremo armi atomiche in una varietà quasi completa come quelle convenzionali e una situazione in cui possiamo usarle allo stesso modo." (Gordon Dean, presidente della US Atomic Energy Commission, nov 1951)
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Fin da prima dello scoppio delle prime bombe atomiche sul Giappone, la discussione su come e quando usare l'arma atomica impegna politici e militari delle allora due superpotenze, entrate in un gioco di continuo avanzamento tecnologico per avere un vantaggio sull'altro.
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La natura offensiva della bomba atomica è chiara fin dall'inizio, quando devono essere sganciate da grossi lenti aerei da bombardamento. Per quanto vulnerabili, se per un'azione convenzionale le perdite accettabili erano il 10%, salivano al 90% per il bombardamento atomico.
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Read 15 tweets
Sep 20
Ogni guerra combattuta dagli Stati Uniti dal 1945 ad oggi è stata costantemente accostata dai suoi politici alla Seconda Guerra mondiale e ad Hitler, tanto che si può tranquillamente affermare che siamo di fronte ad un topos storico-politico.
Vediamo assieme qualche esempio.
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"Il comunismo agisce in Corea proprio come Hitler e I giapponesi hanno agito dieci, quindici, vent'anni prima." (Harry S. Truman, parlando in sostegno della guerra di Corea)
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"non siamo riusciti a fermare Hirohito, Mussolini e Hitler agendo assieme e in tempo... Non abbiamo imparato qualcosa da quella lezione?'"
(Dwight D. Eisenhower, nel 1954 auspicando un intervento angloamericano per impedire la vittoria comunista sui francesi in VietNam)
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Sep 19
Purtroppo ancora oggi si scrivono grosse inesattezze sul famoso patto #MolotovRibbentrop del 23/8/1939, patto di non aggressione, NON di alleanza, e non si capisce per quali motivi in quanto la storiografia ha fatto da tempo chiarezza sull'evento.

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Ma come nacque il patto?
Fin dall'ultimatum di Hitler alla Cecoslovacchia nel marzo 1938, al quale si aggiunge la Polonia rivendicando la regione dello Zaolzie, Stalin si è reso disponibile, in base all'alleanza che aveva con la Francia, a dichiarare guerra alla Germania.
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La Francia, seguendo la politica di "appeasement" del Regno Unito, preferisce giungere invece ad un accordo con Hitler, tramite Mussolini, abbandonando la Cecoslovacchia al suo destino, nonostante fosse sua alleata fin dal primo dopoguerra.
È l'accordo di Monaco del 30/9/38.
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Sep 17
«Fortunatamente il popolo italiano non è ancora abituato a mangiare molte volte al giorno e, avendo un livello di vita modesto, sente di meno la deficienza e la sofferenza»
Partendo da questa frase del 1930 di #Mussolini oggi parliamo di un "mito": il #fascismo #statalista.
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Fin dalla sua ascesa al potere Mussolini è risoluto nel garantire, in specie alla grande borghesia che era anche in buona parte sua finanziatrice, che avrebbe saldamente mantenuto il sistema economico italiano entro l'alveo del capitalismo internazionale.
2/19
La nomina a ministri economici prima del liberista De Stefani e poi dell'industriale Giuseppe Volpi confermano questo intendimento. Anche la controversa "quota 90" (cioè il cambio lira sterlina) è in fondo la risposta al simile provvedimento preso da Churchill anni prima.
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