#19febbraio ieri il @fattoquotidiano ha ospitato una mia “opinione” sulla sinistra come vittima di guerra e del suo bellicismo. Ho ricevuto tonnellate di commenti perlopiù via WhatsApp (dei social fogna ne parlo domani). È interessante analizzarli 🧵 1/5 ilfattoquotidiano.it/in-edicola/art…
Li dividerei in due. “sacrosanto” “finalmente” rispondono compagni, pacifisti, cattolici progressisti, chi dice no alla guerra, chi opera in associazioni e sindacati. Un popolo di progresso e giustizia sociale senza patria che al netto dell’ incaz#%tura con il PD non gioisce
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Delle sue sfortune elettorali. Un patrimonio che il futuro segretario @ellyesse o @sbonaccini dovrebbero recuperare se non cadranno pure loro nel dirupo neoliberista e moderatista in cui da anni il PD aspetta l’elisoccorso del voto utile
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Ci sono poi tutte le altre reazioni (illuminanti).
Le sintetizzo:
La sinistra è bellicista? Colpa della guerra avviata da Putin
L’informazione in Italia è a pluralismo zero? Colpa di Putin
Le voci della pace vengono zittite e ignorate? Colpa di Putin
Danni del #PUB al 100%
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In pratica si giustifica il degrado della democrazia italiana (per la cui difesa secondo gli opinionisti con l’elmetto si combatte in Ucraina!) con la guerra e la necessità di vincerla.
È l’intruppamento del pensiero che marcia allegramente negli anni 20 e fa davvero paura
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#6febbraio#Ucraina dopo il vicepremier Kyrylo Tymoshenko (accusato tra le altre cose di aver usato scopi personali un suv donato dagli Usa) il vice ministro alla difesa Shapovalov (accusato di pagare cibo per i soldati tre volte il prezzo di mercato)) l’azzeramento dei
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vertici delle dogane (per mazzette milionarie) l’ondata di “dimissionati” da Zelensky non si ferma. Sostituito il ministro alla Difesa. Da stampa usa (da giorni) passano rassicurazioni sul fatto che lo scandalo al Min Difesa è solo legato al cibo non alle armi occidentali.
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Anche il sindaco di Kiev (di recente attaccato da Zelensky per la lenta risposta dopo i bombardamenti sulla città) sarebbe sotto inchiesta mentre circolavo voci (non confermate) secondo cui anche il più stretto collaboratore del presidente, il bullo della diplomazia,Podolyak
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#3febbraio Le indiscrezioni su un accordo #Russia#Ucraina proposto dagli Usa (che hanno smentito, aggravando i sospetti che sia tutto vero) vanno lette a mio avviso in un’ottica globale. Gli Stati Uniti da tempo si stanno preparando alla guerra con la #Cina
Segni come
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L’addestramento delle truppe taiwanesi, l’accordo appena chiuso con le Filippine, soprattutto la rimodellazione dei Marines da riportare alle loro radici di forza sbarco, in parallelo l’intesa UK-Giappone, la spinta all’industria bellica sudcoreana.
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Una guerra di cui ormai si parla apertamente 👇”in due anni”. In questa ottica il trascinarsi del conflitto ucraino è un enorme problema. Sia perché non ci sarebbero le forze per un impegno (seppur diretto/indiretto) su due fronti ma soprattutto
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#2febbraio la guerra in #Ucraina è un grande (tragico) campo prove per nuove armi e nuove tecniche di impiego ma è soprattutto un grande business. Per esempio, c'è solo politica dietro la scelta tedesca sui Leopard 2? Rheinmetall Ag nel 2022 ha avuto fatturato (@ilmanifesto)
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di 5,6 miliardi (+13%) ma il boom in borsa (da 145 di fine ottobre ai 250/40 usd degli ultimi giorni) ci dice che il meglio deve ancora venire. L'azienda tedesca è pronta a rispondere all'affanno americano nel produrre munizioni da 155mm (aumentando la sua x7) e per HIMARS. 2/4
Tra l'altro la mossa di Sholtz di autorizzare la cessione dei Leopard 2 ha evitato il pericolo che il mezzo tedesco quasi monopolista negli inventari militari europei venisse sostituito dagli Abrams (possibile estrema ratio di washington verso europei: date i vostri Leopard
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#1febbraio#Ucraina ci sono movimenti russi sul fronte di Lugansk (Kreminna) che fanno intuire la possibilità di un’offensiva consistente a partire da oggi. Più a sud a Bakhmut il tritacarne non si ferma. Nell’area di Zhaporizhzhia nei giorni scorsi i russi hanno preso
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#1febbraio#Ucraina
Alcuni punti che potremmo descrivere come la congiunzione tra il fronte di quell’area (ormai a noi famosa per la sua centrale) e quella di Donetsk. Come si tengono insieme queste tre attività che sembrano slegate? Sono convinto che l’obiettivo sia quello
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#1febbraio#Ucraina
di cui ho già parlato sulla viabilità principale cosí da creare una buffer zone di almeno 40km tra il fu aeroporto di Donetsk e i territori sotto controllo ucraino. La mia impressione è che i russi abbiano però cambiato strategia rispetto alla primavera.
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#26gennaio Dopo giorni in cui si è parlato degli Abrams, si scopre che non esistono. I 30 carri promessi da Washington non verrano prelevati dall’arsenale Usa ma ordinati ai produttori. Per @washingtonpost è questione di mesi se non di anni. 1/7
In pratica la promessa degli Abrams è servita solo a mettere all’angolo la Germania sui Leopard (con opinione pubblica contraria all’invio) ma non ha ricaduta tattica immediata (al netto per giunta dei tempi di addestramento degli Ucraini). Intanto il governo dì Zelensky
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scosso dallo scandalo delle tangenti sulle razioni alimentari per l’esercito (scandalo vero? Purga interna? Tangenti solo sul cibo? Tutto ok sulle armi?) come previsto alza di nuovo la posta e chiede caccia per la sua aviazione. Ipotizzabile il ripetersi del teatrino 3/7
#26gennaio volevo parlarvi di Leopard e Abrams (e soprattuto di Soledar) che gli opinionisti con l'elmetto già definiscono "salvavita" (ormai siamo oltre il teatro dell'assurdo) ma prima va notato che ormai il #PUB è al culmine. E' un problema per tutti, comunque la pensiate
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Da mesi assistiamo a campagne contro i pacifisti (ne so qualcosa in prima persona) ma se si arriva ad estendere anche a @ROMA_News Paolo Ciani e alla comunità di @santegidionews l'idea che chi è contro l'invio delle armi non è per la pace ma "ha altri motivi"
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se si arriva a parlare di spectre è la riprova che, dopo un anno ormai, il #PUB ha corroso la democrazia. Si avvera la tesi centrale del mio Maledetti Pacifisti. Se non fosse tutto ridicolo, direi che ormai si staglia la categoria del "complotto interno" che Eco delinea in
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