Thread by @FabbioSabatini

Il giorno del "picco", la Corea ha registrato 909 nuovi casi. Era il 29 febbraio. Quel giorno in Italia abbiamo avuto 240 nuovi casi (stock 1128).

Noi ci sentivamo al sicuro, mentre la Corea sembrava sull'orlo del tracollo.

Thread: Impariamo da chi ha appiattito la curva 👇

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E invece: una settimana dopo in Corea i casi si sono dimezzati. La settimana successiva si sono dimezzati ancora. Ieri sono stati "solo" 64.

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La Corea non ha mai registrato più di 8 decessi al giorno. Da noi i quotidiani tirano sospiri di sollievo perché ieri sono morte "solo" 600 persone, in condizioni drammatiche (come testimonia la lettera dei medici di Bergamo.

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https://twitter.com/FabbioSabatini/status/1242086503808995328?s=20

Come ha fatto la Corea a frenare l'epidemia senza un solo giorno di lockdown?

Lo ha spiegato bene da Max Fisher sul New York Times (vi invito a leggere il pezzo originale, molto più lungo e interessante della mia sintesi.

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nytimes.com/2020/03/23/wor…

1) INTERVENIRE *PRIMA* DELLA CRISI

Appena una settimana dopo il primo caso a fine gennaio, il governo ha chiesto alle imprese farmaceutiche di sviluppare test kit per il #coronavirus per la produzione di massa, promettendo una corsia preferenziale per la loro approvazione.

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In 2 settimane, nonostante il modesto numero di casi confermati, migliaia di test venivano consegnati ogni giorno alle strutture mediche. La Corea produce adesso 100.000 kit al giorno e sta trattando la loro esportazione con 17 paesi.

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2) TEST PRECOCI, FREQUENTI E SICURI

La Corea ha effettuato finora più di 300.000 test, con un tasso pro-capite più di 40 volte superiore a quello degli Stati Uniti.

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Per evitare il sovraffollamento degli ospedali, sono stati aperti 600 mini-laboratori per analizzare quante più persone possibile nel minore tempo possibile, e preservare la salute degli operatori sanitari minimizzando i contatti con i potenziali contagiati.

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In 50 stazioni drive-through i pazienti sono testati rimanendo nella propria auto. Viene fornito loro un questionario, misurata la temperatura ed effettuato un tampone. La procedura richiede 10 minuti e i risultati sono generalmente disponibili in poche ore.

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In alcuni ambulatori, i pazienti entrano senza appuntamento in una sorta di cabine telefoniche che consentono agli operatori di effettuare i tamponi senza alcun contatto fisico.

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scmp.com/video/coronavi…

3) CONTACT TRACING, ISOLAMENTO E SORVEGLIANZA

Quando un paziente risulta positivo al test, gli operatori sanitari tracciano i suoi spostamenti recenti per trovare, testare e, se necessario, isolare chiunque sia entrato in contatto con lui.

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Ciò consente l'identificazione precoce delle catene di contagio. La procedura si avvale dell'uso delle registrazioni delle telecamere di sicurezza e delle impronte lasciate dalle carte di credito e dai GPS di automobili e smartphone.

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Gli smartphone vibrano ogni volta che nel quartiere sono identificati nuovi casi. Una app riporta in tempo reale i percorsi effettuati dalle persone infette - quali bus hanno preso, quando e dove sono saliti e scesi, e se al momento indossavano la mascherina.

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Le persone che temono di aver incrociato pazienti infetti sono invitate a recarsi nei testing center - dove il contatto col personale sanitario è sempre tenuto al minimo. L'aneddotica nota finora suggerisce che in Italia sia invece molto difficile ottenere di essere testati.

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I pazienti cui è stata ordinata la quarantena - positivi o che sono stati esposti al rischio di contagio - devono scaricare sullo smartphone un'altra app, che traccia i movimenti e invia un allarme in caso di violazione della quarantena.

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4) SUSCITARE LA COLLABORAZIONE DEL PUBBLICO

Per assicurarsi la collaborazione dei cittadini, il governo si è sforzato di comunicare con trasparenza e completezza i dati e i rischi connessi all'epidemia.

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I cittadini sono continuamente invitati a indossare le mascherine e tenere comportamenti responsabili attraverso programmi televisivi, avvisi sugli smartphone, annunci sui mezzi pubblici.

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Sono state spiegate chiaramente le ragioni per cui, nell'emergenza, sarebbe stato necessario tracciare i movimenti dei potenziali contagiati, e l'uso che sarebbe stato fatto dei dati personali.

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Da noi, i ricercatori sono costretti a lanciare appelli per ottenere dati completi (a proposito, grazie @albertobisin).

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ilfoglio.it/scienza/2020/0…

I sondaggi mostrano che la maggioranza dei coreani ha approvato l'operato del governo, non ci sono state manifestazioni di panico e nessuno si è precipitato nei supermercati per fare scorte.

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Secondo il governo, la collaborazione dei cittadini è ulteriormente incoraggiata dalla fiducia nel sistema sanitario pubblico, che ha garantito test e cure gratuiti per tutti i pazienti.

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Ora (conclusione):

Non so se il modello coreano sia replicabile da noi, in tempi brevi per giunta. Ma sembra ragionevole provare a imparare da loro e tentare di imitare almeno i punti della strategia coreana che tecnicamente sono realizzabili anche con i nostri mezzi.

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Post scriptum: il thread si trova come sempre srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie infinite per la pazienza.

Seguono delle note.

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Note: il post è una sintesi di questo pezzo di Max Fisher sul NYT: nyti.ms/2Uv3ehp.

Guardate il video del South China Morning Post (quotidiano di Hong Kong) sui testing center a forma di cabina: bit.ly/3dpBXWk.

L'illustrazione è presa da quel video.