AstraZeneca e risultati di fase 2/3 del vaccino AZD1222.
L'efficacia media è del 70%, ma:
- somministrando metà dose seguita da una dose intera ad un mese di distanza, la VE è del 90%;
- con due dosi intere a distanza di almeno un mese, la VE è de 62%
Le osservazioni mostrano che il target VE è stato raggiunto a partire da 14 giorni dalla somministrazione del vaccino.
Non si ha conferma di alcun evento critico correlato al vaccino.
2/n
Al di là del numero del 70% che troverete su tutti i titoli dei giornali, una considerazione è importante:
"Excitingly, we’ve found that one of our dosing regimens may be around 90%"
Questo perché, come visto, una delle due terapie è nettamente più efficace dell'altra.
3/n
Le analisi riguardano 23mila persone in Brasile e UK e si è arrivati ad avere 131 contagi.
Il complessivo dei partecipanti, considerato anche il resto del mondo, dovrebbe riguardare 60mila persone circa.
4/n
La capacità produttiva dovrebbe consentire 3 miliardi di dosi nel 2021.
Il vaccino può essere conservato e trasportato a temperature di 2-8 gradi Celsius.
Questo è un vantaggio logistico rispetto a Pfizer e Moderna.
5/5
Add-on
Se il vaccino AstraZeneca, come da prime indicazioni, garantisce risposta immunitaria forte negli anziani, questo sarebbe un punto di grande favore.
Mini thread riassuntivo sui 3 vaccini allo stadio più avanzato che abbiamo al momento: AstraZeneca, Moderna, Pfizer.
Caratteristiche e tipologie.
Lo dico all'inizio e poi non lo ripeto più: si tratta di indicazioni preliminari che andranno verificate.
Iniziamo.
1/n
Tipologia.
AstraZeneca 👉 weakened virus (adenovirus del raffreddore degli scimpanzè, reso innocuo, in cui è stato iniettato materiale genetico della proteina spike di SARS-CoV-2)
Moderna 👉 mRNA (RNA messaggero che codifica la proteina spike)
Pfizer 👉 mRNA (come sopra)
2/n
Efficacia.
AstraZeneca 👉 90% (nella somministrazione più efficace)
Alcuni giorni fa, su Lancet, è stata pubblicata una analisi relativo alle dinamiche della carica virale e alla durata della capacità di diffusione dell'RNA virale di SARS-CoV-2.
L'analisi ha riguardato 79 studi, comprendenti 5340 persone.
1/n
Nessuno degli studi ha rilevato contagiosità oltre i 9 giorni dalla malattia (comparsi di sintomi), nonostante la carica virale più elevata si riscontri nei giorni 10-14.
La contagiosità maggiore si riscontra alcuni giorni prima dei sintomi e sino a 5 giorni dopo.
2/n
Questa analisi porta con sé due punti fondamentali e correlati tra loro.
L'isolamento dei contagiati deve avvenire il prima possibile visto che la loro contagiosità è massima nelle fasi iniziali della malattia e, anzi, inizia anche prima dei sintomi.
3/n
Ha senso vaccinarsi se si è già entrati in contatto con il virus e si è guariti?
C'è differenza tra immunizzazione naturale (derivante da contagio) e immunizzazione vaccinale?
Se c'è differenza, quale delle due è più efficace?
Un thread.
1/n
Partiamo da un principio di alto livello: sia l'infezione che la vaccinazione sono, di frequente, in grado di fornire una buona risposta immunitaria.
Quello che si spera e per cui si lavora è che il vaccino sia in grado di fornire una risposta migliore di più lunga durata.
2/n
Uno dei motivi principali è che i vaccini sono progettati appositamente per dirigere la nostra risposta immunitaria in un punto specifico anziché puntare a tutto tondo sul virus di riferimento.
Prendiamo i vaccini Pfizer e Moderna di cui si parla in questi giorni.
3/n
CDC ha rilasciato un documento con indicazioni aggiornate per la prevenzione della pandemia.
Titolo? "Community Use of Cloth Masks to Control the Spread of SARS-CoV-2"
Sai la novità, direte voi.
In realtà qualcosa di interessante c'è e riguarda anche prof @RobertoBurioni
1/n
Il documento esordisce sottolineando come l'infezione da SARS-CoV-2 si diffonda prevalentemente via droplet.
Si consiglia quindi l'uso di mascherine multistrato e senza valvola per prevenire la trasmissione del virus.
Nulla di nuovo, ancora. Aspettate, ci arriviamo.
2/n
Le mascherine servono per ridurre l'emissione di droplet cariche di virus, emissione che (eccoci al punto), è particolarmente rilevante per asintomatici o presintomatici che si stima rappresentino oltre il 50% dei contagi.
Oltre la metà dei contagi da persone senza sintomi.
3/n
Prendo spunto da una considerazione di @emmevilla per affrontare un tema che mi sta molto a cuore.
I decessi COVID-19 sono prevalentemente tra anziani: ciò significa che gli anni di vita persi da queste persone sono pochi?
Senza COVID-19, quanto ancora sarebbero vissuti?
1/n
Dati di @istsupsan: età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 82 anni).
Prendiamo un deceduto di 82 anni.
La speranza di vita alla nascita in Italia è 83 anni, significa che il paziente ha perso "solo" 1 anno di vita.
Giusto? No. Sbagliato.
2/n
La speranza di vita di 83 anni è infatti *alla nascita*.
Questo significa che chi nasce oggi (e ha quindi 0 anni) ha una speranza di vita di 83 anni.
Man mano che si procede con la vita, la speranza di vita aumenta.