#ProgRock#ItalianRock#TheTrip by @LorenzoManfro. Nel 1971 i Trip pubblicano per la RCA il loro secondo lp Caronte. Con Caronte la band si inoltra nei sentieri del progressive rock e si ritiene che il disco (con copertina bellissima) sia il manifesto del progressive italian0
La band è composta da Billy Gray alla chitarra, Arvid Andersen al basso e voce, Pino Sinnone alla batteria e alle tastiere e alla voce quello che era l'anima ed il cuore del gruppo, Joe Vescovi, scomparso nel 2014 (anche Gray e Andersen sono mancati) cui dedichiamo alcune righe
Dopo avere suonato all'estero Vescovi (innamorato di Keith Emerson) lavora prima con la band di Toto Cotugno (si lui..) poi entra nei Trip dopo l'uscita di Ritchie Blackmore che lo avrebbe voluto nei Rainbow. Dopo i Trip suona con gli Acqua Fragile con i Dik Dik e con Tozzi
Il disco è un concept incentrato sulla figura di Caronte che però si erge a metafora per un j'accuse nei confronti di una società giudicata ipocrita ed incapace di dare voce al pensiero diverso
Apre il lp un pezzo strumentale Caronte I capace di chiarire subito la direzione musicale presa dal gruppo. Chitarre e tastiere in primo piano tra cambi di ritmica e di atmosfera testimoni di ottima tecnica musicale è una grande introduzione per il disco
Two brothers prende le mosse da un giretto di basso sinuoso. Cambi ritmo e di atmosfera e poi un bel cantato decisamente rock (compresi cori alla New Trolls) su una ritmica ficcante. Un gran bel pezzo che suona fresco e vivo anche oggi. Finale bellissimo quasi psichedelico
Segue il primo degli omaggi contenuti nel disco, Little Janie dedicata a Janis Joplin. E' un pezzo a mio gusto bello delicato che rimanda ai Beatles più maturi. Un cedimento pop ? Per me Little Janie non stona anzi, dopo due pezzi a tratti ombrosi sa regalare un raggio di sole
L'altro omaggio è in L'ultima ora e Ode a Jimi Hendrix. Il brano ha una prima parte a tratti adagiata su un basso ipnotico con un bel cantato sostenuto dalle tastiere di Vescovi. Plumbeo il finale con una chitarra lancinante (e bellissima) su una basa ritmica quasi funerea.
Infine Caronte II che riprende i temi di Caronte I ed in certo modo lega il disco con un finale pazzesco. A mio gusto un grande disco di musica progressive a tratti hard rock. Un disco che pur con i chiari richiami al prog inglese, suona originale e personale
Secondo Truemetal (condivido il giudizio) “Caronte è un grande album, il migliore della discografia del gruppo capitanato da Joe Vescovi e, sicuramente, migliore di tanti altre produzioni di colleghi musicisti più blasonati.
“Non ha avuto la fortuna che meritava probabilmente perché generato in un’epoca in cui il mercato era inflazionato da gruppi similari ed era necessaria una promozione estrema per riuscire a distinguersi dalla massa”. Un disco imperdibile anche oggi
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2018, varie B-side, un CD bonus con delle demo, un live album in CD di 77 minuti registrato nel 2005 e il documentario in Blu-ray “Never Stop The Car An A Drive In The Dark“. Presente anche un libro di 108 pagine con la storia del gruppo narrata da Stephen Humphries e foto rare.
#SpazioNews#IcantHoldOn#QuietRiot@QUIETRIOT by @FabioLisci
Una notizia che farà felici tutti i fans dei Quiet Riot: è stato pubblicato il video di un brano precedentemente rimasto incompiuto dalle registrazioni del disco “Rehab“ del 2006. Si tratta di “I Can’t Hold On“
in versione rimasterizzata, nella quale si può ascoltare la voce di Kevin DuBrow (morto nel 2007) e la batteria di Frankie Banali (morto nel 2020). Rudy Sarzo ha aggiunto le parti di basso.
La demo di “I Can’t Hold On“ venne scritta e registrata da Kevin DuBrow e dal chitarrista Alex Grossi.
#MondoBeatles By @DonPiricoddi con la collaborazione di @florabarral @thebeatles#Revolver
Due anni possono essere pochi, ma anche un’eternità. Nel caso di Revolver, uscito nel 1966 – solo due anni dopo l’esplosione del fenomeno conosciuto come beatlemania,
che affermò i Fab Four come il più grande fenomeno pop mai esistito – il biennio trascorso non poteva risultare più lungo, tanti furono i cambiamenti che il quartetto visse durante quel periodo. Prima idoli delle teen-ager, poi MBE (Members of the British Empire,
carica erroneamente assimilata a quella di “baronetto”), infine intelligenti precursori della stagione psichedelica, i Beatles misero in evidenza per la prima volta i tempi rapidissimi di cambiamento e trasformazione propri della cultura pop al giro di boa degli anni sessanta.
"Is This Love" è una power ballad del gruppo musicale britannico @Whitesnake, singolo dall'album Whitesnake del 1987.
Raggiunge la posizione numero 9 della Official Singles Chart nel Regno Unito e la numero 2 della Billboard Hot 100 negli Stati Uniti
Scritta dal cantante David Coverdale e il chitarrista John Sykes durante le fasi iniziali dell'album.
Secondo David, la canzone era destinata a Tina Turner, ma mentre la componevano si resero conto del suo potenziale e appena gli chiesero se era per Tina risposero "No, non lo è"
La musica è quella tipica degli anni ’80, hard rock melodico e classico allo stesso tempo, con la voce incredibile del leader David Coverdale
Brano che ricorda l’amore reciproco, che a volte porta anche a delle incomprensioni, che si superano solo amandosi.
#Newprogressive@MarillionOnline by @boomerhill1968-Il 12 marzo del 1984 i Marillion pubblicano per la Emi il Lp Fugazi Il disco viene registrato tra il novembre del 1983 ed il febbraio del 1984 e viene prodotto da Nick Tauber. Il disco vende oltre centomila copie in Inghilterra
I Marillion all'epoca sono composti da Fish voce, Steve Rothery chitarre, Pete Trewavas basso, Marck Kelly piano e tastiere mentre alla batteria Ian Mosley è subentrato a Mick Pointer ed assicura al gruppo una ritmica sicura decisa quando serve
Stando a Fish il titolo deriverebbe da una espressione utilizzata dai soldati americani in Vietnam. Si tratterebbe dell'acronimo di "Fucked Up, Got Ambushed, Zipped In". Il gruppo non ha apprezzato la produzione del disco che malgrado questo ottiene buon successo di vendite
#ProgRock by @boomerhill1968. Il 15 maggio del 1970 i King Crimson pubblicano per la Island il loro secondo disco in studio In The Wake Of Poseidon. Il lp ha l'onere pesante di dare un seguito a In The Court Of The Crimson King
Robert Fripp è invece convinto che i King Crimson debbano continuare. Per il nuovo vocalist viene fatto anche il nome di Elton John ma Fripp non è persuaso mentre Bryan Ferry che fa un provino non suonando il basso non viene preso
Vi è del materiale già pronto per essere registrato e Fripp convince Peter Giles a riprendere in mano il basso e Michael Giles a suonare la batteria nel disco, mentre Lake accetta di cantare. Fripp coinvolge Keith Tippett al piano e Mel Collins ai fiati