#21febbraio oggi Biden e Putin, nel giro di poche ore, si sfidano a distanza, sugli schermi tv. La visita di Biden a Kiev cambia poco nella sostanza del sostengo Usa a Kiev (24 miliardi dollari a tutt’oggi) ma ha un alto valore simbolico. Il discorso di Putin, in occasione
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di un anno di guerra (ops…operazione speciale) sarà già stato scritto da tempo, chissà se ci sarà riferimento a visita di Biden che tanto ha infiammato i media russi. Al contrario delle visite “cazzute” di Bojo, quella di Biden non ha valore interno ma esterno (negli Usa la
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guerra non è un tema e Biden sta perseguendo una straordinaria agenda progressista, per gli standard americani, roba non vista dai tempi di FDR). Da ieri le foto di Biden davanti San Michele sono l’immagine di uno scontro Nato Russia sempre meno celato. Ne prenderanno atto
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i peggiori vertici della UE di sempre? La pianteranno con litanie e frasi di circostanza che negano l’ovvio cioè che siamo co-belligeranti a tutti gli effetti?
Al solito, a Kiev, si è parlato di armi ma il tema sempre più è il manpower e se non si arriva a soluzione negoziale
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entro un anno è possibile si debba ragionare dello scenario peggiore, aiuti in truppe non solo armi. Se i tassi di attrito continuano ad essere questi…la Russia come ho scritto tempo fa è vicina alla mobilitazione generale.
C’è però una speranza nella visita di Biden
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gli americani sono maestri assoluti nella comunicazione. Non lasciano nulla al caso. Biden a Kiev è una sfida a Mosca (l’avranno calcolato) tale da togliere ogni dubbio agli alleati su determinazione usa. Condizioni ideali per far emergere il fiume carsico delle trattative?
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NO l’economia russa non è crollata per le sanzioni
NO gli oligarchi non hanno deposto Putin
NO Putin non è morto per le malattie che gli sono state diagnosticate via social
NO la Russia non ha finito armi e uomini
NO nessuna arma
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Ha cambiato il corso del conflitto
SI i poveri civili ucraini continuano a morire
SI affermiamo di difendere la democrazia in Ucraina ma intanto casa nostra è ridotta ad un homefront con il PUB che odia più i pacifisti di Putin, caccia al traditore, collaborazionista.
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Echi degli anni 20.
SI il #PUB il pensiero unico bellicista sta corrodendo la democrazia
SI ormai l’argine è rotto il veleno del nazionalismo ci viene spacciato come medicina,
SI un anno dopo ci stanno facendo abituando a qualcosa
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#19febbraio ieri il @fattoquotidiano ha ospitato una mia “opinione” sulla sinistra come vittima di guerra e del suo bellicismo. Ho ricevuto tonnellate di commenti perlopiù via WhatsApp (dei social fogna ne parlo domani). È interessante analizzarli 🧵 1/5 ilfattoquotidiano.it/in-edicola/art…
Li dividerei in due. “sacrosanto” “finalmente” rispondono compagni, pacifisti, cattolici progressisti, chi dice no alla guerra, chi opera in associazioni e sindacati. Un popolo di progresso e giustizia sociale senza patria che al netto dell’ incaz#%tura con il PD non gioisce
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Delle sue sfortune elettorali. Un patrimonio che il futuro segretario @ellyesse o @sbonaccini dovrebbero recuperare se non cadranno pure loro nel dirupo neoliberista e moderatista in cui da anni il PD aspetta l’elisoccorso del voto utile
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#6febbraio#Ucraina dopo il vicepremier Kyrylo Tymoshenko (accusato tra le altre cose di aver usato scopi personali un suv donato dagli Usa) il vice ministro alla difesa Shapovalov (accusato di pagare cibo per i soldati tre volte il prezzo di mercato)) l’azzeramento dei
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vertici delle dogane (per mazzette milionarie) l’ondata di “dimissionati” da Zelensky non si ferma. Sostituito il ministro alla Difesa. Da stampa usa (da giorni) passano rassicurazioni sul fatto che lo scandalo al Min Difesa è solo legato al cibo non alle armi occidentali.
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Anche il sindaco di Kiev (di recente attaccato da Zelensky per la lenta risposta dopo i bombardamenti sulla città) sarebbe sotto inchiesta mentre circolavo voci (non confermate) secondo cui anche il più stretto collaboratore del presidente, il bullo della diplomazia,Podolyak
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#3febbraio Le indiscrezioni su un accordo #Russia#Ucraina proposto dagli Usa (che hanno smentito, aggravando i sospetti che sia tutto vero) vanno lette a mio avviso in un’ottica globale. Gli Stati Uniti da tempo si stanno preparando alla guerra con la #Cina
Segni come
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L’addestramento delle truppe taiwanesi, l’accordo appena chiuso con le Filippine, soprattutto la rimodellazione dei Marines da riportare alle loro radici di forza sbarco, in parallelo l’intesa UK-Giappone, la spinta all’industria bellica sudcoreana.
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Una guerra di cui ormai si parla apertamente 👇”in due anni”. In questa ottica il trascinarsi del conflitto ucraino è un enorme problema. Sia perché non ci sarebbero le forze per un impegno (seppur diretto/indiretto) su due fronti ma soprattutto
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#2febbraio la guerra in #Ucraina è un grande (tragico) campo prove per nuove armi e nuove tecniche di impiego ma è soprattutto un grande business. Per esempio, c'è solo politica dietro la scelta tedesca sui Leopard 2? Rheinmetall Ag nel 2022 ha avuto fatturato (@ilmanifesto)
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di 5,6 miliardi (+13%) ma il boom in borsa (da 145 di fine ottobre ai 250/40 usd degli ultimi giorni) ci dice che il meglio deve ancora venire. L'azienda tedesca è pronta a rispondere all'affanno americano nel produrre munizioni da 155mm (aumentando la sua x7) e per HIMARS. 2/4
Tra l'altro la mossa di Sholtz di autorizzare la cessione dei Leopard 2 ha evitato il pericolo che il mezzo tedesco quasi monopolista negli inventari militari europei venisse sostituito dagli Abrams (possibile estrema ratio di washington verso europei: date i vostri Leopard
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#1febbraio#Ucraina ci sono movimenti russi sul fronte di Lugansk (Kreminna) che fanno intuire la possibilità di un’offensiva consistente a partire da oggi. Più a sud a Bakhmut il tritacarne non si ferma. Nell’area di Zhaporizhzhia nei giorni scorsi i russi hanno preso
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#1febbraio#Ucraina
Alcuni punti che potremmo descrivere come la congiunzione tra il fronte di quell’area (ormai a noi famosa per la sua centrale) e quella di Donetsk. Come si tengono insieme queste tre attività che sembrano slegate? Sono convinto che l’obiettivo sia quello
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#1febbraio#Ucraina
di cui ho già parlato sulla viabilità principale cosí da creare una buffer zone di almeno 40km tra il fu aeroporto di Donetsk e i territori sotto controllo ucraino. La mia impressione è che i russi abbiano però cambiato strategia rispetto alla primavera.
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