Thread by @MariuzzoAndrea

L'altroieri ero arrivato qui, a guardare alla dimensione didattica che l'istruzione secondaria potrebbe trarre, in senso lato e in tutti gli ambiti, dall'esperienza del #liceoclassico. Ma quale sarebbe la dimensione istituzionale in cui inserirla al meglio?

https://twitter.com/MariuzzoAndrea/status/1277581034893324291

Ultimamente, peraltro, si comincia a parlare qui in Italia di una revisione degli attuali ordini e gradi scolastici, con quella che frettolosamente si chiama "abolizione delle scuole medie". Vale quindi la pena capirci qualcosa.
corriere.it/scuola/medie/2…

Partiamo dal nostro terreno: la secondaria superiore. I percorsi didattici che ho illustrato si dovrebbero inserire in un'unica scuola "comprehensive" (pensate, per avere un'idea, alle high schools delle serie TV americane, con un nucleo minimo di materie comuni...

...e una serie di corsi, percorsi e attività curricolari ed extracurricolari individualizzate, naturalmente scelte, negli esempi migliori, con la supervisione e la mentorship dei docenti)? Sarebbe sicuramente ottimo, tenendo conto che l'istruzione secondaria da circa 60 anni...

...sta convergendo su quel modello, anche al di là degli assetti normativi formali, in tutto il mondo occidentale. In questo modo si eviterebbe la segmentazione gerarchica che sarebbe sempre un problema, ma bisognerebbe stare attenti a problemi nuovi:...

- la coerenza dei percorsi selezionati andrebbe rigorosamente controllata;
- la necessità di avere scuole di grandi dimensioni per garantire la sostenibilità di un elevato numero di proposte formative tra cui scegliere;
- la collocazione dei professionisti dell'istruzione...

...dovrebbe essere profondamente rivista.
L'alternativa è quella di mantenere la segmentazione che abbiamo ereditato dai decenni precedenti, di fatto elaborando 6-7 percorsi disciplinari diversi in cui applicare la proposta didattica dell'altroieri. Sarebbe più fattibile...

...sul piano pratico (e si tratta di un vantaggio non da poco, se pensate a cosa vuol dire intervenire profondamente su un settore che interessa a vario titolo milioni di persone), e la "parificazione" dei percorsi sarebbe comunque possibile da garantire. Di fatto...

...all'occhio di un addetto ai lavori si tratterebbe di una distinzione meno cruciale di quello che sembra a chi si lascia sedurre dalle forme.
Un discorso simile vale per il problema di come arrivare a questa scuola. I modelli sono vari, ed è vero che quello scandinavo...

...con una scuola di base prolungata anche di 9 anni, che lavora su una formazione in tempi lunghi senza scossoni, si è mostrato in questi ultimi decenni particolarmente efficente. Ma anche lo schema "latino" di una scuola secondaria inferiore che offra davvero agli studenti...

...la possibilità di "esplorare" i campi disciplinari più diversi, coi loro metodi e i loro presupposti, in insegnamenti distinti, magari in modo più libero e meno formalizzato della scuola media tradizionale (ma gli esempi virtuosi di sperimentazione non mancano) può funzionare

Poi si può decidere se ridurre magari questo passaggio a 2 anni, o prolungare a 6 anni una scuola primaria che effettivamente funziona e che deve dare agli studenti capacità di base più ampie che nel passato (inglese veicolare, informatica di base...), e soprattutto...

...se prolungare il primo percorso universitario a 4 anni, riducendo a 12 anni il percorso scolastico complessivo. In questo caso, avvicinarsi al modello del college americano significherebbe però dare all'inizio dell'istruzione superiore un altro significato, perché...

...al college si completa e si sistematizza la cultura generale prima di scegliere percorsi universitari specializzati, e questo permette alla high school di essere meno fossilizzata sui programmi e più su curiosità e attività. Questo però modificherebbe non solo le strategie...

ma anche la distribuzione delle risorse a favore dell'università. Senza contare che la residenzialità del college rende quell'esperienza più forte e vissuta di quella delle nostre dispersive città universitarie: a quel punto forse è davvero meglio sfruttare per un anno in più...

...i numeri più contenuti e i tempi più serrati di una classe di secondaria per una preprazione più controllabile.
In conclusione, un dibattito istituzionale di questo tipo mette in campo molti problemi economici, politici, professionali, per risolvere i quali...

...per risolvere i quali bisogna avere una strategia d'insieme che regga la proposta di suddivisione di tempi, ordini e gradi scolastici, e sarebbe il caso di partire da quella strategia, da che cosa vogliamo e da cosa siamo disposti a fare e a spendere, prima di mettersi...

...a ridefinire gli anni di studio e i passaggi da una scuola all'altra. Sul piano didattico, però, ciò influisce solo in parte sul progetto che si porta avanti in classe, e che può essere realizzato in contesti diversi con lo stesso successo, ed è quello che mi interessa

Gli unici aspetti istituzionali che mi sento di individuare come fondamentali ad oggi sono la necessità di portare l'obbligo scolastico a 18 anni, lottando seriamente col problema della dispersione dopo i 16, e la revisione dei passaggi da una scuola all'altra

La ragione fondamentale per cui la scuola di base scandinava funziona bene è appunto l'assenza di passaggi formali ed esami in itinere: il percorso scolastico è visto come un tutto unico, nel quale si possono modulare i tempi individuali di crescita...

...e le modalità di recupero per chi rimane indietro. A prescindere dalle denominazioni che daremo alle scuole questo approccio, fatto anche di collegamenti stretti tra un grado scolastico e un altro, deve guidare anche noi

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