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Rinaldo Chiti @rinaldochiti
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E va bene: una ministra del governo ha sparato una balla sul listino della Panda (probabilmente perché non sa esattamente cosa sia un'auto). Però per favore evitate di atteggiarvi ad esperti solo perché avete dato un'occhiata al listino la prima volta nella vostra vita.
E' vero: non esiste la Panda 1000 dagli anni '90. Esiste inoltre una Panda bicilindrica da 900 cc di cilindrata. Però intanto a parità di allestimento la differenza di prezzo non è quella che dite:13390 contro 17140 e, come noto, i listini sono gonfiati di migliaia di euro.
Inoltre questo modello ha l'impianto a metano di serie che consente di risparmiare bei soldi e abbatte le emissioni inquinanti probabilmente più delle tanto osannate auto elettriche. Da qualche mese non c'è più la variante solo benzina di questo motore. Come mai?
Probabilmente perché ha sempre venduto poco. La gente compra il modello che costa meno nonostante sia meno potente e nonostante consumi di più. L'acquirente medio di un'auto a benzina cerca il prezzo d'acquisto basso e si disinteressa spesso della tecnologia.
E' un vero peccato perché il bicilindrico multiair è un motore modernissimo mentre il 1.2 fire era un motore moderno 30 anni fa. Oggi lo definirei una "vecchia volpe del mercato auto": costa poco, consuma il giusto, è a 4 cilindri in un mondo di 3, vende ancora bene.
Ma se guardiamo alla gamma della 500 dove c'è un'offerta un po' più ampia e su qualche allestimento il bicilindrico c'è ancora, si vede che la differenza di prezzo è 1500 euro. Non pochissimo ma ripeto che ci sono 16 cavalli in più e un consumo più basso.
Probabilmente il consumo non è ancora abbastanza basso da convincere gli acquirenti a scegliere la variante più ecologica e tecnologica... torno a dire, chi è attento alla tecnologia compra il diesel mentre chi compra il benzina, almeno su queste macchine, se ne frega...
Arrivati a questo punto ognuno può fare le sue riflessioni. Alcuni pensano che plasmare il mercato a colpi di leva fiscale non sia una buona idea, molti altri invece pensano di si` e, tendenzialmente, in Italia, i secondi sono in maggioranza (trasversale).
Basti guardare quanto è tassata appunto l'auto, "arcinemica" della civiltà. Ne viene tassato l'acquisto mediante l'IPT (che alimenta le province, abolite vero?) e altri balzelli, ne è tassato il possesso mediante il bollo e soprattutto è tassato il carburante.
Personalmente penso non da oggi che queste tasse andrebbero accorpate all'unica tassa che penalizza l'inquinamento inutile: quella sul carburante. Non sarebbe meglio evitare di ricordare di pagare il bollo? Non sarebbe meglio smettere di occuparsi di gestire questa tassa?
In fondo quando fu accorpata la marca da bollo della patente al bollo stesso negli anni '90 non siamo stati tutti meglio? Davvero nessuno ricorda i problemi legati alla ricerca delle preziose marche?
La semplificazione dell'esazione è un primo aiuto anche a parità di gettito.
Tuttavia non posso fare a meno di notare che l'acquirente è spesso poco consapevole del reale livello di tecnologia del prodotto che compra. Spesso la tecnologia dell'auto è qualcosa che viene valutato per sommi capi. Pochi sono in grado di valutare le differenze fra i motori.
Molti continuano per esempio a comprare auto Diesel anche se non raggiunge i chilometri necessari a superare il punto di pareggio (già... dalla scarsa competenza tecnica alla scarsa competenza economica).
Se lo scopo di queste tasse odiose che tuttavia accettiamo di subire oramai da decenni da parte di governi di ogni colore è quello di responsabilizzare l'acquirente sulle differenze fra i prodotti che compra e sull'uso che ne fa, questo ennesimo balzello è congeniato cosi male?
Ci sono pro e contro naturalmente ma alla base di tutto c'è il fatto che il consumatore sia informato e consapevole: se proprio lo si desidera si può usare una tassa per amplificare uno svantaggio ad attuare un comportamento svantaggioso per motivi non abbastanza evidenti.
Fu fatto per la benzina verde a fine anni '80. Inquinare danneggia tutti, non inquinare è possibile ma costa: diamo allora un vantaggio economico sul carburante a chi decide di comprare una macchina più costosa e tecnologica in quanto dotata di catalizzatore.
Allora FORSE ha ragione l'ideatore della tassa (che probabilmente è un oscuro funzionario del ministero): occorre rendere più vantaggiosa la tecnologia rendendo più conveniente adottarla per forzare il consumatore a informarsi e a rifletterci.
A giudicare da quanto ne sa la ministra, un po' più di cultura automobilistica non guasta... mi direte: "Ma quella è una caso disperato!"

Probabilmente lo è.
Ma non è che sciorinando la vostra supposta competenza in listini di auto popolari mi fate venire voglia di non dare ragione all'Oscuro Funzionario del ministero.
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