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Nov 3 12 tweets 4 min read
#3novembre da giorni nei miei incontri per parlare di pace con i “Maledetti Pacifisti” faccio una domanda. Chiedo: sapete di quanto si è ridotto l’export di cereali ucraini? Non chiedo numeri precisi. Chiedo di indovinare: metà? tre quarti? del tutto? per nulla?
1/12
La risposta di solito è si azzerato o almeno dimezzato. Questa è l’impressione comune. Del resto per mesi la narrazione della guerra ha insistito anche sul tasto della “fame come arma” usata da Putin per destabilizzare il mondo con una crisi alimentare globale
2/12
Bene, nelle prime 2 settimane di ottobre il paragone con il 2021 mostra un calo di poco più del 2%, irrilevante, siamo a livelli “pre war” prima del conflitto. Una notizia eccezionale per l’economia ucraina ma anche per il futuro perchè si
3/12

reuters.com/markets/europe…
stanno svuotando i sylos per conservare il prossimo raccolto.
È una buona notizia anche per i mercati alimentari mondiali (fermo restando che su questi ultimi, è più significativo il peso dell’export russo e non solo di cereali quanto di fertilizzanti ai fini dei prezzi)
4/12
Questi dati dimostrano alcune cose sulle quali è il caso di riflettere. 1) quando si vuole negoziare (e c’è un mediatore vero come l’Onu) la pace è possibile. L’accordo del 22luglio per corridoi navali in mar Nero è un accordo di pace micro cioè riguarda un settore specifico
5/12
ma strategico. Non solo ha funzionato (la Russia in cambio ha ottenuto meno restrizioni per export dei suoi prodotti agricoli, sui quali per inciso Usa non avevano posto sanzioni). E non è stato un cavallo di troia bellico. Per capirci i corridoi non sono stati usati da🇷🇺 6/12
per attaccare Odessa scenario che per settimane era stato prospettato da ucraini e alleati. La stessa sospensione dell’accordo (durata per fortuna solo poche ore) da parte russa nasceva dall’accusa all’Ucraina di aver usato quello spazio di mare “neutrale” per il transito
7/12
dei droni contro la Crimea.
Insomma la pace è possibile e gli accordi possono reggere. Questo ci insegna la vicenda del grano a dispetto di tutti quelli che “l’unico modo per concludere la guerra è alimentarla”.
Per inciso nelle ore in cui rischiava di saltare tutto, dai
8/12
porti ucraini è partito un convoglio di cargo che ha stabilito un record (per la situazione) di quantità in uscita pari a
354,500 tonnellate di prodotti agricoli. Insomma una vera bella notizia nel mezzo del disastro di questa guerra
9/12
rferl.org/a/ukraine-grai…
2) il secondo punto su cui riflettere è la narrazione che resta monocorde e pro-guerra, un conflitto che viene sempre descritto come senza via di uscita negoziale. Nessun opinionista con l’elmetto (di recente dismesso per il più comodo fez) ha speso 1 parola su questo
10/12
successo della pace. Le persone sono poco informate. Effetto PUB.
E allora consoliamoci con il bollettino navale ellenico tra i pochi a ricordarci i dati: 1 agosto 18 ottobre 354 cargo per 7.8 milioni di tonnellate di prodotti. È la pace bellezza!
11/12
hellenicshippingnews.com/minister-some-…
PS: i dettagli forniti dalla Turchia è riportati dal bollettino sopra citato contribuiscono a smentire la posizione russa per cui i carichi ucraini finiscono ai paesi ricchi (ci sono anche quelli ma non solo, ci sarebbe invece da discutere sugli sconti ottenuti da Turchia)
12/12

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Oct 23
Vi ricordate come da mesi analisti e opinionisti ci dicono che la Russia ha finito i missili? Che è dovuta ricorrere a droni iraniani perchè non aveva più missili? Intanto i missili continuano tragicamente a colpire dal cielo. In questi giorni
1/5
bbc.com/news/world-eur…
i peggiori attacchi in mesi sulle città e sulla rete elettrica ucraina. Questa dei missili è l’ennesima balla che il marketing della guerra ci vende per farci intravedere l’idea di un collasso imminente della Russia, l’idea che esista una possibilità di vittoria sul campo
2/5
(che non esiste nè per 🇺🇦 nè per 🇷🇺) insomma che l’unico modo per concludere la guerra sia più guerra. Intanto la gente continua a morire, i pacifisti criminalizzati perchè la guerra è ormai atto di fede. Con la pausa invernale che non arriva per un clima insolitamente caldo,
3/5
Read 5 tweets
Oct 11
Questo mio tweet di ieri ha registrato quasi1/2 milione di views (top trend italia) se ci fosse qualcuno interessato a studiare/capire i danni che gli opinionisti con l'elmetto e il Pensiero Unico Bellicista stanno facendo alla nostra Italia e alla sua conversazione pubblica
1/9
Vi suggerisco di leggere commenti e retweet. Vi avviso: è un'orgia di odio e di deliberata strumentalizzazione che segnala 1) come la guerra sia diventata una passerella per far sapere "chi sta dalla parte giusta" 2) come la guerra (in quanto giusta e "morale") abbia rimosso
2/9
Ogni residuo freno inibitorio nell'esprimere le proprie "opinioni" 3) quanto Putiniani siano gli anti-putiniani, nel loro voler tacitare ogni dissenso rispetto alla religione della guerra.

