Quello su cui @micheleboldrin , @giorgio_alleva , @ricpuglisi e altri "di peso" dovrebbero battere è conoscere i dati opportunamente anonimizzati di questi soggetti
Ovvero, sarebbe utile sapere quanti soggetti sono deceduti pur non presentando patologie accertate.
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qui ne contiamo 178 da inizio pandemia su un campione di 5592 cartelle esaminate.
In totale quanti sono? Che età hanno? In che regione risiedavano? Che sesso? Che lavoro? Componenti nucleo familiare?
Con questo tipo di dati si inquadra esattamente il fenomeno.
Sono usciti i nuovi dati @istat_it aggiornati al 30 settembre 2020.
Questo è quello che osserviamo:
Per classi di età aggregate "puntando" alle vere vittime della #COVID19
A dx la "piramide demografica" con la numerosità della popolazione italiana per età e sesso
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qui abbiamo la distribuzione completa, con evidenti anomalie che, escludendo rettifiche postume, meriterebbero approfondimenti:
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qui abbiamo la puntata di ieri sera prodotta da @liberioltre sulla necessità di una trasparente condivisone dei dati raccolti dalla Pubblica Amministrazione , forse la puntata più importante nella storia del canale, guardatela per favore:
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Io non conoscevo questo signore. Mi dicono sia un divulgatore.
Vediamo se quello che ha scritto qui ha un sottostante matematico decente o è quella che possiamo definire come informazione(o divulgazione) errata.
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"ti confondondo perchè parlano di "rallentamento""
In effetti, trattandosi di un'epidemia, la velocità di diffusione è la cosa più importante. Gli epidemiologi usano un modellino didattico per simulare quando sopra che vede la sua forma più elementare nell'oramai noto SIR.
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questo è il Suscettibili Infetti Recuperati(guariti o morti in effetti) e simula l'andamento di una diffusione virale lasciata libera di esprimersi. Si imposta un tasso di contagio (quel Indice di Riproduzione "R"), un tasso di guarigione(o morte...) e si vede come evolve.
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La "seconda ondata" è il mantra di questi ultimi giorni.
In effetti, di seconda ondata, dati alla mano, non si può proprio parlare. Poichè il LD nazionale di marzo e aprile ha interrotto le curve epidemiologiche, quella che stiamo osservando è, banalmente, la coda della prima.
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Di seconda ondata si può parlare a Bergamo...Brescia falcidiati dal contagio tanto da spingere epidemiologi a lavori sulla presunta "immunità"
(in allegato la mortalità settimanale di Brescia (Bergamo è ancora meglio) e un lavoro pubblicato su Lancet)
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Fatta questa personale premessa, frutto di lunghe chiaccherate con esperti veri (non ragazzetti in corso di studi o dalla "naturale" scarsa esperienza), vediamo se questa presunta "seconda ondata" è peggiore della prima, come parrebbe dai quanto ci raccontano i media.
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Questo è Luca Ferretti che indica i miei limiti di comprensione quando , postando l'aggiornamento degli indicatori sensibili per gli amici della Lombardia soprattutto, parlo(da giorni) di riduzione della velocità, decelerazione.
E' irritato, questo @LucaFerrettiEvo , perchè ho bloccato un troll che magari era lui o un compare.
Questo è Franco Locatelli del Comitato Tecnico Scientifico, amici della Lombardia, che..dal min 3:50...ma ascoltate voi.
2\ la7.it/otto-e-mezzo/v…
Passo le giornate a difendermi da quelli come questo @LucaFerrettiEvo (che non sa che la decelerazione è, nell'accezione comune una diminuzione della velocità...siamo su twitter...), da GioggiG (@GiorgioGilestro) che non conosce le proprietà di una media in finestra mobile ,
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Le probabilità di contagio all'aperto sono drammaticamente inferiori alle probabilità osservate al chiuso.
0.05% circa all'aperto, 0.17% in casa al chiuso.
Cumulativamente, senza differenziazione per età-
Un anziano, chiuso in casa, ha le stesse prob. di contagio
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