Una storia: E.S. è un ragazzino vivace, disegna bene e frequenta la scuola media. Nel 1985 ha un incidente: si rompe in tanti pezzi, molti mesi in ospedale, ma ce la fa. Appena esce dall’incubo, il padre muore. Rimangono lui, la madre e due sorelle >
> Pochi soldi, bisogna lavorare. Svanisce il sogno dell’Istituto d’Arte, si delinea la condanna del carpentiere/saldatore. Inizia a sgobbare a 16 anni, apprendista in una officina meccanica. È bravo con le mani e invece di impugnare una matita, manovra un arco elettrico >
> Disegna “cordoni” perfetti, una successione di curve che sembrano, ironia crudele, dipinte. Lui, ora, ha 31 anni di lavoro che gli pesano sull’esistenza. Ha problemi di schiena, di vista, di polmoni. L’hanno spostato in un reparto un po’ meno duro, ma deve saldare lo stesso >
> Non è nei lavori usuranti e nemmeno nei gravosi. Se non cambia nulla (in peggio, ovviamente) dovrà lavorare 47 anni per un assegno netto attorno ai 1.200 euro mensili (contributivo dal 1996). Statisticamente, la sua speranza di vita è inferiore di 10 anni rispetto alla media >
> Ora, dopo aver versato 47 anni di contributi, creperà prima di avere potuto godere di quanto accantonato. È celibe, non vuole sposarsi. Di conseguenza, niente reversibilità. I suoi contributi non goduti finiranno nelle tasche di qualche maresciallo in pensione, che ne godrà >
> dopo 35 anni di lavoro, a 2.200 euro netti mensili. Il sistema a ripartizione, pensato come forma di solidarietà verso i più poveri si è trasformato nell’opposto. Concludendo: se l’empatia non ci fosse sconosciuta, salteremmo alla gola dei “professori” che ci spiegano >
> come l’età media di vita è aumentata e c’è la “gobba” nei conti Inps e che non dobbiamo lamentarci che abbiamo un contratto a tempo indeterminato e che siamo egoisti e vogliamo scaricare il debito sui giovani e che i boomers e che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre >
> possibilità... Per non dire come già con la riforma Dini si era proclamato a gran voce “basta privilegi”. Il prossimo 14 ottobre ci sarà il “tavolo” sulla previdenza: saremo capaci @cgilnazionale di raccontare alla controparte, almeno, storie come questa?
Preciso: i 47 anni sono il frutto degli attuali 43,1 per arrivare alla anticipata (un insulto definire anticipata una pensione dopo 43 anni di lavoro) e dei circa 4 anni da “garzone” di officina senza contributi versati

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19 May
A proposito di responsabilità del datore di lavoro in caso di infortunio, una storia: nella fabbrica era collocato un container per la raccolta dei rifiuti ingombranti. Lo stesso era dotato di una scaletta esterna (foto) normalmente accessibile e priva di segnaletica >
> Un giorno, il lavoratore addetto alla gestione dei rifiuti, vedendo il container pieno, con alcuni materiali che uscivano dalla sagoma dello stesso, decise di intervenire. Lo decise perché sapeva che l'autista non avrebbe caricato il container in quelle condizioni. >
> Per sistemare il carico, salì la scaletta e si mise all'opera. Perse l'equilibrio e cadde, da 2 metri. Cadde male e restò tetraplegico (vicino alla pensione). Intervenne il sindacato e i RLS: verificarono la mancanza della valutazione dei rischi (DVR) inerente a quel lavoro. >
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13 Feb
Andrea Gagliardoni è morto a 23 anni il 20 giugno del 2006, alle 6.10 del mattino, durante il suo turno di lavoro presso l’Asoplast di Ortezzano (Fermo). La sua testa è stata schiacciata da una macchina. Una macchina progettata senza adeguati sistemi di sicurezza >
> e quelli presenti erano stati disattivati dall’azienda per velocizzare la produzione. Ad Andrea, che lavorava su turni a 80 km da casa per 900 euro al mese, quella macchina ha fracassato il cranio, ammazzandolo. Due gli imputati per omicidio colposo; Giuseppe Bonifazi >
