In coda, i riferimenti da cui è tratto quanto scritto (per approfondimenti specifici).
In questo periodo si sta parlando dei candidati vaccini contro COVID-19.
I temi relativi ad efficacia e durata della protezione offerta sono due fattori chiave.
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Il desiderata è, generalmente, una efficacia pari o superiore all’80% (attenzione, non significa che efficacia inferiore sia inutile) mentre per quanto riguarda la durata della protezione, una risposta certa arriverà nel corso degli anni.
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Analizzando pazienti guariti da infezione da SARS-CoV-2, alcune evidenze suggeriscono un progressivo calo del livello degli anticorpi; attenzione però, gli anticorpi sono solo parte della risposta immunitaria e derivare informazioni certe sulla base di ciò sarebbe sbagliato.
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Altro tema fondamentale è capire quale sarà il numero minimo di persone che dovranno essere vaccinate per ottenere una opportuna immunità di gregge o, detta in altre parole, qual è la minima copertura target.
Parallelamente serve capire quanto tempo sarà necessario.
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Poiché la disponibilità di dosi di vaccino sarà inizialmente ridotta ed aumenterà nel corso dei mesi, l’impatto della vaccinazione crescerà nel tempo.
I dati certi a riguardo arriveranno solo in seguito agli studi della fase 4, sino ad allora si possono fare delle stime.
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Ipotizziamo vaccino con VE (Vaccine Efficacy) pari a 100% ed in grado di garantire protezione a vita.
La copertura target è pari a:
1 – 1 / R0
Considerando un R0 (in assenza di lockdown) pari a 2,5 – 3,5 la copertura target, in tal caso, sarebbe stimabile intorno a 60%-72%
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Se nella nostra equazione vogliamo anche introdurre la variabile VE, indicata con ε:
1 – 1 / R0 / ε
In caso di VE pari a 80%, la copertura target sarebbe quindi 75% - 90%
Ricordiamo che si tratta di stime che non tengono conto delle specificità di determinate zone.
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Le stime diventano più complesse in caso di protezione di durata non illimitata perché, nell’equazione, bisogna considerare anche la durata della protezione.
In tal caso va comunque tenuto conto del fatto che la copertura target non è costante negli anni.
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Nel primo anno infatti la copertura target è significativamente superiore rispetto agli anni successivi perché, una volta raggiunto un certo livello di stabilità e minor circolazione del virus, il livello minimo necessario di copertura scende.
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Per avere una idea, si può fare riferimento ai grafici indicati.
Sono riportati i valori di VE in funzione di R0 e di durata della protezione vaccinale.
Caso A (sinistra) copertura target al primo anno.
Caso B (destra) copertura target al raggiungimento dell'equilibrio.
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Mi aggancio, in chiusura, a due temi caldi in queste ore:
👉 cosa fare quando arriverà il vaccino ma non avremo ancora raggiungo copertura target e quindi immunità di gregge
👉 capacità o meno del vaccino di impedire la trasmissione del virus
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Come anticipato, raggiungere la copertura necessaria richiederà tempo.
La stima di quanto tempo è un altro calcolo specifico (trovate i dettagli in coda) ma, in ogni caso, non saranno tempi brevissimi.
Ipotizziamo 6 mesi? O 1 anno? O 1,5 anni?
Che fare, nel mentre?
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Certamente l'idea di fondo che deve essere chiara a tutti noi è che non sarà un liberi tutti dal primo momento in cui arriverà il vaccino.
Quando arriverà, la strada sarà quella giusta ma ci vorrà tempo per completare il cammino.
Nel mentre attenzione a cautela.
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In questi mesi abbiamo preso alcune ottime abitudini: mascherina, igiene, distanziamento fisico quando possibile, non recarsi in giro se si hanno sintomi (quanti, prima, andavano in ufficio pur se influenzati)?
Ecco, per un po' manteniamo queste buone abitudini.
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Per quanto riguarda il tema di impedimento della trasmissione del virus, il tema è un po' più complesso.
Da un punto di vista "assoluto", un vaccino potrebbe avere la capacità di garantire quella che viene chiamata *immunità sterile*.
Di cosa si tratta?
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Semplificando molto, si tratta della capacità di un vaccino di impedire la replicazione del virus all'interno del corpo di un soggetto vaccinato.
Questo può essere ottenuto, ad esempio, impedendo al virus di entrare nelle cellule nelle quali avviene il processo di replica.
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Alcuni vaccini hanno questa capacità intrinseca (esempio tipico, il vaccino contro il papilloma virus umano, HPV).
Nonostante ciò, anche un vaccino privo di questa caratteristica in quanto tale, può essere in grado di impedire la diffusione del virus.