Alcune riflessioni personali: 1) Non cambio le mie posizioni nonostante le minacce,
3/9
Read 9 tweets
Oct 10
Ricordate gli opinionisti con l'elmetto che gioivano per esplosione su ponte Kerch? Ora si indignano per attacco su Kyev (anticipato mesi fa dai russi tra possibili rappresaglie) producendosi in distinguo da azzeccagarbugli. La loro è una narrazione tossica, tifano escalation
Vedo che questo tweet è diventato terreno fertile x #guerratroll e indignados sartoriali. Vengo accusato (come al solito) di difendere Putin e diffamazione varia. La logica bellicista dell'odio vive di nemici, oggi tocca a me. Malafede: non si vuole nemmeno a leggere un testo 1/2
Non metto sullo stesso piano nulla, ricordo a chi gioiva per il ponte (3 vittime civili) che sostenere l'escalation significa alimentare morte di innocenti. L'escalation non è una risposta è un altro passo verso il baratro.
Ps: lasciate perdere via Rasella please, rispetto please
Read 6 tweets
Oct 8
#8ottobre A proposito di manifestazioni
La bandiera della pace ha i colori di tutte le bandiere del mondo perchè i vessilli dei singoli Paesi dividono, la pace invece punta a comporre le differenze. Ogni lato di una guerra è convinto di essere nel giusto, di avere il diritto
1/10
ad ammazzare l'altro. Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, il Pensiero Unico Bellicista sta tentando di convincerci che l'unico modo per essere vicini al popolo ucraino sia alimentare lo sforzo bellico del suo governo (verso il quale, incidentalmente, è stato cancellato
2/10
il diritto di critica). Adesso che finalmente si parla di tornare a manifestare per la pace, cosa accade? Gli opinionisti con l'elmetto, gli indignados sartoriali, i minimizzato dell'apocalisse agitando il bicchiere dello spritz gridano: tutti davanti all'ambasciata russa!
3/10
Read 12 tweets
Oct 6
#6ottobre la crisi dei missili di Cuba viene considerata il momento in cui l'umanità è stata più vicina all'apocalisse, è durata 13 giorni, il conflitto ucraino è entrato nel suo 8o mese e balliamo sull'abisso nucleare ma il #PUB ne parla come di un qualcosa di gestibile.
1/25
Suggerisco la lettura di Dobbs, forse il massimo studioso di quella crisi, che sul NYT la paragona all'Ucraina e spiega bene tutto quello che puó andare storto (incidente a prescindere dalla volontà politica di uso delle atomiche).
Conclude così
2/25
nytimes.com/2022/10/05/opi…
"Più a lungo si trascina la guerra, più grande è il pericolo di qualche terribile errore di valutazione".
Gli opinionisti con l'elmetto invece sembrano usciti da un filmato educativo degli anni '50 quando si suggeriva agli studenti di mettersi sotto ai banchi in caso di
3/25
Read 29 tweets
Sep 27
#27settembre con la chiamata dei riservisti la guerra arriva in Russia. Sin'ora quello in Ucraina era un conflitto lontano, un po' come Afghanistan e Iraq per noi e gli Usa.
Alcune influencer russe pubblicano post pro-cremlino in cui "visualizzano" la frase di Shoigu.
1/10
Secondo cui 300k riservisti sono solo l'1% della potenziale base di richiamati, che diventano così nei post 1 caramella tirata fuori da un sacchetto o una patatina in una porzione di chips. Sarà anche questa la statistica ma se sei tu la patatina beh le cose cambiano
2/10
La burocrazia sovietica in qualche modo non è mai morta e così il richiamo sta avvenendo in maniera sin troppo zelante (se ne occupano i governatori regionali) tanto che Putin - evidentemente preoccupato dalle proteste nel sempre problematico Caucaso - ha parlato di errori
3/10
Read 10 tweets

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