> e Mario Guglielmi. Il primo, AD responsabile di non aver rispettato le norme di sicurezza, non solo per il controllo delle attrezzatture, ma anche per la disattivazione dei sistemi di sicurezza, attuata per velocizzare la produzione. >
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15 Dec 19
7 e 8 dicembre 1970, tentato golpe Borghese. “La Corte d’Assise di Roma ricostruì la vicenda in modo assai riduttivo, grazie soprattutto al ruolo svolto dal pm Vitalone. Si escluse che il piano avesse carattere nazionale. >
> Il golpe venne definito come un atto «iscritto in un disegno lucido» ma «velleitario», nonostante esponenti di Avanguardia Nazionale fossero penetrati, con il consenso dei Carabinieri, fin dentro il ministero degli Interni, impossessandosi di ben 200 mitra. >
> Si evitò di collegare fra loro i diversi progetti eversivi e si lasciò nel buio più completo il ruolo giocato dai servizi segreti e i rapporti con le Forze Armate. Le poche condanne comminate (per cospirazione politica e associazione a delinquere) furono assai miti. >
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1 Oct 19
Si crepa in una grande fabbrica, dove dovrebbe essere tutto a norma, con rappresentanze sindacali attive e presenti. Eppure si crepa. Figuriamoci nelle piccole realtà, dove nemmeno sanno cos’è un RLS o un DVR. E poi, le indagini condotte dai CC? Abbiamo lottato, nei ‘70, per >
> avere la sorveglianza sui luoghi di lavoro in capo al SSN. Abbiamo ispettori (dovremmo avere) negli organi di vigilanza delle ASL che sono ufficiali di polizia giudiziaria. Sono loro che dovrebbero condurre le indagini, mica carabinieri che poco o nulla conoscono >
> della complessità della normativa antinfortunistica. Inoltre, subito dopo l’incidente, si tende ad “aggiustare” le cose. Sono momenti esiziali per la possibilità di accertare le responsabilità, lo sanno tutti. Eppure, non c’è nemmeno l’obbligo, da parte di chi conduce >
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19 Sep 19
Un massacro sociale di cui ancora non ci rendiamo conto è l’introduzione del sistema contributivo per il calcolo delle pensioni.
Dal 1.1.1996 la pensione sarà calcolata, per chi, alla data, non aveva almeno 18 anni di versamenti e per i neo assunti, sulla base dei contributi >
> versati moltiplicati per un coefficiente di calcolo agganciato alla truffa della speranza di vita (peggiorativo)
Un esempio: un lavoratore dipendente che oggi percepisce 20.000 euro annui, lavorando per 43/44 anni nello stesso lavoro, senza interruzioni di alcun genere >
> andrà in pensione con circa 1100 euro netti al mese.
Un ergastolo di lavoro e da vecchi, come riconoscenza, una vita da indigenti.
Se poi, lo stesso lavoratore dovesse avere una carriera discontinua può sognarsi anche quelli. Occorre ricordare che il calcolo retributivo >
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3 May 19
Si crepa sul lavoro. Risultati della vigilanza su salute e sicurezza 2018: ispezionate 20.492 aziende su 4.300.000 circa (0,48%).
Risultate irregolari 16.394 (82% +5% rispetto al 2017).
Nel corso degli accertamenti sono state contestate complessivamente 31.218 violazioni >
> di cui 26.885 penali. Di queste, 22.198 afferiscono a violazioni sulla prevenzione delle malattie e degli infortuni.
In caso di infortunio grave o mortale, le Procure archiviano circa il 85% dei casi su cui svolgono indagini, nel caso non ci sia costituzione del lavoratore >
> o dei parenti come parte offesa. Quindi, ricapitolando: controlliamo un numero ridicolo di aziende (0,48%), di queste il 82% risulta irregolare, con un numero elevatissimo di violazioni penali prevenzionistiche. Poi, quando un lavoratore crepa o rimane disabile, la Procura >
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