Lo sforzo di chi si reca ogni giorno al lavoro nonostante la paura è eroico. È eroica anche la resistenza di chi da più di un mese è barricato in casa. I genitori che lavorano a casa con i bambini costantemente insediati sulla scrivania sono degli eroi.
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Per non parlare di chi in casa ci è rimasto per guarire da solo, e in tanti casi per morire.
Ma tale eroismo non durerà in eterno se le istituzioni non si premureranno di farci sapere, con chiarezza e certosina abbondanza di dettagli, qual è il piano.
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Ma tale eroismo non durerà in eterno se le istituzioni non si premureranno di farci sapere, con chiarezza e certosina abbondanza di dettagli, qual è il piano.
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Per resistere abbiamo bisogno di conoscere il piano.
La cooperazione dei cittadini è legata alla fiducia nelle istituzioni, che è anche una questione di reciprocità: dipende dall'equità, dall'efficienza e dalla trasparenza delle istituzioni.
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La cooperazione dei cittadini è legata alla fiducia nelle istituzioni, che è anche una questione di reciprocità: dipende dall'equità, dall'efficienza e dalla trasparenza delle istituzioni.
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La comunicazione istituzionale in questi giorni è stata confusa, spesso sciatta, sempre estremamente frammentata. Poco trasparente.
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Abbiamo saputo della volontà di elaborare "un piano" solo grazie alle dichiarazioni sparse di alcuni ministri (si pensi per esempio ai cinque punti annunciati dal ministro della salute a Repubblica, di cui purtroppo abbiamo per ora perso le tracce).
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Siamo costretti a conoscere l'esistenza di programmi regionali di somministrazione dei test sierologici attraverso interviste estemporanee di operatori sanitari, senza sapere se saremo testati tutti, quali saranno gli eventuali criteri di campionamento...
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... e se, come temo, ciascuna regione si comporterà in modo diverso. O se i programmi regionali si sovrapporranno a quello nazionale. O se quello nazionale soppianterà i piani regionali. Non è facile capirlo.
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Se conosciamo già molti dettagli della cosiddetta "Fase due" è grazie all'opera privata di divulgazione di esperti che si prendono la briga di condividere le proprie conoscenze...
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... e grazie alla pazienza di quei giornalisti che si sforzano di mettere insieme i tasselli per offrire al pubblico un quadro della situazione.
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Ma nessun rappresentante delle istituzioni ha mai spiegato chiaramente cosa ci aspetta nei prossimi mesi, né gli scenari di previsione che orientano le decisioni pubbliche.
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È quasi commovente che, nonostante una comunicazione così sciatta e frammentata, i cittadini non perdano la fiducia e la speranza.
Ma, ripeto, per continuare a resistere è necessario che la comunicazione istituzionale diventi esauriente e trasparente.
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Ma, ripeto, per continuare a resistere è necessario che la comunicazione istituzionale diventi esauriente e trasparente.
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Abbiamo bisogno di conoscere il piano.
Non il piano ipotetico che secondo gli esperti sarebbe opportuno attuare in base alle conoscenze acquisite finora.
Ma il piano elaborato dalle istituzioni.
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Non il piano ipotetico che secondo gli esperti sarebbe opportuno attuare in base alle conoscenze acquisite finora.
Ma il piano elaborato dalle istituzioni.
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Perché due mesi dopo l'inizio dell'emergenza e con più di ventimila morti già alle spalle un piano esiste, vero?
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Post scriptum: lo so, è uno sfogo. Lo sfogo delle 22 del quarantaseiesimo giorno di quarantena. Chiedo scusa.
Post post scriptum: il thread, se così si può chiamare, si trova come sempre srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie infinite per la pazienza.
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