2 #ghiacciai su 3 potrebbero sparire entro il 2100 a causa del cambiamento climatico: è lo scenario peggiore previsto da un nuovo modello messo a punto grazie a una enorme quantità di dati su tutti i ghiacciai della Terra e sui vari scenari di aumento della T globale (1/8)
È quanto emerge in questo studio già citato ▶️ bit.ly/3Wwid2S. Il futuro ritiro di tutti i singoli ghiacciai della Terra è stato proiettato fino al 2100 sulla base degli scenari SSP. La perdita di ghiaccio dipende quasi linearmente dalla velocità di riscaldamento. (2/8)
Anche nello scenario migliore, con un aumento di T < a 1,5 gradi C in più rispetto ai livelli preindustriali, andrà comunque persa la metà dei ghiacciai. A essere colpiti saranno soprattutto quelli di dimensioni < a 1km^2 in Europa centrale, Canada occidentale e USA. (3/8)
Anche se la differenza nella perdita complessiva di ghiaccio dei ghiacciai entro il 2100 tra un riscaldamento di 1,5 e 4 gradi C non è enorme (26% vs 41 %), la sopravvivenza dei piccoli ghiacciai dipende fortemente dall'evoluzione climatica. #ClimateCrisis (4/8)
Nelle #Alpi, secondo gli esperti, è possibile salvarne solo una piccola parte, come già si supponeva, vedi per es. questi recenti studi il secondo dei quali dedicato al futuro dell’#Aletsch ▶️ bit.ly/3iIMe7u ▶️ bit.ly/3CR1Nkl (5/8)
I tassi di fusione sono continuati ad aumentare negli ultimi decenni e questi processi influenzeranno profondamente, tra le altre cose, l'innalzamento del livello del mare e la disponibilità di acqua dolce per miliardi di persone. #Clima (6/8)
Riuscire a prevedere in modo il più possibile accurato la perdita di massa dei ghiacciai è quindi fondamentale per capire come cambierà l'ambiente e per guidare i futuri sforzi globali di adattamento e mitigazione del clima. #ClimateAction (7/8)
Il “Take home message” dello studio: anche se il destino di gran parte dei ghiacciai è segnato, una rapida riduzione delle emissioni può prevenire gli impatti peggiori! ▶️ bit.ly/3Xs3eNK#ClimateActionNow (/end)
Sono stato un po’ in giro in montagna, in questi ultimi giorni. Sempre sopra i 2000 m, spesso anche fino ai 3500. La situazione criosferica è pessima. La pochissima neve caduta durante l’ennesima stagione di magra, ha posto basi pessime per la salute dei ghiacciai. 🧵❄️🧊🔥(1/10)
P.e., qui siamo sul passo carrozzabile + alto della🇨🇭, Novena 2500m, il 17/6. L’anno scorso c’era molta neve e il passo era ancora chiuso a quella data. Quest’anno la poca neve se ne stava andando a vista d’occhio. Si vede anche lo stato pietoso del vicino ghiacciaio Gries.(2/10)
La feroce seconda e ancora attuale #heatwave2025 di questa torrida estate appena iniziata, che ci ha consegnato il secondo giugno ➕ caldo di sempre sta facendo il resto con gli interessi. Fonde già ghiaccio vivo, a giugno e con ancora almeno 3-4 mesi di fusione! 😱(3/10)
Come già previsto tempo fa, l’#estate2025 in area alpina sta partendo con il botto: a differenza della scorsa, quest’anno il primo mese estivo si sta rivelando molto caldo e stabile e lo sarà fino a fine mese. Ora la domanda è la seguente: / (mini-🧵) (1/7)
sarà un’estate che parte col turbo ma si inceppa subito, come successo alcune volte negli ultimi 25 anni, per es. durante le estati del 2002, 2005, 2014 o 2021, tutte connotate da mesi di giugno molto caldi ma poi da diffusa e persistente instabilità a luglio e agosto? (A) (2/7)
Oppure sarà una stagione dove il caldo e la stabilità persisteranno fino alla fine, come è stato p. e. il caso durante le estati del 2003, in parte 2012, del 2017, 2018 e 2022 (B)? In pochi casi, la stabilità si è protratta solo fino a luglio, come nel 2006 e nel 2019 (C). (3/7)
Domenica è stato il #WorldOceansDay @WorldOceansDay. 🌊
Per l’occasione, in questo lungo 🧵 parlerò di un importante lavoro di attribuzione che è uscito lo scorso 4 giugno e che riguarda gli oceani, in particolare uno. 👇(1/29) 🌊 🔥🌡️ nature.com/articles/s4158…
Si tratta di un lavoro che stabilisce le cause della potente e protratta heatwave marina che ha colpito il Nord Atlantico (NATL) fra metà 2023 e gran parte del 2024, con strascichi che ancora oggi persistono. Se ne è parlato tanto, ora il punto. (2/29)
Questa ondata di calore marina (MHW) senza precedenti registrata nel NATL è stata, a sua volta, all’origine di una sorta di caos meteorologico estremo e di heatwaves atmosferiche, soprattutto in Europa, in particolare durante l’estate 2023 ma anche nei mesi a seguire. (3/29)
In attesa della prima #heatwave nella regione alpina di questa nascente estate, segnalo 2 studi appena pubblicati che corroborano ulteriormente la crescente tendenza dei fenomeni #ClimateWhiplash. Il primo viene dal gruppo #IACETH 👉 , con altri. (1/7)tinyurl.com/mrxbzfs
Ti dice che l'impatto della siccità improvvisa sugli ecosistemi globali viene amplificato dal caldo estremo – che implica un’elevata domanda di umidità atmosferica – portando a un calo più netto della produttività degli ecosistemi, in particolare nei terreni coltivati. (2/7)
La gigantesca #frana di #Blatten è molto probabile che sia riconducibile al riscaldamento climatico, che 📉 la tenuta del #permafrost e rende quindi meno stabile il terreno roccioso e le stesse montagne. 🧵(1/12)
Riscaldamento che, per come sta proseguendo, rischia di far perdere i 3/4 di tutti i ghiacciai presenti sulla 🌍. È quanto prevede una ricerca appena pubblicata. 👇(2/12) science.org/doi/10.1126/sc…
Un draft di questo lavoro ho avuto occasione di seguirlo su poster in occasione del recente summit dell’#EGU un mese fa, ne ho parlato qui 👇 / (3/12)
Tra il 2015 e il 2022 è scomparso circa il 15% del ghiaccio perenne (#permafrost) sul pendio dello Stockhorn sopra Zermatt. Nei fori di trivellazione, la T è 📈 di ~ 1°C negli ultimi 20 y e il punto di congelamento è ora di diversi m + ⬇️ nel sottosuolo. iopscience.iop.org/article/10.108…
Una singola estate calda, come quella del 2003, 2015 o 2022, può portare alla perdita irreversibile del permafrost sulle montagne di tutta Europa. Per rigenerare il permafrost servono condizioni molto specifiche, difficili da ottenere. /
In molti luoghi, il permafrost alpino ha già raggiunto il punto di non ritorno o è sul punto di farlo. Ciò significa che da questo momento in poi la sua scomparsa accelera autonomamente e non può essere arrestata senza cambiamenti significativi nel clima. /