E non poteva che essere affermativa, malgrado il fastidio che i tedeschi dimostravano dell’offerta italiana.
Mussolini poté così organizzare le divisioni.
“Ho capito. Un altro problema. Dimmi”.
“Alla stazione Hutteldorf di Vienna il generale Zingales è stato assalito da febbre e brividi di freddo. I dottori parlano di congestione polmonare. E’ ricoverato in Ospedale.
Non può raggiungere i suoi uomini.
Va sostituito”.
“Il generale Giovanni Messe. Quello che le sta antipatico".
Il generale Giovanni Messe ricevette l’ordine di sostituzione il 13 luglio. Invece di andare Roma per ricevere le direttive andò a Vienna per riceverle direttamente dal generale Zingales.
La Pasubio con gli automezzi del XXIX autogruppo. La Celere proseguiva a cavallo.
La Torino purtroppo a piedi.
Percorrerà 2.000 chilometri per raggiungere il bacino del Donez.
Ed inizierà a piovere. Con le strade ridotte un pantano.
Che riuscì comunque a chiudere il ponte Nikolaiev, unica via di fuga per i sovietici.
Dall’Italia i rifornimenti non arriveranno.
Tutto quello che funziona non è per niente adatto a una guerra di questo tipo.
Quelli che gli italiani chiamano giocattoli, “modello Upim”.
Per non parlare degli anticarro da 47 che fanno il solletico allo spessore delle corazze sovietiche.
Nei mesi successivi i più grossi ostacoli arriveranno dal clima e dalla mancanza di mezzi.
A quelle temperature ogni problema si accentuerà.