Ancora oggi continua il silenzio ufficiale del @GenoaCFC sul caso #Portanova, mentre quelle ufficiose vengono diffuse sui media (a partire dalla Gazzetta), che assicurano che cose come quella di ieri non accadranno più.
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Una situazione paradossale, in cui la società parla per mezzo dei giornali, per placare e proteste ma allo stesso tempo non rischiare presunti contraccolpi legali. Un anno e mezzo che dira questa storia, e dal Genoa solo silenzio.
Silenzio condito da intermezzi ridicoli, se non addirittura offensivi, tipo questo qui sotto. All'estero (Manchester City, Manchester United, Celta Vigo), davanti ad accuse del genere i giocatori sono stati sospesi senza troppi dubbi.
Solo in Italia succedono cose del genere. Stiamo ancora aspettando l'estradizione dal Brasile di Robinho, condannato per uno stupro risalente agli anni in cui stava al Milan: un altro caso su cui il mondo del calcio è sempre rimasto zitto.
Il #Marocco non è solo ciò che vediamo sul campo da calcio dei Mondiali. La prima africana ad approdare in semifinale nella storia è in realtà un paese ricco e moderno, con forti tendenze imperialiste e rapporti difficili coi suoi vicini.
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Dagli anni Novanta vengono realizzate riforme politiche importanti, come la legge del 2018 contro la violenza sulle donne, che pur con qualche limite rappresenta un passo avanti significativo nel mondo arabo.
Diversi politici della UE sono sotto accusa per aver accettato la corruzione del #Qatar per parlare bene del paese arabo. Tra questi c'è anche Eva Kaili, vice presidente del Parlamento europeo, espulsa ieri dal PASOK.
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Tutto è partito ieri, quando @lesoir ha reso pubblica l'inchiesta, in corso da luglio. Sono stati posti sotto sequestro diversi uffici di europarlamentari, tra cui quelli dei politici belgi Marie Arena e Marc Tarabella, entrambi (come Kaili) del PSE.
Il Parlamento europeo era stato molto criticato per le sue posizioni troppo morbide sul Qatar. Nella seduta del 21 novembre, Kaili aveva definito Doha "un esempio in tema di diritti del lavoro" nel mondo arabo.
Alcuni tifosi qatarioti, ieri sera durante #SpagnaGermania, hanno inscenato una protesta contro i tedeschi, mettendosi polemicamente la mano sulla bocca e mostrano immagini di Mesut Ozil, ce si è ritirato dalla Nazionale tedesca denunciando il razzismo subito.
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Il gesto della mano sulla bocca rimanda chiaramente alla protesta dei calciatori tedeschi nel match d'esordio al Mondiali, contro il divieto della FIFA e del Qatar verso la fascia arcobaleno della campagna #OneLove.
Il riferimento a Ozil è per le accuse che il centrocampista tedesco d'origine turca rivolse alla Germania e alla sua Federcalcio nel 2018, quando decise di lasciare la Nazionale.
Ieri, durante Croazia - Canada dei Mondiali i tifosi balcanici hanno esposto questa bandiera contro il portiere canadese Milan Borjan. Knin è la città in cui è nato, in Crozia, in cui nel 1995 avvenne una discussa battaglia.
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L'Operazione Tempesta fu condotta dall'esercito croato contro la minoranza serba della Krajina, dove si era formata una repubblica separatista. Per i croati servì a liberare la zona dall'occupazione straniera, per i serbi fu pulizia etnica.
Borjan proviene da una famiglia croata di origini serbe, che come molte altre fu costretta a lasciare il paese dopo la battaglia di Knin, trasferendosi in Canada. All'epoca dei fatti, il portiere aveva 8 anni.
Oggi Alphonso #Davies ha segnato il primo gol della storia del #Canada ai Mondiali di calcio. Un traguardo storico, per un giovane rifugiato politico, scappato dalla guerra in Liberia assieme alla famiglia.
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Davies è nato nel 2000 nel campo profughi di Buduburam, in Ghana, dopo che la sua famiglia era scappata dalla seconda guerra civile liberiana, scoppiata nel 1999. Il calcio è stato fondamentale per integrarsi in Canada, dove è arrivato nel 2005.
Oggi è uno dei migliori giocatori al mondo, e ha scritto un pezzo di storia del calcio canadese. È anche un ragazzo che, in passato, si è schierato contro il razzismo, nei giorni successivi all'omicidio di George Floyd negli Stati Uniti.
"È un diritto fondamentale avere cibo in tavola, assistenza sanitaria, istruzione e alloggio. Sono favorevole a un minimo di dignità e uguaglianza per tutti i brasiliani che non hanno avuto la mia stessa fortuna" ha detto #Richarlison, attaccante del Brasile.
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Queste frasi sono riemerse in questi giorni, dopo che giovedì sera la punta del Tottenham ha realizzato una doppietta ai Mondiali in Qatar contro la Serbia.
In realtà risalgono al 2020, in un'intervista che Richarlison rilasciò al giornale brasiliano O Globo. "Le persone, da dove vengo io, non hanno voce. Il calcio mi ha salvato".