Una storia triste e dai risvolti malinconici da raccontare in occasione della #Giornodellamemoria: Anatoliy Shapiro, l'ebreo ucraino che aprí i cancelli di #Auschwitz
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Anatoliy Shapiro nacque vicino a Kharkiv da genitori ebrei, nel 1913. Dopo un diploma da ingegnere, si aruola nell'armata rossa e diviene ufficiale. Allo scoppio della guerra parte volontario per il fronte.
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Shapiro partecipa a varie battaglie, soprattutto nel Caucaso dove i nazisti tentano di sfondare. Viene ferito a Kursk, ma viene poi messo al comando di una piccola divisione, stanziata al confine con la Polonia, durante la ritirata dei nazisti.
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Ed è proprio al comando di un gruppo speciale di ricognizione che Shapiro arriva ad Auschwitz il 27 gennaio 1945. Sarà lui in persona ad aprire i cancelli del lagher. 4/n
Inizialmente Shapiro viene premiato per il suo eroismo e gli viene conferita la medaglia dell'Ordine della Stella Rossa. Ma essere ebreo ed ucraino in URSS non era facile. Pur rimanendo nell'esercito da eroe viene discriminato e la sua carriera militare non decolla. 5/n
Dopo la caduta dell'URSS denuncierà il forte antisemitismo subito all'interno dell'Armata Rossa. Ma in quegli anni difficili di Guerra Fredda decide di tornare alla vita civile è ad abbandonare l'esercito. Lavorerà come ingegnere fino alla pensione.
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Nel 1992 Shapiro decide di emigrare in USA. Accolto in America finalmente con gli onori che gli spettano, dichiarerà di aver essere venuto a conoscenza solo una volta emigrato che 6 milioni di ebrei morirono nell'Olocausto. In URSS l'argomento e le cifre erano un taboo.
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Sempre in USA, riallaccia i rapporti con l'Ucraina, la sua lingua madre. Scrivi libri, poesie, saggi e memorie. L'Ucraina si accorge di questo suo figliol prodigo e vorrebbe premiarlo in patria. Ma il destino ha in serbo altri piani. 8/n
Shapiro muore a New York nel ottobre del 2005 senza riuscire a tornare in Ucraina. Il presidente Viktor Yushenko gli conferirà pochi mesi più tardi il titolo di Eroe dell'Ucraina.
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Shapiro riposa oggi nel cimitero ebraico di Long Island. Sono molti coloro che gli rendono omaggio con una pietra, un fiore o una preghiera. Perché se oggi ricordiamo la #GiornatadellaMemoria è anche grazie agli sforzi e all'eroismo di questo mite soldato ucraino.
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Perché è importante firmare l'appello di @liberioltre sull'Holodomor (il genocidio per fame voluto da Stalin in Ucraina). Un thread per riflettere con una storia personale di una vittima dell'imperialismo🧵
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Il nonno di @anna_melenchuk si chiamava Mykhailo Pilipchuk ed era nato nel 1924 nella regione di Zhytomyr, in un villaggio vicino a Khoroshiv. Quando arrivò l'Holodomor tra 1932 e 1933 era solo un bambino.
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La fame indotta dai Sovietici in Ucraina fu devastante. Milioni di persone morirono di fame. Nella regione di Mykhailo si stima che tra il 15 e il 19.9% delle persone morirono per la fame indotta. Ma, del suo villaggio rurale, fu uno dei pochissimi bambini che sopravvisse.
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Ognuno è libero di manifestare come vuole. Ma quello che salta all'occhio della manifestazione romana per la pace promossa da @GiuseppeConteIT è la TOTALE mancanza di VERE voci ucraine.
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Il @fattoquotidiano presenta il programma della manifestazione qui. Tanti gli speaker che si alterneranno sul palco. Quasi tutti italiani dal mondo dei sindacati, delle associazioni di sinistra o di organizzazioni umanitarie come @emergency_ong
Una sola persona ucraina salirà sul palco. Si tratta di Katrin (Katya) Cheshire, attivista del Movimento pacifista ucraino. Ora, chi conosce l'Ucraina sa che la sua società civile è fra le più attive al mondo e la scelta di far parlare questa Katya appare strana.
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