Thread by @DaniaFalzolgher

#cannabis
#cannabisterapeutica

"Sono passati esattamente dieci anni da quando in Italia l’uso della cannabis terapeutica è diventato legale. Il decreto ministeriale del 23 gennaio 2013 ha di fatto autorizzato medici e veterinari a prescriverla per la cura di determinate

https://twitter.com/Blowjoint/status/1654349769223839746

patologie...
...Eppure non sempre i pazienti autorizzati a farne uso riescono ad accedere facilmente a questo tipo di terapia. I motivi sono vari: disparità di gestione e di trattamento tra le Regioni italiane e carenza di approvvigionamento che, nel corso degli ultimi dieci

anni, si è ripetuta ciclicamente. Ma questi disagi sembrano scaturire anche da una legislazione che non è ancora riuscita ad inquadrare con precisione il concetto stesso di cannabis medica, spianando la strada a molti dubbi interpretativi che inevitabilmente si ripercuotono sul

funzionamento dell’assistenza...
...Nel 2014, infatti, un accordo tra i ministeri della Salute e della Difesa ha autorizzato lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze alla coltivazione e alla produzione di cannabis ad uso medico.
Fu

poi il decreto del ministro della Salute del 9 novembre 2015, firmato da Beatrice Lorenzin, a stabilire nei dettagli la quantità di produzione, i soggetti autorizzati alla coltivazione delle piante e alla loro trasformazione in preparazione galenica, le modalità di

prescrizione e di dispensazione nonché il costo di produzione: 6,88 euro al grammo Iva esclusa. Il decreto del 2015 però non prevedeva, e non prevede tuttora (dal momento che è ancora l’unica norma vigente che disciplina la materia), alcun investimento economico e di risorse

umane per la produzione di cannabis medica.
Bisognerà attendere il 2017 e una lunga battaglia in Parlamento per inserire nella Legge di Stabilità il decreto legge numero 148 che prevede il primo stanziamento di risorse economiche per la produzione, la possibilità di allargarne la

produzione ad aziende private attraverso bandi e manifestazioni di interesse e la totale rimborsabilità delle prescrizioni mediche per i pazienti oncologici e affetti da Aids, per chi soffre di anoressia, epilessia, Parkinson, sclerosi multipla, dolore neuropatico cronico,

sindrome di Torrette e glaucoma.
Non tutte queste norme però sono state osservate. Soprattutto la terza. Le uniche due Regioni che applicano alla lettera il decreto del 2015 sono l’Umbria e la Puglia. Le altre si fanno carico dei costi, ma c’è chi autorizza alla prescrizione solo

il medico specialista e chi anche quello di medicina generale. C’è chi prevede la rimborsabilità solo ai pazienti oncologici e non a quelli affetti da epilessia. E infine c’è chi, come la Valle d’Aosta, la Calabria e il Molise, non ha affatto recepito il decreto ministeriale...

...L’unico dato certo, che proviene dal decreto legge del 2017, è che lo stabilimento toscano ha ottenuto lo stanziamento di un milione e 600 mila euro per la produzione nel triennio 2017-2019 e che ulteriori 700 mila euro sono stati destinati all’importazione...
...La ragione

che spingerebbe l’Italia a preferire l’importazione alla produzione sarebbe prettamente economica e parte dal fatto che il prezzo di acquisto della sostanza attiva viene imposto proprio dalla legge ed è uguale sia per le farmacie galeniche sia per i pazienti muniti di

prescrizione medica. “Se lo Stato – spiega Tornelli – fissa il prezzo a 6,88 euro al grammo più Iva e spende per produrla 5,86 euro, ci guadagnerà solo un euro. Nei bandi per l’importazione, invece, il Ministero della Difesa ha abbassato sempre di più il prezzo. All’inizio un

un grammo gli costava quattro euro, poi 2,50 per arrivare a 1,55 euro nell’ultimo bando. È chiaro che in questo caso ci guadagna molto di più”...
...La cannabis importata viene consegnata allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, [...]
In questo caso, però, a stabilire il

a stabilire il prezzo per le farmacie non è più lo Stato ma i fornitori privati, che impongono di venderla tra i nove e gli undici euro al grammo. Per i pazienti non cambia nulla perché la acquisteranno sempre a 6,88 euro più Iva (come deciso dalla legge), ma per le farmacie si

si tratterebbe solo di un affare in perdita. “Questo – aggiunge Marco Ternelli – è uno dei motivi per cui in Italia, su 20 mila farmacie, circa 600 effettuano....."

Quando la cannabis fa comodo per guadagnarci sopra in barba alla salute dei cittadini e all'ipocrisia del

proibizionismo!
Più che curare si pensa solo ed esclusivamente a guadagnare, e sempre di più sulla pelle delle persone.

*Tourette