Sul #liceoclassico, chi la pensa come Boldrin ha pienamente ragione su una cosa: esso è l'erede (o il relitto) dell'istruzione secondaria pensata per la classe dirigente e intellettuale a partire dall'età moderna...
...con la ratio studiorum gesuitica poi "laicizzata" (con la grande patina di modernità data dall'introduzione del Greco) da Napoleone. Era un'istruzione pensata per introdurre a una cultura che ancora si poteva dominare con meno strumenti specialistici, e soprattutto...
...era rivolta a una classe dirigente socialmente compatta, a cui forniva non solo gli strumenti di base per proseguire la propria formazione (all'università o con l'"apprendistato" negli affari famigliari e politici), ma anche un'identità culturale individuabile
Tutto questo che vuol dire? che l'istruzione classica è stata per decenni lo strumento di un'istruzione pensata per consolidare le differenze sociali, non per metterle in discussione fornendo a tutti e a tutte il pieno diritto alle opportunità. E in Italia...
...dove abbiamo mantenuto fino agli anni '60 un sistema d'istruzione la cui segmentazione era pensata per riprodurre le gerarchie sociali (con l'unica possibilità di superarle se si aveva un talento fuori del comune), lasciarsi alle spalle certi orpelli avrebbe anche senso.
Ma se, siamo d'accordo, la fine della segmentazione gerarchica della scuola secondaria è un valore irrinunciabile a cui tendere, bisogna per forza disfarsi del liceo classico per riuscirci? Io dico di no, per una ragione altrettanto importante
Proprio per il suo aggancio a una tradizione formativa secolare, il liceo classico è l'unica scuola che ha alla base un progetto culturale preciso, meditato e levigato nel tempo. Che vuol dire? E, soprattutto, che ci interessa?
Lo vedremo prossimamente 😃
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