Thread by @magicaGrmente22

#uranioimpoverito

Una questione di ostracismo.

13 febbraio 2009

nachdenkseiten.de/?p=3769

Il 2 dicembre 2008, l'agenda dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite includeva una mozione per vietare le munizioni all'uranio.
Il risultato è stato impressionante: 141 nazioni hanno chiesto un futuro divieto della produzione, distribuzione e uso di munizioni

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all'uranio e armi all'uranio, sulla base della situazione legale internazionale.

Non sorprende che le potenze nucleari Francia, Gran Bretagna, Israele e Stati Uniti abbiano votato contro; La Russia si è astenuta e la Cina è rimasta lontana dal voto.

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È stata emessa una risoluzione alle organizzazioni delle Nazioni Unite responsabili per esaminare le conseguenze sulla salute.

Le munizioni all'uranio non sono per la sicurezza, sono un pericolo per la sicurezza. Secondo l'esperto di diritto internazionale Manfred Mohr,

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i controversi arsenali dovrebbero effettivamente essere un argomento delle conferenze annuali sulla sicurezza a Monaco.
Non lo erano, perché lì la #NATO determina ampiamente il programma.

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Gli eserciti apprezzano le munizioni all'uranio non solo per il suo potere
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penetrante, ma anche per i suoi vantaggi economici: i proiettili sono realizzati con uranio impoverito 238, un sottoprodotto dell'energia nucleare, quindi i costi di produzione sono ridicoli.

Nel reattore è richiesto l'uranio 235, questo non si verifica quasi mai nel

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minerale di uranio estratto; deve quindi essere arricchito.
Durante il processo di arricchimento dell'uranio 235, l'uranio 238 rimane in massa, si parla di uranio impoverito.

In inglese Depleted Uranium, abbreviato DU. Eccoci, per così dire, ad assistere a un processo di

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riciclo che altrimenti non si trova nella catena nucleare: invece di essere smaltito a caro prezzo, l'uranio che non serve più per la produzione di energia nucleare viene utilizzato come materia prima per gli armamenti produzione.
Lì, grazie alla sua altissima densità.

Un carro armato costa circa otto milioni di euro; un guscio di uranio costa appena un millesimo. Quindi sei al sicuro, militarmente ed economicamente. Soprattutto, l'Inghilterra e gli Stati Uniti equipaggiano i loro eserciti con proiettili all'uranio impoverito.

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Munizioni all'uranio impoverito sono state usate in Kosovo, in Bosnia e in Serbia, anche in Kuwait, in Afghanistan, in Libano, in Somalia, in Iraq sta ancora accadendo.

Ciò che rende dure le munizioni e le granate è l'alta densità dell'uranio, che con 19 g/cc è

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è diciannove volte più pesante dell'acqua, il che lo rende un metallo pesante.
Tuttavia, i metalli pesanti sono tossici e quindi pericolosi per l'organismo umano. Il pericolo deriva anche dalle radiazioni radioattive.

Un'argomentazione potrebbe essere che se bruci, sei

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comunque morto: è vero, gli occupanti di un carro armato non hanno alcuna possibilità di sopravvivere. Il pericolo minaccia anche le persone della zona, cioè i soldati, e c'è ancora pericolo nella regione dopo la guerra, cioè per i civili.

Cosa succede quando una

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munizione che frantuma l'acciaio colpisce il suo bersaglio ?

Quando si perfora la parete corazzata, viene generato un calore di attrito di diverse migliaia di gradi Celsius. L'uranio ha la proprietà di infiammarsi. L'alta temperatura porta a un'esplosione, durante la

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quale il mantello di uranio evapora in nanoparticelle.
Questo materiale particolato altamente tossico e a bassa radiazione viene quindi spinto dal vento sul campo di battaglia. Le nanoparticelle non conoscono barriere, migrano attraverso le mucose degli organi respiratori

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e nel flusso sanguigno. Anche la barriera ematica al cervello non è un ostacolo per loro.

I proiettili che mancano il bersaglio erodono e possono rappresentare un pericolo per le acque sotterranee, fino a che punto non è ancora stato compreso. Quindi un caso per l'#OMS

Ma non è sempre gratuito quando si tratta di questioni sanitarie: non appena l'uranio è coinvolto, l'OMS deve presentare i suoi risultati a un'agenzia di Vienna, secondo un accordo del 1959.
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica, IAEA, ha il mandato di monitorare

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circolazione del materiale fissile e allo stesso tempo promuovere l'uso dell'energia nucleare in tutto il mondo.

Lucida l'entità del danno nei rapporti dell'OMS, riduce il pericolo e anche il numero di morti e malati.
Non c'è da stupirsi che al centro dell'OMS si sia

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radicata negli anni un'autocensura che quasi risparmia all'agenzia nucleare successive correzioni.

Quando nel 2001 il chimico Keith Baverstock volle aggiungere gli attuali studi medici a un manuale dell'OMS sul problema dell'uranio impoverito in Kosovo, che indicava nuovi

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rischi per la salute e quindi metteva in discussione studi di casi precedenti, fu posto il veto.
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Secondo Baverstock, almeno sedici articoli sono apparsi su riviste mediche riportando danni al materiale genetico.
L'uranio impoverito minaccia il DNA: i neonati deformi

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nel sud dell'Iraq stanno già riempiendo gli ospedali. Nel 2008, quando il Segretario generale delle Nazioni Unite chiese all'OMS una nuova valutazione, queste cosiddette "peer review" della letteratura medica non furono menzionate.

Keith Baverstock: "Non ci posso credere!"

Anche l'atteggiamento della #NATO è incomprensibile.
Il sito avverte :
"Come per tutti i tipi di munizioni e mine, anche per l'uranio impoverito vale il semplice principio del 'non toccare ".
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La questione dei rischi per la salute derivanti dalle munizioni all'uranio

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è vista quasi come un attacco nel reparto stampa. Secondo la risposta di #Bruxelles, non ci sono ancora prove che l'uranio impoverito causi problemi di salute.
Ogni contraddizione viene liquidata come uno sgradito disturbo da parte del movimento pacifista, e del lavoro

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dell'IPPNW (Medici per la prevenzione della guerra nucleare.
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Il fisico americano ed esperto di agenti chimici e biologici per la guerra, Doug Rokke, fu coinvolto nello sviluppo di munizioni all'uranio e ne uscì dopo la prima guerra del Golfo.
Oggi gira il mondo per

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tranquillizzarsi la coscienza. Sa di cosa parla quando dice: "Le munizioni all'uranio sono un crimine contro l'umanità" e: "Stiamo conducendo una guerra contro noi stessi".

Le munizioni all'uranio non sono per la sicurezza, sono un pericolo per la sicurezza.

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