Mi rivolgo a lei perché ho saputo che, pur essendo un uomo di straordinaria importanza, è così sensibile da aver risposto personalmente alla missiva di un bimbo di cinque anni che le chiedeva un'autocertificazione speciale per Babbo Natale.
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Forse quindi risponderà anche a me.
Sarò sincero, l'autocertificazione non mi preoccupa molto. Ho solo cinque mesi e nessuno mi ha mai parlato di questo Babbo Natale. Né potrò scoprire di che si tratta, visto che sono annegato.
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Quei volontari erano quasi riusciti a salvarmi. Ma ero troppo provato dal naufragio e avrei avuto bisogno di cure che in mezzo al mare non ci sono. Purtroppo nessuno è venuto a prendermi per portarmi sulla terraferma.
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So che lei è molto impegnato, ma volevo chiederle se può fare qualcosa per aiutare le persone che annegano cercando di raggiungere il suo paese.
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Non lo dico per me, io ormai la vita l'ho persa.
Ma le barche sono piene di bambini come me che, mi creda, sono costrette a partire.
A casa loro non possono restare perché soffrirebbero la fame. In Libia non possono restare perché morirebbero nei campi di concentramento.
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"Nessuno mette i suoi figli su una barca, a meno che l’acqua non sia più sicura della terra".
6/
Con calma, senza fretta. Mi rendo conto che queste cose da grandi richiedono tempo e le priorità sono altre. Il Natale per esempio.
Intanto, forse, può aiutare quel bambino di sei anni che era sulla barca con me.
7/
È quello che nella foto vomita acqua, perché quando sono arrivati i volontari stava annegando anche lui. Nel viaggio ha perso la madre, ora è completamente solo.
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Le chiedo scusa, le sto rubando tempo.
È che mi è sembrato che lei ci tenesse, ai bambini.
Le auguro buon lavoro e spero che potrà fare qualcosa per noi.
9/
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Post scriptum:
Chiedo scusa se ho indugiato in una figura retorica molto banale.
Come tanti sono colpito dalla trovata della letterina e dalla retorica del "salvare il Natale" che imperversa sui media...
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... E ho trovato infinitamente triste la sovrapposizione dei due bambini nelle cronache di questi giorni.
Vorrei solo dire che...
11/
È necessario ripristinare un sistema istituzionale di ricerca e soccorso.
È necessario smettere di ostacolare le organizzazioni che salvano vite in mare.
È necessario ricostruire una cultura dell'empatia e della solidarietà.
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Chiedo scusa in anticipo anche per l'accostamento (un'altra forma retorica), ma credo che sia anche a causa dell'abitudine a rimuovere dalla coscienza collettiva i morti altrui che siamo capaci di superare con una scrollata la strage che si consuma oggi negli ospedali.
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Note:
Trovate sull'account Twitter di @openarms_it il video con un frammento del salvataggio:
Solo per questo post disattiverò i commenti per gli sconosciuti per evitare le solite onde di odio online. Sotto queste due foto no. Mi scuso anche di questo.
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Non solo stiamo ripetendo tutti gli errori di febbraio e il 2020 sembra ricominciato da capo. Non solo siamo ancora impreparati e abbiamo potenziato troppo poco la capacità di testing, il contact tracing, le terapie intensive, i trasporti pubblici e le strutture scolastiche...
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... i Covid-hospitals e l'assistenza decentrata sul territorio. Non solo non stiamo stati capaci di organizzare e rendere pubblici i dati della pandemia per consentire alla comunità scientifica di svolgere il suo ruolo...
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Non solo a nove mesi dall'inizio dell'emergenza ancora non abbiamo un piano se non chiudere cose a caso, fino a chiudere tutto e sperare che il vaccino arrivi il prima possibile...
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In Francia, Germania e Regno Unito le scuole rimarranno aperte durante il lockdown.
Sono impazziti?
Forse no.
[Thread 👇]
I governi sanno (o dovrebbero sapere) che la chiusura delle scuole ha costi che gli studenti pagheranno nel corso intero della propria vita e inasprisce le disuguaglianze.
Obiezione: ancora non abbiamo evidenza sulle chiusure da Covid, le prime con la didattica a distanza.
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Risposta: le prime evidenze purtroppo non sono incoraggianti.
[Thread della domenica e appello alle istituzioni 👇]
I dati diffusi nel bollettino delle 18 sono fuorvianti, a causa delle differenze regionali nelle regole del contact tracing e nella capacità di somministrazione dei tamponi, nei tempi di restituzione dei risultati e di trasmissione alle autorità sanitarie.
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I bollettini non contengono informazioni cruciali: dove e come è avvenuto il contagio? Chi sono i contagiati? Che lavoro fanno, che abitudini hanno, qual è il loro stato di salute?
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Mi vergogno per De Luca, ma vorrei rassicurarlo. Fuori dalla sua bolla di qualunquismo e ignoranza, il mondo è migliore di come lo immagina ed è pieno di bimbi che trepidano per imparare a scrivere. Come ricercatore non ragiono mai per aneddoti ed esperienze personali, ma...
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... mia figlia è una di tali bimbi. Quindi posso stabilire con certezza e senza un'analisi ecometrica che l'affermazione di De Luca (sull'"unica bimba al mondo" che trepida per andare a scuola e imparare a scrivere) è falsa. Ce ne sono almeno due.
Ora, pensate a quei bimbi piccoli che senza la scuola non hanno grandi speranze di alfabetizzazione e integrazione, per esempio perché vivono in famiglie in cui non si parla italiano, e che non possono fare DAD perché i genitori non ne hanno gli strumenti.
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È chiaro che, se la comunità è già infetta la scuola diventa pericolosa. Chi frettolosamente addita la scuola come responsabile della seconda ondata però non ha capito che è la comunità a infettare la scuola, non viceversa.
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E che la scuola potrebbe perfino essere un presidio contro il contagio, se i protocolli di protezione e distanziamento fossero rigidamente rispettati ovunque, se il sistema sanitario garantisse testing e tracing tempestivi e se i trasporti fossero adeguatamente potenziati.
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Se le istituzioni si fossero preparate a tutto il possibile per preservare l'istruzione insomma. Lo hanno fatto?
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Il sistema scolastico pubblico di Washington D.C. ha pubblicato i dati sul rendimento scolastico durante la pandemia.
In un anno, l'alfabetismo dei bambini al primo anno di scuola primaria è sceso di 22 punti percentuali rispetto agli obiettivi prefissati.
Thread 👇
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Il dato si basa sui test somministrati online dagli insegnanti a ottobre (purtroppo non è possibile discernere l'effetto della didattica a distanza da quello della modalità di esame).