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È importante quindi, per noi non addetti ai lavori, non polarizzare binariamente l'argomento e non pensare che, in automatico, un vaccino senza capacità di immunità sterile permetta la diffusione del virus.
Non è automaticamente così perché molti sono i fattori in campo.
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Se volete una regola semplice, ricordate questo (e cito prof @RobertoBurioni):
🔥 "IN GENERALE i vaccini impediscono malattia e infettività" 🔥
Cosa significa?
Significa che è la regola generale e quindi bisogna valutare caso per caso ma, solitamente, funziona così.
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E funziona così bene che, la storia, ci insegna come i vaccini siano stati e sono in grado di prevenire non solo molte malattie ma anche la diffusione dei virus che le causano.
Questo un articolo sul vaccino antinfluenzale e sua efficacia (e considerate che la VE dell'antinfluenzale è bassa, intorno al 60% a seconda degli anni, ed è molto bassa anche la copertura) al di là del tema immunità sterile.
Questo un articolo sul raggiungimento dell'immunità sterile.
Lo indico per dare una idea della complessità e di come non sia corretto pensare che il concetto di immunità sterile sia (per noi comuni mortali) bianco o nero.
Non l’ho scritto ieri perché un rispettoso silenzio, nella giornata del 25 novembre, mi sembrava il minimo.
Lo faccio oggi.
Un mio pensiero sul tema Vittorio Feltri ed il caso Genovese.
1/n
Schiere di personaggi, da Vittorio Feltri a Cruciani, pur condannando (e vorrei vedere) le azioni di Genovese, si sono sentiti in dovere di aggiungere un pezzo: la droga abbassa la tua capacità di difesa e ti rende, quindi, più vulnerabile a subire azioni di quel tipo.
2/n
Non so dirvi su quanti piani di lettura io trovi disgustosa questa narrazione.
1. Si dà per scontato che la ragazza abbia assunto volutamente stupefacenti e non che, per esempio, gli sia stata somministrata droga dello stupro di nascosto.
3/n
Mini thread riassuntivo sui 3 vaccini allo stadio più avanzato che abbiamo al momento: AstraZeneca, Moderna, Pfizer.
Caratteristiche e tipologie.
Lo dico all'inizio e poi non lo ripeto più: si tratta di indicazioni preliminari che andranno verificate.
Iniziamo.
1/n
Tipologia.
AstraZeneca 👉 weakened virus (adenovirus del raffreddore degli scimpanzè, reso innocuo, in cui è stato iniettato materiale genetico della proteina spike di SARS-CoV-2)
Moderna 👉 mRNA (RNA messaggero che codifica la proteina spike)
Pfizer 👉 mRNA (come sopra)
2/n
Efficacia.
AstraZeneca 👉 90% (nella somministrazione più efficace)
Alcuni giorni fa, su Lancet, è stata pubblicata una analisi relativo alle dinamiche della carica virale e alla durata della capacità di diffusione dell'RNA virale di SARS-CoV-2.
L'analisi ha riguardato 79 studi, comprendenti 5340 persone.
1/n
Nessuno degli studi ha rilevato contagiosità oltre i 9 giorni dalla malattia (comparsi di sintomi), nonostante la carica virale più elevata si riscontri nei giorni 10-14.
La contagiosità maggiore si riscontra alcuni giorni prima dei sintomi e sino a 5 giorni dopo.
2/n
Questa analisi porta con sé due punti fondamentali e correlati tra loro.
L'isolamento dei contagiati deve avvenire il prima possibile visto che la loro contagiosità è massima nelle fasi iniziali della malattia e, anzi, inizia anche prima dei sintomi.
3/n
AstraZeneca e risultati di fase 2/3 del vaccino AZD1222.
L'efficacia media è del 70%, ma:
- somministrando metà dose seguita da una dose intera ad un mese di distanza, la VE è del 90%;
- con due dosi intere a distanza di almeno un mese, la VE è de 62%
Ha senso vaccinarsi se si è già entrati in contatto con il virus e si è guariti?
C'è differenza tra immunizzazione naturale (derivante da contagio) e immunizzazione vaccinale?
Se c'è differenza, quale delle due è più efficace?
Un thread.
1/n
Partiamo da un principio di alto livello: sia l'infezione che la vaccinazione sono, di frequente, in grado di fornire una buona risposta immunitaria.
Quello che si spera e per cui si lavora è che il vaccino sia in grado di fornire una risposta migliore di più lunga durata.
2/n
Uno dei motivi principali è che i vaccini sono progettati appositamente per dirigere la nostra risposta immunitaria in un punto specifico anziché puntare a tutto tondo sul virus di riferimento.
Prendiamo i vaccini Pfizer e Moderna di cui si parla in questi giorni.
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